lunedì 13 aprile 2020

Ignazio Corrao (partito dei pagliacci a 5 stelle) insulta milioni di italiani: “Chi vota Salvini e Meloni è analfabeta”


Una porcheria a Cinque Stelle, quella firmata dall’eurodeputato M5s Ignazio Corrao. Il grillino commentava su Twitter la baracconata di Giuseppe Conte in tv, l’attacco scomposto a Matteo Salvini e Giorgia Meloni al termine della conferenza stampa per la proroga del lockdown.

Ed ecco che Corrao scrive: “La cosa che più ha fatto infuriare Salvini e Meloni non sono gli schiaffoni presi da Conte sulle loro bugie, ma la riapertura delle librerie”. Un utente gli rispondeva: “Lo sa che anche a destra c’è gente che legge libri ed ha buona cultura? Lo so sarà difficile da accettare ma è così, ugugale e paro paro come a sinistra”.

Dunque, Corrao risponde ancora: “Certo, ma mai potrebbero accettare Salvini e Meloni. Loro parlano ad una plateea di analfabeti riempiendoli di menzogne. Chi non lo è non può mai accettarlo”. Uno schifo, una vergogna, quella del grillino secondo cui chi vota Lega e Fratelli d’Italia è un analfabeta. Lo screenshot del delirio è stato rilanciato sui social dall’account Lega-Salvini premier, potete vederlo qui sotto:


CONTE RESTITUISCA LE 10MILA MASCHERINE AI MEDICI E SI DIMETTA



Il direttore del Tempo ha tutte le carte in mano che raccontano una verità vergognosa. Mentre il presidente del Consiglio preparava la detenzione domiciliare di tutti i nostri connazionali e i suoi alleati giocavano alla semplice influenza e andavano a caccia di razzisti, a Palazzo Chigi si preparava il bunker a tutela dell’inquilino numero uno. E si ordinavano mascherine, gel, guanti, camici, bombole di ossigeno in quantità industriale.

Le date sono importanti. 31 gennaio lo stato d’emergenza. L’8 marzo un decreto di Conte per dichiarare la Lombardia e dodici province di varie regioni zona rossa. Poi l’estensione delle restrizioni a tutta Italia.

“Mentre tutta Italia impazziva a cercare le mascherine che non c’erano in alcuna farmacia e solo per pochi giorni si trovavano on line a prezzi folli, mentre gli ospedali e le case di cura non riuscivano a proteggere medici e infermieri che rischiavano la vita, la presidenza del Consiglio ha messo da parte veri e propri arsenali con cui resistere nel bunker anche per lunghi mesi”, racconta l’inchiesta del direttore de “Il Tempo”.

Il materiale ordinato e ricevuto è stato ingente e destinato alla presidenza del Consiglio. Ci sono i contratti. Il premier può dire che sia stato fatto tutto a sua insaputa, per usare una sfortunata definizione che è costata la carriera a molti politici?

Una delle determine dirigenziali della Presidenza del Consiglio a cui ha lavorato Il Tempo pe Conte, per sostenere questa tesi, ha una sola carta da giocare. Rinunciare al pranzo di Pasquetta e tirare fuori i nomi di chi lo ha messo nei guai senza dirgli nulla. Né a lui né ai suoi collaboratori.

Giorni fa il premier ha giustamente ricordato a Palazzo Chigi Giorgio Guastamacchia, l’uomo della sua scorta stroncato dal coronavirus. Se tutto quello che il premier non ha ancora trovato la forza di smentire è assolutamente vero, come farà a guardare in faccia la famiglia del sostituto commissario che vegliava su di lui e i suoi colleghi destinati alla vigilanza del capo del governo?

Giuseppe Conte non può ignorare quanto ha denunciato Bechis. Glielo deve chiedere la stampa libera se esiste ancora in questo paese, glielo deve chiedere la politica. Ieri ha cominciato a chiederlo Roberto Calderoli della Lega. Perché poi ad alzare la voce saranno i rappresentanti di medici e infermieri, di quel personale sanitario mandato allo sbaraglio senza dispositivi mentre qualcuno pensava alla salute del presidente del Consiglio

GOVERNO HA RIFIUTATO 350 VENTILATORI MENTRE GLI ITALIANI MORIVANO SOFFOCATI



Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile, accusato di “mentire” dal Codacons, che punta il dito contro “la bugia raccontata” da Borrelli nella conferenza stampa di sabato, quando alla domanda relativa a una nota secretata dei primi di marzo del Comitato tecnico-scientifico che, per evitare la diffusione del contagio, suggeriva alla Protezione civile la chiusura dei comuni di Alzano e Nembro prima che la Lombardia venisse definita zona rossa, Borrelli ha risposto che “le misure sono state adottate in assoluta trasparenza. Nulla di secretato, sono gli atti normali del Comitato tecnico-scientifico”.

Ma la risposta “contrasta con alcuni documenti in possesso del Codacons e che dimostrano una totale mancanza di trasparenza in fatto di attività della Commissione”.

“Lo scorso marzo, quando gli ospedali del nord Italia si trovavano allo stremo, l’associazione, dopo alcuni contatti con una azienda cinese, aveva segnalato alla Protezione civile 350 ventilatori disponibili ad arrivare in pochi giorni in Italia. La pec inviata dal Codacons rimase tuttavia senza alcuna risposta, se non per un messaggio del dottor Giusto Tagarro che informava come i ventilatori in questione fossero stati ritenuti non idonei dalla Commissione tecnico-scientifica”, fa sapere l’associazione.

“A questo punto il Codacons presentava formale istanza d’accesso in cui chiedeva le ragioni di tale rifiuto, e l’incredibile risposta a firma del Vice Capo di Gabinetto del Ministero della salute, Tiziana Coccoluto, nella quale si legge: ”i verbali contenenti il parere del Comitato Tecnico Scientifico, di cui all’art. 2 dell’Ordinanza della Protezione Civile 3.02.2020 n. 630, sono secretati”.

Secondo il Codacons, la risposta smentisce quanto affermato da Borrelli “circa la totale trasparenza dell’operato della Commissione, e sulla quale ora si pronuncerà il Tar del Lazio. Che dovrà decidere se possa essere posto il segreto su atti di interesse generale. E che sabato il capo della Protezione civile ha confermato non essere segreti. E se Borrelli ha consapevolmente mentito alla stampa nel corso della conferenza stampa di sabato scorso, farebbe bene a dimettersi”, conclude il Codacons, invocando addirittura il passo indietro di Borrelli.

Loro comprano solo se c’è da fare la cresta? L’unico motivo di secretare dei documenti sarebbe questo. Del resto la commessa all’amico di Renzi confermerebbe la tesi.

SBARCA E FINISCE IN HOTEL DI LUSSO: HA VIOLENTATO DECINE DI RAGAZZINE E SPACCIATO 400 DOSI



In questi anni abbiamo ospitato migliaia di fancazzisti in hotel di lusso. Bastava e basta chiedere asilo per finire ospitato in un albergo di categoria. Tra loro anche molti criminali, come il depezzatore Oseghale con i suoi compagni di merende. E migliaia di spacciatori.

Come B.C.M. senegalese di 30 anni, richiedente asilo e ospitato per anni al residence Felicioni sul lungomare sud di Roseto (Teramo). Dopo l’arresto, lo scorso anno, ora è in corso il processo.

Il ‘profugo’ venne ritenuto responsabile della cessione di oltre 400 cessioni di dosi di stupefacenti a giovani, anche minori, del luogo. Inoltre di numerosi casi violenza sessuale, persino su ragazzine minorenni.

L’africano , che riceveva dagli assuntori ordinativi di droga per telefono, fissava gli appuntamenti per la consegna sul lungomare sud, nei pressi del pontile, o nel sottopasso della stazione ferroviaria.

Voi pagavate per tenerlo in un residence lungomare, perché in Senegal c’era la guerra secondo il PD, lui intanto stuprava e spacciava.

E ora, nonostante il coronavirus, continuiamo ad ospitarne più di 85mila. E ne portano altri. Per loro aprono i resort con piscina.

In questi anni abbiamo ospitato migliaia di fancazzisti in hotel di lusso. Bastava e basta chiedere asilo per finire ospitato in un albergo di categoria. Tra loro anche molti criminali, come il depezzatore Oseghale con i suoi compagni di merende. E migliaia di spacciatori.

Come B.C.M. senegalese di 30 anni, richiedente asilo e ospitato per anni al residence Felicioni sul lungomare sud di Roseto (Teramo). Dopo l’arresto, lo scorso anno, ora è in corso il processo.

Il ‘profugo’ venne ritenuto responsabile della cessione di oltre 400 cessioni di dosi di stupefacenti a giovani, anche minori, del luogo. Inoltre di numerosi casi violenza sessuale, persino su ragazzine minorenni.

L’africano , che riceveva dagli assuntori ordinativi di droga per telefono, fissava gli appuntamenti per la consegna sul lungomare sud, nei pressi del pontile, o nel sottopasso della stazione ferroviaria.

Voi pagavate per tenerlo in un residence lungomare, perché in Senegal c’era la guerra secondo il PD, lui intanto stuprava e spacciava.

E ora, nonostante il coronavirus, continuiamo ad ospitarne più di 85mila. E ne portano altri. Per loro aprono i resort con piscina.

Mantova: scaraventa a terra una donna dalla bicicletta, si spoglia e tenta di stuprarla. Arrestato marocchino



Si è gettato in mezzo a una pista ciclabile di un paesino del mantovano per fermare una donna in sella alla propria bicicletta, l’ha molestata pesantemente con avances insistite e volgari e poi, dinanzi al suo rifiuto, l’ha fatta cadere a terra e si è abbassato i pantaloni, tantando di baciarla e di spogliarla.

La pronta reazione della vittima e l’arrivo sul posto del compagno hanno però posto fine ai propositi di stupro del responsabile, un marocchino di 26 anni, per fortuna successivamente catturato e sbattuto dietro le sbarre del carcere di Mantova.

Stando a quanto riferito dalla stampa locale, il grave episodio si è verificato durante la serata dello scorso giovedì 9 aprile. Sono all’incirca le ore 19:00 quando la vittima, una donna di 30 anni di età che stava percorrendo in bici una pista ciclabile, viene avvicinata da un magrebino che l’aveva già messa in allarme in precedenza a causa del suo atteggiamento strano e del fatto che la stesse seguendo con insistenza. Un timore così forte che la stessa aveva contattato telefonicamente il proprio compagno per segnalargli quella situazione di profondo disagio e di preoccupazione suscitate dalla presenza del nordafricano.

E quest’ultimo, in effetti, è entrato in azione, avvicinando la 30enne e facendole esplicite e volgari proposte indecenti, nonostante il fatto che la vittima, terrorizzata, tentasse in ogni modo di respingerlo e farlo allontanare.

Il maniaco nordafricano non ha conunque desistito, anzi: aggredita la donna, l’ha spintonata con forza a terra facendola caderre dal mezzo a due ruote e saltandole addosso. Dopo essersi calato i pantaloni, ha cercato di fare altrettanto con la sua preda, tentando anche di baciarla. Ma qui è arrivata la reazione della vittima, una reazione totalmente inattesa dal predatore africano. Prima il morso della lingua, che ha provocato dolore nel marocchino, poi l’arrivo del compagno della 30enne, una combinazione che ha messo in fuga il maniaco, corso a gambe levate verso il centro abitato.

Sul posto si sono precipitati i carabinieri del comando stazione di Guidizzolo (Mantova), che hanno raggiunto in breve tempo la coppia perchè già impegnati in un’operazione di pattugliamento del territorio per verificare il rispetto delle norme anti Coronavirus. Raccolta la testimonianza e la descrizione del responsabile, i militari lo hanno rintracciato in breve e catturato. Si tratta del marocchino Z.T., un 26enne senza fissa dimora, ora accusato del reato di violenza sessuale e subito rinchiuso dietro le sbarre del carcere mantovano di via Poma, dove attende la celebrazione del giudizio direttissimo.

Per fortuna la vittima, trasportata per un controllo all’ospedale di Castiglione delle Stiviere, non ha riportato delle conseguenze fisiche nell’aggressione subita.

Macerata, nigeriano attacca un passante. Poi pesta e morde i poliziotti: giudice lo rimanda a casa dalla mamma



Ubriaco fradicio in mezzo ad una strada, lungo la quale si aggirava tranquillamente pur non avendo alcuna ragione valida per farlo, ha aggredito un passante e poi, fermato da una pattuglia della polizia di Stato e trasportato negli uffici della questura di Macerata, ha proseguito con le proprie intemperanze mordendo ben due degli agenti che tentavano di placare la sua furia.

Protagonista in negativo dell’increscioso episodio è un nigeriano di 28 anni, tornato comunque subito a piede libero con una denuncia per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, ed una ammenda per ubriachezza molesta e per l’inosservanza delle norme emanate dal governo al fine di contenere la diffusione del Coronavirus.

I fatti, secondo quanto riferito dai quotidani locali, si sono verificati durante il tardo pomeriggio di ieri, venerdì 10 aprile, dopo una segnalazione giunta da un cittadino che si trovava in via Mameli. In breve sul posto sono sopraggiunte una volante ed una pattuglia della squadra mobile della questura di Macerata. I poliziotti sono stati avvicinati dalla vittima, un uomo che ha raccontato di esser stato prima molestato quindi aggredito e colpito dal facinoroso.

Quest’ultimo, un 28enne di nazionalità nigeriana in evidenti condizioni di alterazione psico fisica dovute all’abuso di alcolici, stava continuando ad infastidire pesantemente alcuni residenti che avevano lasciato la propria abitazione per recarsi a fare la spesa. Fermato dagli uomini in divisa per un chiarimento, l’africano, che barcollava in modo evidente, ha riferito loro di risiedere a Macerata, ma di non aver alcuna idea nè del luogo preciso in cui viveva nè di eventuali persone o conoscenti che potessero dargli una mano. Lo straniero, ovviamente sprovvisto anche della regolare autocertificazione richiesta per poter uscire di casa, è stato quindi condotto negli uffici della questura affinchè si potessero condurre delle più che necessarie verifiche nei suoi confronti.

Una volta raggiunti gli uffici di piazza della Libertà, tuttavia, il 28enne ha iniziato a perdere il controllo. Dopo essersi gettato più volte a terra ha cominciato a gridare, poi a scalciare ed a divincolarsi dagli agenti che cercavano di fermarlo. Completamente fuori controllo, l’africano ha quindi morso con forza due dei poliziotti intervenuti provocando loro delle lesioni medicate in pronto soccorso e per le quali hanno ricevuto una prognosi di alcuni giorni. Nell’ospedale di Macerata ci è finito anche lo straniero, poi riconsegnato alla madre. Per lui una denuncia in stato di libertà per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, una sanzione per ubriachezza molesta ed una per aver violato le norme anti Covid-19.

Italexit, sondaggio choc: “Il 51% degli italiani vuole uscire dall’Unione Europea. Il 40% vuole uscire dall’euro



Roma, 13 apr – Gli italiani sono sempre più scontenti della nostra adesione all’Unione Europea, tanto che ormai quasi un cittadino su due – con percentuali che sembrano in costante e continuo aumento – esprime la convinta opinione di voler abbandonare al suo destino il consesso comunitario. Questo il risultato di due recenti sondaggi condotti e pubblicati nei giorni scorsi, in coincidenza con il picco di tensione a Bruxelles e dintorni – compresa l’umiliazione in sede di Eurogruppo del nostro governo, letteralmente schiacciato dalla potenza di fuoco delle nazioni nordiche – in merito alle infinite (quanto spesso sterili ed improduttive) discussioni sulle strategie, economiche e non, da adottare in comune per combattere l’epidemia di coronavirus.
Ue ed euro convincono sempre meno
Il primo sondaggio è stato condotto da Termometro Politico tra l’8 e il 9 aprile scorsi su un campione di 2200 elettori. Alla domanda “lei sarebbe d’accordo nell’uscire dall’euro e dall’Ue” quasi il 40% degli intervistati ha risposto in senso affermativo, il 7,5% crede sia meglio abbandonare solo l’Ue e il 7,7% escluviamente la moneta unica, mantenendo comunque l’adesione all’Unione. Il totale dei cosiddetti “euroscettici”, stando alla rilevazione, si attesta così all’incirca al 55%, poco sotto il 5% si collocano gli indecisi mentre solo 40% ritiene che non si debba uscire né dall’una né dall’altra.
Quasi un italiano su due vuole abbandonare l’Ue
Il secondo sondaggio, su un campione di 1000 elettori, è stato condotto dall’istituto Tecnè fra il 9 e 10 aprile e aveva per oggetto un ipotetico voto ad un referendum sull’Italexit, con risposta sintetica “Sì” o “No”. I risultati parlano – escludendo il 14% di indecisi – di una nazione pressoché spaccata in due, con il 51% che voterebbe per rimanere ed il restante 49% per l’uscita. A pesare, nel quadro, è però la tendenza di medio periodo: rispetto ad un’analoga rilevazione condotta nel novembre 2018, infatti, la prima opzione perde 20 punti percentuali che vengono guadagnati dalla seconda.

domenica 12 aprile 2020

PROTEZIONE CIVILE USATA PER ACCOGLIERE IMMIGRATI E PORTARLI IN HOTEL DI LUSSO CON PISCINA



Appena sbarcati i migranti vengono messi in lussuosi resort con piscina, riaperti per loro, dove passeranno la quarantena.

Vergogna senza precedenti. Usano i soldi raccolti in nome dell’emergenza coronavirus per sollazzare centinaia di clandestini.

Su richiesta del Governo, il capo della protezione civile, Angelo Borrelli, ha appena firmato un provvedimento con il quale si nomina il Dipartimento delle libertà civili e per l’immigrazione soggetto attuatore dell’intervento di gestione sanitaria, con il supporto per l’assistenza della Croce Rossa per i 156 migranti presenti sulla nave Alan Kurdi in prossimità delle acque territoriali nazionali.

Ecco dove finiscono le donazioni alla Protezione Civile.

“Questo intervento – si legge nella delirante nota del Ministero dei Trasporti e Infrastrutture – è coerente con le politiche del governo italiano sull’immigrazione e si è reso necessario a seguito del rifiuto, da parte della Alan Kurdi, di seguire la procedura per l’accoglienza nel proprio paese di bandiera che è la Germania”.

Insomma, questi rifiutano di andare in Germania, e si aprono subito i porti italiani agli infetti.

“Il provvedimento prevede che venga individuata, con il supporto tecnico della Guardia Costiera, una nave sulla quale, nelle prossime ore, potranno essere trasferiti i migranti per la quarantena e i controlli da parte della Croce Rossa Italiana e delle autorità sanitarie locali” spiega il Mit.

“L’intervento di natura umanitaria non può avvenire con lo sbarco presso i porti italiani, a causa della forte pressione organizzativa e sanitaria, in questa fase emergenziale da covid-19” sottolinea la nota.

“Pressione che renderebbe complesso affrontare l’accoglienza in piena sicurezza per i soccorritori e per le persone soccorse. Tale intervento avviene inoltre, nel pieno rispetto delle regole vigenti per gli italiani in Italia e per gli italiani che rimpatriano, nonché a seguito della Dichiarazione sui porti italiani ai sensi della convenzione di Amburgo” conclude il Mit.​

Certo, come no. Noi chiusi in casa, loro entrano e si fanno anche una bella crociera. Poi sbarcano in Italia. Ong tedesca, porto italiano. Il MES è solo l’inizio, Conte è la marionetta di Merkel.

Stessa cosa a Pozzallo,

poco fa.Protezione civile dirottata all’accoglienza dei fancazzisti invece di pensare ai nostri malati. Richiaman per l’emergenza medici in pensione, non ci sono posti negli ospedali, si respingono i malati, e poi dobbiamo dirottare personale, soldi e spazio per accogliere clandestini invece di riportarli da dove sono venuti.

E una volta sbarcati, fanno la quarantena in resort di lusso.

Soltanto ad ottobre era stato chiuso. Per effetto trascinamento delle politiche di Salvini dei porti chiusi. Ma, come sappiamo, Lamorgese è riuscita in pochi mesi a distruggere tutto. VERIFICA LA NOTIZIA

Così, visto il boom di sbarchi nelle ultime settimane, questa mattina è riaperto il centro accoglienza di lusso nell’hotel Villa Sikania. In questo resort con piscina passeranno la quarantena 70 clandestini. Si tratta di uno dei gruppi approdati nei giorni scorsi a Lampedusa e per i quali si è reso necessario un immediato trasferimento in Sicilia, in quanto sulla più grande delle Pelagie non c’era più spazio. Ovviamente, senza tamponi, come a Pozzallo. Chissà quanti sono i contagiati. Non lo si sa. Ma intanto, hotel con piscina:

L’ hotel è situato all’interno del centro abitato di Siculiana, piccolo comune alle porte di Agrigento, da questa mattina le stanze della struttura sono state aperte per ospitare per l’appunto 70 fancazzisti.

Il sindaco, Leonardo Lauricella: “Non ci è stata data una preventiva comunicazione, ma una chiamata dell’ultimo minuto in cui mi si annunciava il tutto ad operazione conclusa – ha tuonato in una nota il primo cittadino – Dalla Prefettura hanno ritenuto opportuno avvisarmi nel momento in cui le operazioni di trasferimento nella nostra città sono state concluse. Nessuna comunicazione preventiva, nemmeno dal gestore della struttura e nemmeno da altre Autorità”.

“Ritengo questo gesto poco corretto nei confronti dell’intera comunità di Siculiana – ha aggiunto Lauricella – Perché avvisarmi solo dopo? Perché nascondere questa decisione? Non ci si comporta così in un Paese democratico”.

Nel dicembre del 2017 il paese è sceso in piazza per chiedere la chiusura del centro, poi chiuso per decisione di Salvini, un mese dopo la sua uscita dal ministero, insieme ad altri quasi 2mila dei 9mila centri accoglienza che il Pd ha aperto negli anni di governo, mentre chiudeva centinaia di ospedali.

Adesso però, nel pieno dell’emergenza coronavirus, è arrivata un’inaspettata riapertura: “Tutti i cittadini in questo mese hanno assunto un comportamento responsabile – si legge tra l’altro nelle dichiarazioni del sindaco – stando a casa e rispettando tutte le disposizioni previste dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per garantire la salvaguardia della propria salute ma anche quella dei propri concittadini. Non è giusto e nemmeno corretto che in questa fase così delicata Siculiana diventi il punto di approdo di migranti che possono rappresentare causa di possibili contagi di coronavirus”.

Dai social è arrivata la preoccupazione dei cittadini: “Siamo anche pronti a procedere con le vie legali – ha proseguito il sindaco Lauricella – se è necessario, ma il centro di accoglienza deve rimanere chiuso per come era stato stabilito in autunno. Siculiana non possiede le strutture adeguate a fronteggiare casi di coronavirus e il centro d’accoglienza di Villa Sikania non le possiede nemmeno. Per cui è ora che la Prefettura assuma un atteggiamento responsabile nei confronti dei siculianesi che potrebbero andare incontro ad un grave ed imminente rischio per la propria salute ed incolumità”.

Vie legali? Questo governo di abusivi conosce un solo linguaggio. E non è la legge.

GDF FERMA RAGAZZA CHE CORRE IN SPIAGGIA MENTRE SBARCANO 101 CLANDESTINI



Qualcosa non funziona nei controlli di Giuseppi. I droni individuano pericolosa ragazzina sulla spiaggia ma non 101 immigrati su un barcone. Che arrivano direttamente in porto.

Mentre a Pozzallo sbarcavano tranquillamente 101 clandestini, una ragazza italiana veniva denunciata perché correva sola sulla spiaggia di Jesolo. Conte, vai a fare in ****. Tu, il tuo DPCM, il tuo governo di invasati e abusivi e le ******* che ti sostengono.

Gente che prendeva il sole dalla panchina sul lungomare, una ragazza che correva in spiaggia, altri a spasso con il cane lontani da casa. Sono nove le sanzioni applicate stamane dalla Guardia di Finanza in Veneto durante i controlli nelle località balneari di Jesolo e Chioggia. Persone che, violando le restrizioni sugli spostamenti, e senza motivo reale, approfittavano della giornata di sole per fare un po’ di jogging o per la prima tintarella.

Cinque le violazioni accertaTe a Jesolo, nella zona del lungomare, e quattro a Chioggia; tra queste, una ragazza che correva tranquillamente in spiaggia, e altre due persone che passeggiavano sulla diga dei ‘murazzi’, come in una normale domenica di primavera. Un territorio militarizzato con decine di migliaia di uomini delle forze dell’ordine, sottratti a cose serie, messi invece in campo per controllare gli italiani con droni, elicotteri, telecamere e altre misure che, se prese da Salvini, avrebbero indignato tutti i media.

SALVINI: “ITALIANI CHIUSI IN CASA E CLANDESTINI CHE SBARCANO”



“Italiani chiusi in casa, clandestini liberi di sbarcare”. Matteo Salvini dopo l’ultimo sbarco di immigrati a Pozzallo e in un post pubblicato sul suo profilo Twitter attacca: “Sono arrivati anche oggi in 100 a Pozzallo, dove è già in quarantena un immigrato sbarcato in Sicilia col virus”. Questi migranti, continua il leader della Lega, “verranno trasferiti in un altro centro della provincia, mentre i trafficanti di esseri umani si fregano le mani per il business che prosegue indisturbato. Assurdo”.

E’ assurdo e “irrispettoso per la Sicilia, offensivo per i Siciliani, irriguardoso verso le Istituzioni dell’Isola, questo ennesimo atto di prepotenza di chi autorizza uno sbarco di migranti al porto di Pozzallo in questi giorni di straordinaria emergenza epidemiologica”, continua il deputato siciliano della Lega Nino Minardo. “Un gesto arrogante verso la nostra gente, scavalcando il Presidente della Regione e ignorando il sindaco e la sua richiesta di non autorizzare sbarchi dopo il caso del ragazzo egiziano risultato positivo al Covid-19 e ancora in isolamento al porto”, conclude.

I patrioti in Sicilia devono chiudere loro i porti, respingere loro i barconi. Lo Stato è morto. E’ un cadavere che spaventa solo gli italiani.

Coronavirus, in Australia gli aiuti prima agli australiani. Governo: “I lavoratori stranieri tornino a casa loro”



I lavoratori stranieri presenti in Australia che hanno perso il lavoro a causa della crisi del coronavirus dovrebbero tornare a casa: ad affermarlo il Tesoriere del governo di Sydney, Josh Frydenberg. “Se non c’è lavoro per loro, possono tornare nel loro paese d’origine, questa è un’opzione”, ha spiegato Frydenberg ai microfoni del programma mattutino Insiders dell’emittente nazionale Abc.

Frydenberg ha dichiarato che la spesa pubblica per un totale di 320 miliardi di dollari (203 miliardi di dollari Usa) stanziati per mantenere i posti di lavoro e sostenere i lavoratori privati del posto durante la crisi è stata un colpo significativo per le finanze statali e “la linea doveva essere tracciata da qualche parte”.

Frydenberg ha dichiarato che ci sarà un significativo aumento della disoccupazione e una riduzione del tasso di crescita economica a seguito della crisi di Covid-19.”Ci sarà un grosso buco nell’economia globale, non c’è dubbio” ha aggiunto. Gli economisti prevedono un tasso di disoccupazione del 5,4 per cento a marzo, in attesa delle cifre che verranno diffuse giovedì, un aumento dello 0,3 per cento su febbraio. La disoccupazione di aprile dovrebbe superare il 10%.

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