domenica 19 aprile 2020
Conte telefona a Berlusconi per attaccare Salvini e Meloni: “La devono smettere di alimentare il malcontento”
Un’intervista per dire sì a Silvio Berlusconi, dividendolo definitivamente da Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Quello di Giuseppe Conte appare più di un segnale, visto che al Giornale vicinissimo al Cav si lascia “sfuggire” frasi molto pesanti e indicative sul futuro governissimo che potrebbe aspettarci dopo l’emergenza coronavirus.
Innanzitutto, il premier mette in chiaro le cose: “Ci ho messo la faccia, non mollo. No a governi tecnici”. Come dire: si deve andare avanti con me, anche in caso di cambi di maggioranza a cui molti, da destra a sinistra passando per il centro, stranno lavorando sottobanco in queste settimane. Certo, molti individuano proprio in Conte l’elemento da sostituire, ma lui si blinda tenendo a bada il possibile sostituto (“Vittorio Colao non entrerà nel governo”), blandendo chi può coprirgli le spalle in Europa (“Mario Draghi è autorevole”) e soprattutto chiamando Berlusconi, che potrebbe dargli una mano decisiva in Parlamento: “Resto aperto al dialogo, Forza Italia è costruttiva”. Lega e Fratelli d’Italia? “L’opposizione deve rinunciare ad alimentare il malcontento popolare”. Tutti zitti, insomma, tutto va bene.
NIGERIANA MORDE AGENTE: “NON POTETE CONTROLLARMI, HO IL PERMESSO UMANITARIO”
L’africana, regolare in Italia con un permesso umanitario del cazzo, non ha gradito che venissero fatti dei controlli nei suoi confronti, e per questa ragione ha attaccato i carabinieri, mordendone uno. Arrestata per resistenza a pubblico ufficiale, è stata subito rilasciata. La vista degli uomini dell’Arma ha innervosito subito la nigeriana. Alla semplice richiesta di esibire i documenti personali o di declinare le proprie generalità, infatti, è andata immediatamente su tutte le furie, cominciando ad urlare ed inveire contro i militari.
Sempre più agitata, l’africana si è scagliata come una furia contro di loro, arrivando ad afferrare ed a mordere l’avambraccio destro di uno degli uomini in divisa. La situazione, degenerata in fretta, è fortunatamente ritornata presto alla calma quando i militari sono riusciti ad immobilizzare e a caricarla con fatica a bordo della gazzella.
Accusata di resistenza e violenza a pubblico ufficiale, la donna nigeriana è stata dichiarata in arresto, ma il fermo è risultato di breve durata. Stando a quanto riferito dalla stampa, infatti, la 36enne è stata rilasciata ed è tornata subito a piede libero. In seguito all’aggressione subita, il militare morso al braccio ha ricevuto le cure del caso. Compresa l’antirabbica, probabilmente.
Dicono che regolarizzando i clandestini diventano cittadini modello. Non è così, ovviamente. Ma anche se fosse, non ce ne fotte una sega.
L’ultimo cervello rimasto a sinistra invoca l’Italexit. Fassina: “Divorzio dalla Ue e riconquista autonomia finanziaria”
Di Alberto Maggi -“La Bce è l’unica istituzione europea che sta facendo interventi utili, sebbene largamente insufficienti data la portata dei problemi”, afferma ad Affaritaliani.it il deputato di Liberi e Uguali Stefano Fassina, mentre al Parlamento europeo sono in corso dibattiti e votazioni sugli aiuti ai Paesi europei per affrontare l’emergenza coronavirus.
“L’utilizzo del Mes mascherato è funzionale a potenziare gli interventi della Bce per far rimanere a galla i ‘beneficiari’, in cambio, però, dell’annullamento della loro residua autonomia politica. Sarebbe una prospettiva inaccettabile. Siamo colpiti da uno shock esterno e sistemico. Quindi, no Mes e interventi della Bce per quanto necessario a combattere il Covid, finanziare la ricostruzione e riportare su un sentiero di sostenibilità il debito pubblico”.
“Vuol dire che, in modo credibile, la Bce si deve impegnare a sterilizzare tutto il debito pubblico acquistato da ciascuna banca centrale nazionale nell’ambito del Quantitative Easing e del Peep. In assenza di tali interventi, l’unica strada, certo difficile e dolorosa, per la ripresa è un ‘divorzio amichevole’ per riconquistare autonomia monetaria e riavviare l’Ue su basi confederali”, conclude Fassina.
sabato 18 aprile 2020
Gli “abusivi” del PD hanno già pronta la legge per regolarizzare 600mila clandestini da “sfruttare” nei campi
Con il passare dei giorni sembra sempre più probabile la regolarizzazione di centinaia di migliaia di immigrati presenti in Italia. Il motivo dietro questa decisione, che di sicuro potrebbe creare tensione tra i partiti di maggioranza ed opposizione, sarebbe legato alla difficoltà di procedere con il raccolto a causa dell’emergenza coronavirus.
I braccianti stagionali europei, infatti, sono andati via dal nostro Paese con l’aggravarsi della crisi sanitaria. Terreni e serre, però, non possono aspettare tempi migliori. E così, come racconta il Corriere della Sera, in questo periodo segnato dal Covid-19 gli irregolari diventano appetibili per i raccolti. Tra i ministeri di Agricoltura, Lavoro, Interni, Economia e Giustizia starebbe circolando, per ora in via riservata, una bozza di legge in 18 articoli nella quale si parla esplicitamente della loro regolarizzazione tramite una “dichiarazione di emersione dei rapporti di lavoro”.
All’articolo 1 sarebbe scritto che “al fine di sopperire alla carenza di lavoratori nei settori di agricoltura, allevamento, pesca e acquacoltura”, chi voglia mettere sotto contratto di lavoro subordinato “cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale in condizioni di irregolarità” può presentare istanza allo sportello unico per l’immigrazione. Il contratto“non superiore a un anno” genera, dopo una serie di verifiche, un permesso di soggiorno, che può essere rinnovato tramite nuovi rapporti di lavoro.
Una regolarizzazione degli immigrati che potrebbe avvenire proprio mentre è in corso una proroga dei permessi di soggiorno in scadenza. L’ipotesi è reale. Basta seguire gli indizi sparsi qua e là. Giovedì nella sua informativa alle Camere, il ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova, ha dichiarato che gli irregolari in Italia “sono circa 600mila e vivono in insediamenti informali, sottopagati e sfruttati spesso in modo inumano”. Il ministro renziano, uno dei fautori della sanatoria per gli immigrati, ha anche spiegato ai parlamentari di ritenere “fondamentale nella fase emergenziale regolarizzare gli extracomunitari che ricevano offerte di lavoro… o è lo Stato a farsi carico della vita di queste persone o sarà la criminalità a sfruttarla”.
Non ha parlato apertamente di sanatoria ma il concetto è sostanzialmente è quello. Anche perché successivamente la Bellanova ha spiegato che le associazioni da Nord a Sud denunciano “una carenza di manodopera stagionale tra le 270 e le 350 mila unità”.
Secondo il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, lo scenario è particolarmente grave: “Rischiamo di perdere il 35% di ciò che c’è nei campi, e questo peserà poi soprattutto su chi è più povero”. La sua associazione ha stilato una mappa delle province più colpite da questa inaspettata emergenza. In queste aree lavorava quasi un terzo degli stagionali svaniti: Bolzano e Trento, per fragole, mele e uva; Verona con gli asparagi; Cuneo con pesche, kiwi e susine; Latina coi suoi ortaggi in serra; Foggia coi pomodori, i broccoli e i cavoli. Se non si procederà al raccolto sarà un disastro.
In Trentino, invece, mancano almeno 12 mila braccianti, in gran parte romeni, che rappresentano il 75% della forza lavoro. Addirittura è scesa in campo la diplomazia. La Coldiretti sta aprendo canali con l’ambasciata di Bucarest per convincere i romeni a tornare indietro nei “corridoi verdi”, quelli cioè in sicurezza.
Ma non tutti sono concordi sull’uso della manodopera di immigrati clandestini. Qualcuno, come il già citatoPrandini, spinge per i voucher e spiega che in un solo giorno la piattaforma di Coldiretti “Job in country” ha raccolto“più di 500 richieste di cassintegrati e disoccupati per venire a lavorare nelle nostre aziende” e ha aggiunto di essere sicuro che “in venti giorni possiamo avere migliaia di curricula e fare entrare i lavoratori con procedure più semplici. Abbiamo contro la Cgil, ma insistiamo. E comunque la sanatoria non va, è un tema politico e partitico, queste persone non in regola non è detto affatto che lavorino in un contesto agricolo, anzi”.
I sindacati, però, si sono schierati in maniera compatta contro l’uso dei voucher. In una lettera indirizzata al premier Conte a inizio aprile, i segretari confederali hanno messo nero su bianco la lo posizione: “Si tratta di uno strumento che precarizza il lavoro”. Sempre secondo il Corriere, l’articolo 7 della, al momento presunta, bozza di legge esclude dal provvedimento destinatari di espulsioni, condannati o soggetti pericolosi per la sicurezza dello Stato. Ma difficilmente ciò basterà a placare le tensioni politiche che un simile provvedimento produrrà.
10 MILIONI DI ITALIANI SENZA REDDITO, IL PD: “REGOLARIZZIAMO 600MILA CLANDESTINI”
Circa 21 milioni di persone stanno vivendo questo momento di emergenza con serie difficoltà economiche, di cui la metà (oltre 10 milioni) con un reddito quasi nullo. E’ quanto emerge da una ricerca dell’Università della Tuscia che calcola: esistono almeno 3 milioni di persone che non dichiarano reddito al fisco e che difficilmente ora possono guadagnare un minimo per il sostentamento; oltre 18 milioni di persone con redditi inferiori a 15 mila euro, di cui 7,6 milioni con meno di 6 mila, cioè 500 euro lordi mensili.
Il blocco, pur se temporaneo, delle attività produttive per l’emergenza Covid-19 ha generato “per 3,7 milioni di lavoratori il venir meno dell’unica fonte di reddito familiare”. E a pagare il prezzo più alto, secondo la Fondazione studi dei consulenti del lavoro, vi son le coppie con figli (un milione 377.000, 37%) e i genitori ‘single’ (439.000, 12%), circostanza allarmante, scrivono, se si considera che “ben il 47,7% degli occupati dipendenti dei settori interessati dal ‘lockdown’ guadagnava meno di 1.250 euro mensili”, mentre “il 24,2% si trova addirittura sotto la soglia dei 1.000 euro”.
In tutto questo, il PD insiste con l’insana idea: “Un paese che lotta contro il coronavirus non può avere sul proprio territorio persone che sono fantasmi senza identità, irrintracciabili, che vivono in baraccopoli illegali potenziale focolaio di epidemia. Non è agli stranieri che facciamo un favore regolarizzandoli, ma all’Italia perché ne va della salute pubblica”. Ne è convinto l’ex ministro degli Interni degli ultimi governi di centrosinistra, Marco Minniti, che in un’intervista a la Repubblica avverte: “Il rischio è che con la pandemia si rompa qualcosa di molto profondo nel tessuto connettivo del nostro paese e delle democrazie più in generale”.
I coglioni ce li avete già rotti. E con questa ipotesi provocherete la guerra civile. Perché i clandestini si espellono, non si trasformano in regolari per portare voti ad un clan di picciotti che si crede un partito.
Salvini: “Migranti in quarantena sulla nave ‘Rubattino’ con ristorante, cinema e giochi”. Il post scatena il web
Di Massimo Baiocchi – Trasbordo al largo delle coste di Palermo, dei 150 immigrati clandestini della nave Ong tedesca Alan Kurdi sulla “Raffaele Rubattino” della Tirrenia. Matteo Salvini posta la foto del traghetto e va giù duro. «Ospiterà a spese degli italiani gli immigrati per la loro quarantena prima di essere sbarcati», scrive. «La “Rubattino” è uno dei più grandi traghetti d’Italia». La nave è in grado «di accogliere fino a 1.470 passeggeri, con 289 cabine e sala poltrone da 195 posti. È dotata di aria condizionata, ristorante, self service, due bar, negozio, infermeria, cinema, area giochi per bambini e solarium. In arrivo anche la nave Ong Aita Mari che ci porterà altri 40 immigrati. Avanti, c’è posto!».
La Rubattino e i post di SalviniGià qualche ora prima lo stesso Salvini aveva scritto su Facebook: «La nave Ong (tedesca) si felicita di essere entrata in acque italiane e ringrazia il sindaco di Palermo che ha tanto aiutato. Pd sempre in prima linea per i porti aperti». I due post creano subito un forte dibattito. Migliaia e migliaia di condivisioni e di commenti.
La rabbia della gente su facebookBasta dare un’occhiata per capire la rabbia della gente sul caso Rubettino. «Basta, basta, basta. Dobbiamo fermarli», scrive Domenico R. Molti ironizzano amaramente sul fatto che i migranti facciano la quarantena «in crociera» mentre gli italiani non sanno dove sbattere la testa.
C’è chi parla dei terremotati e chi si scaglia contro la GermaniaAlcuni paragonano la differenza tra il trattamento dei «clandestini sulla Rubettino» rispetto a quello riservato agli italiani. «Noi siamo rimasti senza lavoro e abbiamo perso anche i diritti», insorge Daniela P. Invece Ivan S deduce che «ci stanno portando alla ribellione». Per Emiliano C «la Germania continua a creare problemi. Vogliono schiacciarci in qualunque modo. Dobbiamo dire basta se ci vogliamo bene».
Rubattino e l’incapacità del governoLa scelta della Rubattino avrà conseguenze. Davide M ne è sicuro: «Tutti i nodi verranno al pettine. Non possono scappare per sempre dal popolo italiano. Speriamo solo non sia troppo tardi». Duro il commento di Andrea T. Parte dal presupposto delle «spese sanitarie per la pandemia». Continua con «i sacrifici degli italiani in quarantena» e le «migliaia di persone intubate». Per poi concludere: «Questo Governo non ha la forza né la volontà di proteggere gli interessi degli italiani e sperpera preziose risorse per i furbetti dell’accoglienza».
ONG STRANIERE SCARICANO IN ITALIA E RINGRAZIANO IL PD: “AIUTO SENZA PRECEDENTI”
Mentre sbarcano centinaia di clandestini, e il governo pubblica bandi per la loro infame accoglienza:
Mentre ce ne sono oltre 85mila in hotel per finti profughi, due agenti della polizia di Stato, di ronda per controllare il rispetto del famigerato DPCM di Conte, si sono ritrovati davanti ad una situazione drammatica.
Una famiglia in gravi difficoltà economiche non mangiava da giorni, a Siracusa, dove intanto un centinaio di immigrati appena sbarcato è ospitato in resort. La famiglia è stata aiutata dai carabinieri dopo la richiesta di mettersi in contatto con un ente assistenziale in grado di fornirgli qualche genere alimentare.
“Pane, pasta, qualche scatola di legumi, passata di pomodoro, farina, una colomba e due uova di cioccolato per i due bambini, sono forse poca cosa in confronto alla sofferenza che quella famiglia – dicono -, come tante altre, sta patendo in questo periodo, ma il sorriso con cui gli uomini in uniforme sono stati ringraziati è un simbolo di grande speranza”.
EUROBOND CESSIONE DI SOVRANITÀ ALLA UE, SOLO LA LEGA VOTA CONTRO
La Lega oggi ha dimostrato di essere il vero movimento sovranista italiano. Lo ha dimostrato con il voto all’Europarlamento. Votando NO sia al MES che agli Eurobond, l’unico partito italiano a farlo.
L’emendamento dei Verdi sulla condivisione del debito tra i Paesi Ue alla risoluzione comune di Ppe, S&D, Renew Europe e Verdi, è stato respinto con 326 voti contrari, 282 sì e 74 astensioni. Favorevoli Pd, M5S e Fratelli d’Italia, contraria la Lega.
“Eurobond significa eurotasse, rinunciare alla sovranità fiscale, consegnare le chiavi di casa a Germania e Troika“. scrivono in una nota congiunta il presidente di Identità e democrazia (Id), Marco Zanni, e il capo delegazione della Lega al Parlamento Ue, Marco Campomenosi, denunciando la “vergognosa strumentalizzazione” del M5S per distogliere l’attenzione dalle disastrose scelte del governo Conte in Italia e in Europa.
Gli europarlamentari leghisti sostanzialmente assimilano gli eurobond al Mes, bocciandoli entrambi (che peraltro è la posizione espressa dal Primato Nazionale). “L’accusa sarebbe quella di aver votato contro l’emendamento dei Verdi al Parlamento Ue sugli eurobond: rivendichiamo che noi, a differenza del M5s e di Conte che cambiano idea ogni settimana, non siamo mai stati a favore dello strumento coronabond, che corrisponderebbe alla totale cessione di sovranità all’Ue“.
“Anzi, indichiamo sin dal principio la proposta più semplice, ovvero un ruolo più attivo da vero prestatore di ultima istanza della Bce per comprare Btp. Una proposta – sottolineano Zanni e Campomenosi – che M5s e Pd, sostenitori di Von der Leyen, Lagarde e sempre più inginocchiati al volere di Bruxelles e Berlino, colpevolmente non hanno mai voluto discutere, troppo impegnati a inseguire soluzioni inutili e dannose per gli italiani”.
Del resto la sinistra lo ha ammesso:
Anche un insospettabile come Bini Smaghi ha convenuto: “Eurobond un rischio che riduce sovranità”. Ed è vero. Sono peggio del MES. Il Mes ti indebita con la Ue, gli Eurobond ti portano via la sovranità, in modo definitivo. Perché a quel punto, emettendo titoli di debito a livello UE, il superstato sarebbe realtà.
venerdì 17 aprile 2020
Sardine? No, pesci lessi. Imbarazzante appello delle “nullità” a Conte: “Sostituisciti il governatore Fontana”
Di Marta Lima – Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere. Le Sardine, dopo due mesi di silenzi e sporadiche gaffe, si ricompattano contro i leghisti e iniziano a danzare intorno alla tragedia del coronavirus. E da grandi esperti di scienza, da lettori di Roberto Saviano e da haters di Salvini, scrivono al loro riferimento politico, il premier Conte, per chiedere di commissariare la Lombardia. A cosa può arrivare la battaglia politica di un Movimento che doveva cambiare l’Italia e che invece si ritrova a fare speculazione su una tragedia nazionale, per non essere dimenticato.
Sardine in ginocchio da ConteLe sardine scrivono al premier Giuseppe Conte, dunque, puntando il dito contro la gestione della crisi del coronavirus in Lombardia. Il movimento chiede al governo, infatti, di intervenire, per far fronte da Roma, alla emergenza coronavirus nella regione governata da Fontana. Loro, le Sardine, processano e condannano la giunta lombarda, nel pieno dell’emergenza. Piranha, più che sardine.
“La regione Lombardia è inadeguata a gestire questa emergenza – si legge nel testo – . Per i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari e del volontariato che affrontano quotidianamente questa emergenza, per loro e per le cittadine e i cittadini tutti della regione Lombardia, per coloro che hanno visto portarsi via un amico o un’amica o un familiare, da questa epidemia”.
Quando il coronavirus era “disinformazione”“Siamo qui a scriverle di responsabilità”, sottolineano, ricordando come “il modello Lombardo, quello che il fumo della propaganda ha venduto come esempio di eccellenza, quello che in questi anni ha basato la sanità sul concetto di business ha palesato le sue carenze, le sue fragilità e ha fallito”.
Sono indignate, le Sardine. Non per gli errori del governo Conte, ma per come è stata gestita male l’emergenza, in Lombardia. “Non possiamo più tacere i tanti fatti che ci allarmano e che ci fanno armare di pensieri, progetti e speranze per un futuro che, oggi, scorgiamo denso di nubi”, è l’attacco della lettera.
“Riconosciamo in Lei, Presidente, .- si legge nella missiva – un profondo senso delle istituzioni..”. Ed ancora: “”Abbiamo visto la nostra Regione – scrivono le sardine parlando della Lombardia – vantarsi per anni di un sistema sanitario, quello lombardo, di eccellenza e, nella miopia della propaganda e della lotta politica, non si sono accorti di aver costruito solo un fragile idolo…”.
E loro? Con la loro lungimiranza politica, che si sposa con quella di Conte, cosa avevano previsto sul coronavirus? Come si erano mosse queste aquile politiche, dopo i primi contagi? Avevano parlato di “disinformazione”. E avevano difeso i cinesi, prima che gli italiani.
Gasparri: “La Bellanova non ci provi, no sanatorie per i clandestini. Nei campi ci vada chi prende il reddito 5 Stelle”
di Maurizio Gasparri – Regolarizzare oltre 600mila immigrati irregolari per farne braccia per l’agricoltura. La trovata è del ministro dell’Agricoltura, Bellanova, che con la scusa di sottrarre questi possibili lavoratori dalle mani delle mafie locali, ammesso che avessero voglia di andar per campi, ha ben pensato a una maxi sanatoria per i clandestini. Una notizia clamorosa, in tempi di coronavirus in cui le priorità dovrebbero essere ben altre, tanto è vero che è finita in prima pagina sul sito web di informazione marocchino “Le 360”.
La ministra Bellanova vuole impiegare gli irregolari in agricolturaLo stesso sito che, per capirci, a fine febbraio ( quando ancora non c’era stato il lockdown da parte di alcuno Stato europeo), aveva pubblicato la notizia del divieto di ingresso al porto da parte delle autorità portuali di Tangeri di un traghetto italiano che collega Genova alla città marocchina, quale misura precauzionale contro il coronavirus. Quegli stessi italiani che oggi invece continuano ad accogliere chiunque, sobbarcandosi da soli di oneri che invece nessun altro Paese è disposto a sostenere. La proposta della Bellanova resterà tale perché impediremo in ogni modo che si metta in pratica.
Basta sbarchi. Migranti in quarantena in Libia o a MaltaSe il problema è far ripartire l’economia agricola duramente colpita dalla crisi e impedire che si buttino al macero tonnellate di frutti della terra perché nessuno li raccoglie, la soluzione sono i voucher, far lavorare gli italiani che hanno perso il lavoro, i cassintegrati, o mettere nei campi i titolari – ovviamente quelli giovani e capaci – del reddito di cittadinanza. Il messaggio che invece fa passare la Bellanova è un libera tutti. Italia ancora una volta terra di nessuno, come dimostra la ripresa delle attività nel Mediterraneo dei mercanti di schiavi esponendo centinaia di persone a rischi gravissimi.
Ancora sbarchi e ancora nuovi clandestini nonostante l’Italia non sia un porto sicuro. L’Italia, soprattutto in questo momento di rischio di diffusione del coronavirus, non può diventare l’approdo di chiunque. Nessuna sanatoria. Basta sbarchi. Porti chiusi. E la quarantena la si faccia a Malta o in Libia, ma non a spese dell’Italia.
Alan Kurdi, gli “affaristi” della Cgil: “Subito un piano per l’accoglienza dei migranti ‘stressati’ in crisi d’ansia”
Di Riccardo Campolo – Anche la Cgil Palermo, col dipartimento migranti, e la Cgil di Termini Imerese, intervengono sul caso della nave Alan Kurdi, dove ci sono migranti stressati in crisi di ansia. Nei giorni scorsi era stato annunciato dal governo che i migranti sarebbero stati trasferiti su un’altra nave per trascorrere il periodo di quarantena. Ma ieri il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha sottolineato che “si sta ancora valutando la situazione” e al momento non è ancora stata individuata una soluzione.
“Chiediamo al governo – dichiarano Bijou Nzirirane, responsabile del dipartimento migranti Cgil Palermo e Laura Di Martino responsabile della Camera del lavoro zonale di Termini Imerese – l’immediato superamento di questa fase di stallo e soluzioni umane che garantiscano il diritto alla salute, già cagionevole, di donne, uomini e bambini che hanno attraversato il Mediterraneo e che non sono di certo immuni al coronavirus.
E’ inammissibile che in questo periodo di emergenza sanitaria mondiale le operazioni istituzionali si stiano complicando sempre più mettendo a rischio vite umane. Chiediamo pertanto il ripristino urgente di un piano di sbarchi nazionale per garantire l’approdo e l’accoglienza dei migranti. Soprattutto in questo periodo di preoccupazione per la salute di tutti è impellente l’esigenza di ribadire concretamente che il diritto alla salute è universale, riattivando un sistema di accoglienza smantellato dai decreti Salvini, puntando su norme sull’immigrazione che garantiscano la sicurezza e i diritti”.“
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