mercoledì 13 febbraio 2019
Travaglio contro i NO TAV, non sanno cosa contestare! Guardate e condividete.
Tav? Io non ho letto neppure una riga di un solo contestatore dell’analisi costi-benefici, che riesca a smontare un calcolo fatto da questa commissione, composta, peraltro, damassimi esperti. E le argomentazioni di quelli che li confutano sono le stesse dei No Vax e di quelli del metodo stamina. Ce l’hanno, cioè, con la scienza e con la competenza”. competenza”.
Sono le parole del direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, durante Otto e Mezzo, su La7. E spiega: “Ci sono 80 pagine di calcoli e di tabelle. Il professor Ponti lavora su quello da una vita, insegna al Politecnico di Milano, collabora da anni con le istituzioni europee.
Chi vuole contestare quell’analisi dica che una somma o una sottrazione o una moltiplicazione o un divisione è sbagliata. Non è che si può dire che quelli sono dei cialtroni, perché, in realtà, sono tra i massimi esperti di economia dei trasporti che esistono in Italia“.
Travaglio aggiunge: “Quando un governo commissiona un’analisi costi-benefici a degli esperti, questi ultimi la consegnano e questa analisi è devastantemente negativa, al punto di calcolare perdite per 8 miliardi di euro, i casi sono due: o questo governo decide di andare contro se stesso e di tornare a casa, smentendo quello che c’è scritto nel suo programma e quello che ha stabilito la sua commissione, oppure in un Paese serio mette tutte le cose a posto per bloccare un’opera che costerebbe ai cittadini inutilmente 8 miliardi”.
Stefano Zurlo, inviato de Il Giornale, obietta: “E come mai, invece, i francesi vogliono fare la Tav?” Il direttore del Fatto risponde: “I francesi non vogliono fare un bel niente. Hanno invogliato i francesi con quel tunnel di 60 km che vogliono costruire nelle Alpi: per due terzi è nel territorio francese e per un terzo in quello italiano. I francesi pagano di quel tunnel un terzo, gli italiani due terzi. Ti pare normale? E perché questo? Perché i francesi non ne hanno mai voluto sapere”.
Tenetevi forte! L’ultima folle accusa dell’UE: il governo minaccia troppo i giornalisti. Vi rendete conto cosa arrivano a dire?
L’Italia è lo Stato Ue con il più alto numero di minacce effettive alla libertà di stampa: sono 19 casi segnalati da giugno, senza che le autorità italiane rispondessero ad alcun allarme lanciato. Ad intimorire i media è lo stesso governo: «I due vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, hanno regolarmente espresso attraverso i social una retorica particolarmente ostile ai giornalisti» sostiene il Consiglio d’Europa nel suo rapporto sulla libertà di stampa nel vecchio continente.
Lo studio evidenzia come la maggior parte delle segnalazioni del 2018 sia arrivata dopo l’insediamento del nuovo esecutivo, il primo giugno. L’analisi entra nel dettaglio e cita espressamente gli episodi più controversi: il leader leghista «ha minacciato di revocare la scorta al giornalista Roberto Saviano, nonostante le note minacce di morte da parte della criminalità organizzata» (la revoca al collega Sandro Ruotolo è stata sospesa in extremis).
E c’è n’è anche per l’alleato 5 Stelle, che «ha insultato i giornalisti e avviato una politica di abolizione dei finanziamenti pubblici alla stampa», scrive il Consiglio facendo così proprio l’alert della Fnsi sul «rischio continuo di violenza alimentato dalla retorica ostile della maggioranza».
Ma, a onor del vero, non va meglio nel resto dei paesi membri, dove attacchi e minacce ai giornalisti, incluse quelle di morte, sono raddoppiate nel 2018; mentre non si riscontrano progressi nei numerosi casi d’impunità per omicidi e detenzioni arbitrarie di reporter e cronisti.
E tutte le nuove iniziative legislative attualmente al vaglio dei diversi governi non sembrano interessate a valorizzare il diritto fondamentale a un’informazione plurale.
Il giornalista Scanzi scrive una lettera a Di Maio: "Presidente, imiti Conte: meno chiacchiere, più lavoro"
Ecco la lettera del giornalista Andrea Scanzi inviata a Luigi Di Maio: "Egregio Vicepresidente Di Maio, le scrivo la presente, che spero leggerà.
Sono uno dei tanti che non rimpiangerà mai quella tragedia storica chiamata renzismo e ride molto quando i fan vedovili di Boschi & altri demoni gridano ora al “peggior governo di sempre”. Poveretti: neanche ricordano il Berlusconi 2001-2006, autentica vergogna a cui il centrosinistra si oppose con la fermezza di un fagiolo depresso.
Il Salvimaio, invero sempre più bruttino, contiene buone cose e troiai autentici. E – soprattutto – al Salvimaio subentrerà il Salvusconi: ovvero il male assoluto. Avverto, in giro, un grande senso di “disillusione e smarrimento”.
Che è poi anche il mio. Aggiungo che non me ne frega nulla di Macron, che ogni volta che usano a caso le parole “fascismo” e “razzismo” mi vien quasi voglia di difendere Salvini (è un paradosso, eh) e che tutti i media che vi tratteggiano come “brutti sporchi e cattivi”, da ultimo lo scatenato Pansa ospite del mansueto Formigli, fanno il vostro gioco. Godete di un’opposizione quasi sempre ridicola e insopportabile, e (solo?) per questo avete ancora come governo il 60% o giù di lì dei consensi.
Ciò nonostante, trovo che il suo M5S stia vivendo una fase oltremodo confusa e deludente, come confermano i sondaggi e la prevedibilissima scoppola in Abruzzo. Da qui alcune considerazioni.
1. Dire che siete meglio di Renzi è una banalità ridondante e puerile: anche un ramarro sgozzato lo sarebbe. Se io mi proponessi a una donna dicendole “Sai che son più figo di Orfini?”, lei mi sfanculerebbe subito. Giustamente.
2. Il mantra “E’ colpa di quelli di prima” è il peggio del peggio della vecchia politica. Basta.
3. Toninelli ha torto anche quando ha ragione (e ha ragione spesso, sui contenuti). Spesso vi date la zappa sui piedi da soli e il problema della classe dirigente M5S esiste eccome.
4. Gli unici che non vi criticano mai sono i tifosi talebani che, anche nei confronti di questo giornale, dicono “Che bravi!” quando vi diamo ragione e “Che servi!” quando solleviamo critiche. Siete una forza politica o una curva di calcio?
5. Lei parla di “boom economico”, Conte di “2019 fantastico”, la Trenta di “ottimismo profumo della vita”. Ecco: oltre a fracassare le gonadi, l’ottimismo stolto è esattamente ciò che ha ammazzato Renzi. Sveglia.
5 bis. Il suo post su Sanremo era una “poracciata” senza precedenti: queste cose le lasci a gente che non conta nulla, tipo Sibilia.
6. Lei dice di fregarsene dei sondaggi, perché vi sottovalutano sempre. Si ricorda per caso cosa dicevano i sondaggi del 2014 e come andò poi a finire?
7. Stare dalla parte dell’improponibile Giarrusso e non di Morra, sulla vicenda sì/no a Salvini-Diciotti, è un capolavoro di incoerenza tremebondo.
8. Salvini non fa nulla di concreto, ma sale; voi vi fate il mazzo, ma scendete. E’ solo colpa dei giornalisti cinici e bari?
9. Non parli di “democrazie millenarie”, Francia o non Francia. Nel dubbio usi sempre la parola “decennio”. La “democrazia” è di per sé labile. Praticamente impalpabile.
10. Quando parlate di Salvini fate spesso i pesci in barile e per questo avete rispolverato il randellatore Di Battista. Ma l’escamotage non sta pagando. Sappia che questa vostra pavidità nei confronti di Salvini è uno dei motivi dell’erosione di consensi.
10 e lode. Conte, con cui di recente ha litigato di brutto, è il 5 Stelle che piace di più agli italiani. Sa perché? Perché parla poco e talora male (l’inglese, quantomeno), ma lavora tanto e tutto sommato bene. Concretezza tanta, proclami pochi. Prenderlo come esempio, no? Potrei andare avanti, ma mi fermo qui. Per ora."
martedì 12 febbraio 2019
Giordano risponde alla Boschi: Quel video è vergognoso per tuo padre un pensionato si è suicidato!
Boschi contro Di Maio, Giordano la zittisce: "C'è chi si è suicidato per Banca Etruria!Con un video pubblicato sui social, l'ex ministra Maria Elena Boschi va all'attacco della famiglia
Di Maio dopo il caso sollevato da Le Iene: "Vorrei poter guardare in faccia il signor Antonio Di Maio, padre di Luigi, e dirgli: le auguro di non vivere mai quello che suo figlio e i suoi amici hanno fatto vivere a mio padre e alla mia famiglia. Caro signor Di Maio, le auguro di dormire sonni tranquilli, di non sapere mai cos'è il fango dell'ingiustizia che ti può essere gettato contro".
Ma a Fuori dal coro, su Rete 4, Mario Giordanoreplica aspramente alla deputata Pd: "Il fango dell'ingiustizia? Io voglio sapere tutta la verità su Di Maio, ma questo è inaccettabile. Il padre della Boschi, che peraltro è ancora indagato ed è stato multato dalla Consob, era vicepresidente di una banca che ha fatto un bel crack.
E in quel crack hanno perso i propri solditanti risparmiatori. Un pensionato, il signor Luigino, si è anche suicidato. Che bisogno ha di saltare addosso a Di Maio e fare la vittima? Lei da ministro si occupava di Banca Etruria. Quel video è vergognoso".
VITTORIA DEL GOVERNO: LE BANCHE CANCELLANO I MUTUI DELLE CASE NON PIU' ABITABILI...
GENOVA - Le pressioni del governo iniziano a portare i primi frutti. Il gruppo Intesa Sanpaolo ha deciso di avviare una serie di interventi per venire incontro alla situazione di emergenza creatasi in seguito al crollo del ponte Morandi di Genova.
In particolare, la banca ha deciso di procedere con la remissione unilaterale dei mutui prima casa a favore di tutti coloro che si trovano a pagare un finanziamento per un immobile sito nella 'zona rossa' che verrà dichiarato inagibile e non più abitabile oppure abbattuto. A tale scopo, si legge in una nota, «è stato stanziato un plafond di 4,5 milioni di euro. A tale importo, si aggiunge l'attivazione della moratoria dei finanziamenti che prevede la sospensione di 12 mesi gratuita e volontaria dei finanziamenti a privati ed imprese». Il gruppo ha inoltre messo a disposizione di famiglie e imprese un plafond di 50 milioni di euro di finanziamenti dedicati alla ricostruzione e al ripristino delle strutture danneggiate: abitazioni, negozi, uffici, laboratori artigiani e aziende.
I risarcimenti
Non solo. Tutti i minori di età che nell'evento hanno perso uno o entrambi i genitori beneficeranno di una polizza vincolata fino al raggiungimento della maggiore età che prevede un capitale garantito di 100.000 euro nel caso di perdita di un genitore e di 200.000 euro se sono mancati entrambi i genitori. Inoltre, il capitale garantito verrà incrementato del 50% nel caso in cui il ragazzo completerà il percorso di studi fino al conseguimento della laurea, coerentemente fino a un massimo di 300.000 euro. Infine, sono state previste agevolazioni su prodotti e servizi per i clienti e non, al fine di supportare gli stessi in questo difficile momento. «La nostra Banca è legata in maniera profonda alla città di Genova e alle persone colpite dal crollo del ponte Morandi», ha spiegato Stefano Barrese, responsabile della divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo. «Abbiamo riflettuto su quale tipo di intervento potevamo compiere per aiutare in modo concreto e diretto le famiglie e le imprese che vivono e operano nella cosiddetta 'zona rossa'. Cancellare completamente il debito residuo e gli interessi del mutuo acceso sulla propria abitazione resa ormai inagibile ci è sembrato il gesto più efficace per coloro che rischiano di perdere la propria abitazione. Noi siamo una banca e possiamo solo fare la banca, ma con la responsabilità di chi si sente vicino alle famiglie e a chi fa impresa».
Abi: «Sospesi i pagamenti dei mutui»
Il Direttore generale dell'Associazione Bancaria Italiana, Giovanni Sabatini, rende noto che è stata decisa la sospensione del rimborso dei mutui collegati al tragico evento del ponte di Genova, fino al perdurare dello stato di emergenza. La decisione - informa l'Abi in un comunicato - è stata assunta sia in via autonoma da alcune banche sia in termini più generali attraverso una apposta ordinanza della Protezione civile del 20 agosto, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 22 agosto. L'ordinanza dà attuazione all'accordo stipulato da Abi, dalle Associazioni dei consumatori e dalla Protezione civile nel 2015 proprio per contribuire far fronte tempestivamente ad eventi calamitosi. Le banche possono valutare l'adozione di ulteriori misure per venire incontro alle esigenze dei cittadini colpiti dal drammatico evento. Anche Deutsche Bank sospende le rate dei mutui
A seguito del crollo del ponte Morandi a Genova, i clienti di Deutsche Bank (individui e famiglie) avranno a disposizione, oltre alla possibilità di richiedere una moratoria di 12 mesi sulle rate dei mutui, una cassetta di sicurezza a titolo gratuito per un anno presso uno degli sportelli di Genova. Deutsche Bank, spiega una nota, ha deciso così di fornire un proprio contributo per aiutare le persone colpite dalla tragedia.
Cene, viaggi e albergo? Boeri li fa pagare con soldi dei pensionati: non bastava lo stipendio da sultano! Ecco gli odiosi benefit del presidente Inps
Tempi duri per Tito Boeri. D’altronde che non corra buon sangue tra il presidente dell’Inps e il Governo gialloverde è cosa nota. E qualche uscita, forse anche un po’ azzardata, di esponenti dell’Esecutivo, fanno ipotizzare una sua prossima uscita di scena.
Nel frattempo, però, il professor Boeri può continuare a viaggiare, mangiare e dormire a spese dei contribuenti. Tutto legittimo, per carità. Parliamo, infatti, di uno dei tanti privilegi che vivono e vegetano nei gangli della Pubblica amministrazione e di cui anche l’acerrimo nemico dei vitalizi, suo malgrado, gode.
Accanto alla retribuzione che legittimamente gli spetta (peraltro non è nemmeno tra le più alte del mondo dirigenziale statale) e che ammonta a circa 104mila euro lordi annui, il presidente ha diritto a spese per vitto, alloggio e viaggi interamente coperte dalle casse pubbliche.
E così scopriamo che nei primi sei mesi del 2018, secondo il report pubblicato direttamente dall’Istituto previdenziale, sono stati spesi circa 23mila euro: 11.368 euro dal primo gennaio 2018 al 31 marzo, e 11.575 euro dal primo aprile al 30 giugno. Nel dettaglio parliamo di poco più di 1.163 euro per il vitto, 9.858 euro per l’alloggio e quasi 12mila euro per viaggi e spostamenti.
Per alcuni potrebbero sembrare pochi spiccioli. Eppure, volendo considerare una ventina di giorni lavorativi al mese e dunque 120 circa nel giro di sei mesi, tutto questo significa che il presidente dell’Inps è costato agli italiani 191 euro al giorno solodi viaggi, vitto e alloggio.
PRONTI, PARTENZA, VIA Ma c’è di più. In quest’ultimo anno, infatti, l’economista ha di fatto speso più rispetto agli anni scorsi. Basta, anche in questo caso, avvalersi dei documenti che la stessa Inps mette a disposizione sulla sezione “amministrazione trasparente” del sito istituzionale.
Facendo un conto complessivo delle spese di viaggio, vitto e alloggio passate, scopriamo che dal primo gennaio 2017 al 31 marzo 2017 sono stati sborsati 10.277 euro; dal primo aprile al 30 giugno 9.179 euro; dal primo luglio al 30 settembre 9.504 euro; dal primo ottobre al 31 dicembre 10.883.
Se contiamo anche in questo caso ipotetici venti giorni lavorativi (e dunque 240 annui), ecco che scopriamo che in media l’anno scorso Boeri ha speso per vitto, viaggi e alloggio circa 166 euro al giorno. Ergo: da gennaio 2018 il presidente dell’Inps spende in media 25 euro in più ogni 24 ore. Non male.
IL FONDO A DISPOSIZIONE C’è da dire, però, che il “privilegio” toccherà anche ad un eventuale sostituto di Boeri a capo dell’Istituto previdenziale. Che, anzi, potrà osare anche di più. Come ci fa sapere l’ufficio stampa dell’Inps, infatti, “il limite di spesa trimestrale per l’alloggio è di 5.400 euro” (Boeri arriva poco al di sotto).
Il limite per il vitto, invece, è giornaliero ed è fissato a 81 euro (arrotondato per difetto). Quindi “ipotizzando 20 giorni lavorativi mensili – dicono ancora dall’ufficio stampa – ciò implica 4.860 euro a trimestre di spese per il vitto”. In questo caso, come dimostrato, il presidente si è dimostrato decisamente parsimonioso.
Vedremo se lo saranno anche i suoi successori. Infine ci sono le spese per i viaggi, per i quali, al contrario delle prime due voci, non sono previsti limiti, ma “vengono rimborsati esclusivamente i viaggi fatti per motivi istituzionali e i viaggi da e per il luogo di residenza”. E questo spiega il motivo del gravoso esborso per Boeri, essendo l’economista residente a Milano.
Scamarcio, che schiaffo ai radical-chic: ho votato per loro e li appoggio. Non mi faccio abbindolare dalla propaganda buonista
Riccardo Scamarcio, tra gli attori italiani più quotati, oggi a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1 ha espresso il suo giudizio sull’operato del nuovo governo M5S-Lega, che sta provocando molte critiche di eccessiva durezza al nuovo esecutivo guidato da Giuseppe Conte.
Come ha vissuto la chiusura dei porti decisa dal Ministro Salvini? “Chiusura dei porti è una semplificazione, non diciamo cose che non sono corrette. C’è stata una presa di posizione dell’Italia che ha prodotto due incontri bilaterali con Francia e Germania.
Non sono d’accordo sul fatto che Malta, primo porto che avrebbe dovuto accogliere quella nave, poi non l’abbia accolta”. E’ stato giusto non accogliere l’Aquarius? “Non è che non l’abbiamo accolta, sono stati protetti e garantiti. Abbiamo sollevato un problema anche verso altri stati europei”. C’è chi dice che Salvini abbia dei comportamenti razzisti.
“Non sono assolutamente d’accordo con chi semplifica dicendo che questo sia un governo razzista. A tutti i pensatori di sinistra che si fanno abbindolare dalla stampa mainstream dico che all’interno di questo governo ci sono persone che hanno sempre votato a sinistra, che sono degli intellettuali, e che si sono candidati con Lega e M5S”.
Quindi questo non è un governo di destra. “No, è un governo che ingloba anche una larga parte di pensiero nazionalista nel senso più nobile nel termine”. Lei ha votato uno dei due partiti che sono al governo? “Si”. M5S o Lega? “Non ha importanza”. Meglio la Flat Tax o il reddito di cittadinanza?
Immigrati, due africani della Diciotti trascinano Salvini e Toninelli a processo
I giudici della Corte europea dei diritti dell'uomo hanno deciso di processare i ministri Danilo Toninelli e Matteo Salvini per alcune loro dichiarazioni sui migranti della nave Vos Thalassa fatte a luglio 2018.
La Cedu ha accolto il ricorso di un immigrato sudanese e uno ghanese che hanno denunciato i due ministri italiani per violazione dell'articolo 6 della Convenzione, quello che stabilisce il diritto a un equo processo. Il rimorchiatore italiano Vos Thalassa l'8 luglio 2018 aveva salvato 65 persone dopo un naufragio e aveva ricevuto l'ordine di riportare tutti in Libia.
A bordo era scoppiata la protesta dei naufraghi che avevano circondato il comandante, spingendolo a fare retromarcia. Era poi intervenuta la nave Diciotti, che aveva imbarcato i 65 immigranti, senza poter attraccare a Trapani se non dopo 5 giorni di scontri politici.
Una volta sbarcati in Sicilia, un sudanese e un ghanese sono stati fermati e accusati di violenza, minaccia, resistenza a pubblico ufficiale e atti diretti a procurare illegalmente l'ingresso a stranieri. Nei loro confronti si erano espressi i ministri del governo italiano.
Prima Toninelli con un tweet del 10 luglio, quando parlava di "facinorosi" da "punire" e "senza sconti". Poi Salvini, che su Facebook e in tv aveva annunciato che "i delinquenti" e i "violenti dirottatori dovranno scendere in manette", e "finire in galera".
Alessandro Di Battista scaricato da Luigi Di Maio, retroscena-terremoto: "Meglio Giuseppe Conte"
Meglio Giuseppe Conte di Alessandro Di Battista. Il premier è più rassicurante, più convincente del "Che" pentastellato. Questa è la nuova idea che circola nel Movimento 5 stelle dopo la legnata che il partito di Luigi Di Maio ha preso alle elezioni in Abruzzo.
E sembra essere l'unica certezza nel caos in cui vivono in questo momento i grillini. Del resto, lo stesso Dibba dopo la sonora sconfitta, tace. E mentre lui sta zitto i Cinque stelle si sfogano. Tutta colpa dell'"appiattimento alla Lega", dei "temi razziali e della sicurezza" che "hanno compromesso l'identità plurale, sociale e tollerante del M5S", si sfoga Giorgio Trizzino secondo quanto riporta La Stampa.
Tra gli strateghi della Casaleggio, qualcuno osserva che Di Battista "non ci fa sta facendo così bene". Dal Venezuela, al sostegno ai gilet gialli, alla crisi con la Francia, fino all'attacco a Bankitalia, il M5s cassa Dibba per lasciare più spazio a Conte. "Abbiamo bisogno di figure più come la sua - si ragiona - Avete visto i sondaggi? Ha un consenso altissimo".
L'unico che può davvero competere con Matteo Salvini. Con idee opposte a quelle di Dibba. Tanto che è proprio il premier a ricucire con la Francia, a mediare col Venezuela e con Bankitalia. Il M5s è comunque in preda a contraddizioni. La rottura con la Lega è ormai uno scenario possibile. Potrebbero farlo sulla Tav o sulla legge sulle autonomie. Ma davvero conviene a Di Maio rompere con Salvini? La verità è che potrebbe crollare ulteriorimente.
Ultima ora: Libia, un barcone alla deriva: ci sono 150 migranti a bordo... L'ITALIA E' MALTA SONO STATE AVVISATE...
Barcone alla deriva al largo della Libia con 150 migranti a rischio: l'allerta è lanciata da Alarm Phone, il numero di emergenza attivato dalla rete internazionale Borderline Europe e da Watch The Med.
Secondo quanto riferito, sul natante "proveniente da Khoms in Liba, ci sono 50-60 donne e 30 bambini. Ci sono malati e persone incinte. Il loro motore ha smesso di funzionare.
Nessun salvataggio in vista. Le autorità in Italia e Malta sono state informate intorno a mezzogiorno". "Chiediamo l'immediato intervento degli assetti della Marina militare e della Guardia costiera italiane e maltesi - prosegue la nota di Mediterranea - Chiediamo che venga diramato l'SOS ad ogni nave presente nell'area, senza che questo significhi in alcun modo, come avvenuto nel recente passato, ordinare ai cargo commerciali di riportare le persone soccorse in Libia. Ricordiamo che ciò configura una gravissima violazione di tutte le Convenzioni internazionali sui diritti umani e del diritto del mare".
E ancora: "Ricordiamo infine il terribile naufragio del 18 gennaio scorso su cui pesa un'inchiesta già avviata. Ci sono esseri umani che rischiano la vita in queste ore. Nessuno può dire di non sapere - conclude Mediterranea- e le responsabilità ricadrebbero su tutti i governi che non approntassero ogni mezzo per salvarle."
Elezioni Abruzzo: ecco la pagliacciata di Martina. Guardate cosa ha detto e diteci la vostra.
Il Partito Democratico ottiene l’11 per cento alle elezioni in Abruzzo ma i suoi esponenti di punta, Carlo Calenda e Maurizio Martina, lo vedono come un buon segnale da cui ripartire.
I due, infatti, contano la percentuale del centrosinistra, che è arrivato al 31,1% per cento grazie a sette listarelle che hanno ottenuto tra l’1 e il 5 per cento.
Ecco di seguito i risultati:
Partito democratico 11,1%
Legnini Presidente 5,6%
Abruzzo in Comune – Regione Facile 3,9%
Progressisti – Liberi e Uguali 2,8%
Abruzzo Insieme – Abruzzo Futuro 2,7%
Centro Democratico +Abruzzo 2,3%
Centristi X l’Europa 1,3%
Avanti Abruzzo – Italia dei Valori 0,9%
“Grazie a Giovanni Legnini e al PD per l’impegno straordinario in Abruzzo. Siamo l’unica alternativa alla destra. La propaganda 5 Stelle sbatte contro la realtà. Un nuovo centrosinistra aperto al civismo è la strada da percorrere per tornare a vincere #fiancoafianco,” ha commentato Martina.
In realtà, come spiegato dalla candidata presidente del M5S Sara Marcozzi, ai 5Stelle “è stata confermata la fiducia di 5 anni fa”. Semmai, ha aggiunto, “la debacle è del Pd dal 25% del 2014 al 9-10% di quest’anno, stessa cosa per Forza Italia dal 16% al 10%. È successo quello che dicevamo da anni. Queste grandi coalizioni formate da liste civetta, non civiche, per rastrellare i voti dei cittadini abruzzesi, hanno fatto questo risultato”.
“Troppi distinguo e perdite di tempo. Inizio a pensare che forse va davvero costruito qualcosa di nuovo lasciando il vecchio centrosinistra e cespugli vari al loro destino,” ha scritto su Twitter Calenda.
“In bocca al lupo al nuovo presidente dell’Abruzzo. Vittoria netta della destra. Crollano i 5stelle. Il centrosinistra riparte da un +12% rispetto alle politiche grazie a Giovanni Legnini. Il Pd è a disposizione di un nuovo centrosinistra. Alle primarie del Pd ora serve una bella partecipazione una leadership forte,” ha scritto su Twitter Matteo Ricci, responsabile Enti Locali del Pd.
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