domenica 26 aprile 2020
Dopo i disastri col virus, la sinistra vuole “sostituire” gli italiani. Ricciardi: “Sanatoria per tutti i clandestini”
Il professor Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza per l’emergenza Covid-19, ancora al centro dell’attenzione mediatica. Non solo per il suo lavoro. Nei giorni scorsi l’esperto, che all’inizio dell’epidemia aveva affermato come i tamponi fossero “una strategia marginale”, era stato protagonista di un giallo e di uno scontro politico.
Nel primo caso, Ricciardi aveva lanciato un accorato appello su Twitter:“Per ragioni di precisione chiedo a tutti i media italiani di definire la mia qualifica membro italiano del comitato esecutivo dell’Oms e consigliere del ministro Speranza per il coordinamento con le istituzioni sanitarie internazionali”. Il professore, quindi, non è un membro dell’Organizzazione guidata dall’etiope Tedros Adhanom Ghebreyesus. Questa dichiarazione è servita per spegnere le polemiche dopo che, nel corso di una intervista a Rainews24, Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms, rispondendo ad una domanda aveva affermato che Ricciardi “è il rappresentante italiano presso il board dell’Oms – ha dichiarato Guerra – Non ha niente a che fare con l’organizzazione. È un supercampione della sanità pubblica nazionale, ma non parla a nome dell’Agenzia” delle Nazioni Unite per la Sanità.
L’altra vicenda riguarda un post dai toni politici pubblicato su Twitter nel quale ha attaccato Donald Trump per la sua gestione dell’emergenza. “Le elezioni hanno conseguenze, quando il popolo vota avventurieri populisti e sovranisti questi poi prendono decisioni che hanno conseguenze, in questo caso tagli su ricerca, sanità innovazione e ricerca”. Lo stesso esperto ha successivamente condiviso un video nel quale il fantoccio di Trump viene preso a pugni da alcune persone. Ricciardi ha postato il filmato, condiviso originariamente dal regista statunitense Michael Moore, accompagnato dalla parola “Beloved”, “amato” in lingua italiana. In merito al filmato, Ricciardi ha capito il clamoroso passo falso compiuto e ha provato a giustificarsi per poi cancellare il tweet. Ma ormai la frittata era fatta.
Dopo la questione Oms e i “particolari” tweet contro Trump, ora per l’esperto si apre un nuovo fronte polemico. Secondo quanto riporta La Verità, Ricciardi si è presentato al pubblico nella veste di professore dell’Università Cattolica, dove è ordinario d’ Igiene e medicina preventiva, e proprio come docente ha firmato un documento redatto dagli economisti Leonardo Becchetti e Tito Boeri per la regolarizzazione di migranti clandestini.
Nel documento si scopre che i firmatari, circa 350 e tutti accademici, chiedono una sanatoria per gli stranieri irregolari. “Per rendere operativa la nostra proposta sarebbe necessario modificare la proposta di decreto legge attualmente in discussione in Commissione lavoro che limita questa possibilità ai settori dell’ agricoltura, della pesca e della silvicoltura estendo la misura agli altri settori produttivi”. Nell’appello si legge anche: “Dato che la regolarizzazione è innanzitutto per ragioni di salute pubblica, occorre rilasciare a tutti gli stranieri in condizioni di soggiorno illegale un permesso di soggiorno per asilo, in base ad art. 11 Dpr 394/1999 e art. 10 Cost., prevedendo che sia utilizzabile da subito per iscriversi al Ssn e al centro per l’ impiego e per accedere alle provvidenze di assistenza sociale“.
In sostanza, spiega Francesco Borgonovo de La Verità, significa che il consulente del ministero della Salute sta chiedendo di mettere in regola tutti i clandestini offrendo loro un permesso di soggiorno per motivi sanitari, che consenta agli stessi di iscriversi al Sistema sanitario nazionale e di beneficiare dell’assistenza pubblica. Il tutto mentre proprio mentre il nostro sistema sanitario è sotto pressione a causa dell’emergenza coronavirus.
Verrebbe da chiedersi: perché Ricciardi, che siede nel direttivo dell’Oms, invece di spingere per trovare una soluzione che pesa solo all’Italia non propone una gestione globale del problema migratorio? O, se non vuole coinvolgere l’Organizzazione, potrebbe chiedere aiuto al presidente Trump. Lui forse ha già dimenticato la questione del video su Twitter.
sabato 25 aprile 2020
Non ci va di festeggiare il 25 aprile: preferiamo ricordare la 13enne Giuseppina Gherzi, massacrata dai partigiani
E’ vero: prima di alcuni anni fa nessuno aveva mai sentito nominare Giuseppina Ghersi, savonese uccisa il 30 aprile dai partigiani, che l’avevano arrestata insieme ai genitori qualche giorno prima. Giusto in coincidenza con la cosiddetta “liberazione”. Classe 1931, nel 1945 la Ghersi non aveva ancora compiuto i 14 anni. Su wikipedia la sua voce non c’è. Si tende a rimuovere tutto ciò che attribuisce al “liberatori” reponsabilità sui loro delitti e gettare una zona d’ombra. Perché non si può chiamarli altrimenti.
I nuovi partigiani negano ancora la storia della GhersiAncora oggi sul web troviamo tentativi vani dei negazionisti di sinistra che, oltre a negare le foibe, negano anche le uccisioni a guerra finita di moltissimi innocenti. Tra cui questa bambina, accusata dai partigiani di essere nientemeno che una “spia” dei nazifascisti. A 13 anni? I comunisti, anche oggi, inventano bufale, come che la bambina girasse armata a Savona. Maestri leninisti della menzogna e delle denigrazione umana dell’avversario, i negazionisti partigiani hanno sottaciuto queste e altre atrocità per decenni.
I documenti e le testimonianze ci sonoMa oggi grazie alle opere di persone che quegli anni li hanno vissuti, come i giornalisti Giorgio Pisanò e successivamente Giampaolo Pansa, la verità sta sia pur lentamente emergendo dalla narrazione eroica della storia della guerra civile fatta dagli pseudo storici del regime e dai loro servi. E’ una questione di buon senso e di statistica: i partigiani, secondo quello che ancora oggi si insegna a scuola, erano tutti buoni e altruisti, la parte sana della nazione. Mentre gli altri, i fascisti, erano bestie feroci da cui finalmente gli eroici partigiani ci hanno liberati. Bianchi e neri, insomma, con il bene tutto da una parte e il male tutto dall’altra. E’ ovvio che non è possibile.
Guai per chi parla del martirio della GhersiE la retorica resistenzialista va avanti da anni, e guai a chi osa metterla in dubbio. Viene additato come fascista o peggio. Non lavora. Ma anche se la storiografia ufficiale non racconta dei crimini dei partigiani, molti dei quali a guerra ampiamente finita, nei territori la memoria è presente. Si raccontano le storie degli eccidi, ma sottovoce, per timore di rappresaglie dei comunisti. Persone sono state costretta ad abbandonare per sempre le loro terre, i loro beni sono finiti in mani partigiane, chi sapeva non parlava. E non solo nel triangolo della morte. Ricordiamo quando lo stesso Togliatti, pochi anni dopo la fine della guerra, dovette andare nella Federaione del Pci di Reggio Emilia a ordinare che la mattanza finisse.
I metodi terroristi dei partigiani: da Gentile ai fratelli GovoniNon avremmo nulla da recriminare se i partigiani avessero combattuto contro le forze naziste e fasciste in guerra. Quello che molti italiani non ammettono è il metodo terrorista attuato troppo spesso dai partigiani. Bombe, attentati, sabotaggi, autentici omicidi contro anziani come Giovanni Gentile o contro donne e, come in questo caso, bambini. Violenze, torture, come nel caso dei fratelli Govoni, stupri contro le ausiliarie della Rsi. E poi i saccheggi, i furti. Più di una testimonianza, anche quella dei genitori della Ghersi, hanno indicato che i partigiani si impossessarono di oro, denato e gioielli delle vittime. Ricordiamo il caso di Luisa Ferida,, l’attrice fucilata a Milano insieme con Osvaldo Valenti da partigiani facenti capo a Pertini, e la cui casa fu svuotata di ogni cosa preziosa.
Il 25 aprile? non ci va proprio di festeggiarlo. Non finché non sarà state resa giusitizia alle decine di mifgiliaia di italiani innocenti morti per mano criminale
“Sul Mes dobbiamo essere pragmatici”: l’ultimo tradimento di Luigi Di Maio. Ma ora il M5$ rischia di implodere
“Sul Mes dobbiamo essere pragmatici”. Luigi Di Maio, in una intervista sulla Stampa, serve il “tradimento” definitivo del Movimento 5 Stelle ai suoi elettori, dopo aver raccontato per anni del no categorico dei grillini. “Faccio una riflessione più ampia – premette il ministro degli Esteri ed ex leader del M5s -. Abbiamo da una parte chi tifa contro l’Italia, e io lo trovo sconcertante. Dall’altra abbiamo chi considera il Mes la salvezza nazionale. Non è vero neanche questo. Dobbiamo essere pragmatici. Questa è la partita della vita per noi. E non è ancora finita. Anzi, è appena iniziata”.
Grecia e Spagna, osserva, “dicono si’ a uno strumento che, ancora sulla carta, sembrerebbe senza condizionalità. Per ora siamo nel campo delle intenzioni”. Per Di Maio, “Conte ha ragione. Oggi gli aspetti fondamentali sono due: la quantità di soldi e i tempi dello stanziamento. Soprattutto i tempi, che devono essere certi. L’Italia non può aspettare. Così come non dobbiamo fare l’errore di pensare che siamo usciti dall’emergenza coronavirus, non dobbiamo pensare di aver già vinto in Europa”, riconosce il ministro M5s, che commentando il Def varato ieri dal governo sottolinea: “Lo scostamento approvato ieri dal Consiglio dei Ministri è una delle più grandi manovre di sempre.
I 55 miliardi serviranno a dare nuove risorse alle imprese, a finanziare gli ammortizzatori sociali a favore dei lavoratori, a sostenere il sistema sanitario e a introdurre strumenti di tutela per tutti i cittadini in difficoltà, specie per gli autonomi e le partite Iva“. E sul reddito d’emergenza, nuovo slogan grillino, “c’è ampio consenso nella maggioranza” e difende anche la legge sul reddito di cittadinanza, “grazie alla quale oggi quasi 3 milioni di persone riescono a mangiare”.
MEDICI CONTRO GOVERNO: “OSPEDALI TRASFORMATI IN LUOGO DI DIFFUSIONE DEL CONTAGIO”
Continua la strage di medici. Sono saliti a 150 i morti in Italia.
È il bilancio aggiornato della Federazione nazionale Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri. L’ultimo nome inserito nell’ “elenco caduti” dalla Fnomceo è quello di Guido Retta, primario emerito, ortopedico, consulente di tribunale, in pensione, dopo che ieri sera la Federazione aveva segnalato il decesso di Gianbattista Perego.
Intanto sale la protesta contro il governo e il cosiddetto decreto “Cura Italia”.
«Governo e Parlamento dimenticano» i medici “eroi”, gli “angeli” e anche i martiri: “Risparmiateci, caro presidente del Consiglio, cari ministri e cari parlamentari, vuote retoriche che mai si trasformano in atti concreti di riconoscimento e valorizzazione della nostra categoria, e arrossite per ’leggi vergogna’ che hanno legittimato condizioni di lavoro che hanno portato a malattia e morte tanti colleghi”. La nuova legge delude l’Anaao, spiega Palermo, “anzitutto perché conferma la sciagurata legislazione vigente che esclude gli operatori sanitari dall’obbligo precauzionale di quarantena nell’ipotesi di contatti stretti e non protetti con casi confermati di malattia, trasformandoli in malati a loro volta e untori”.
Ma anche perché “consente l’utilizzo della mascherina chirurgica, un semplice presidio medico, al posto delle maschere filtranti Ffp2/Ffp3, prescritte dalla normativa europea e dalle linee guida delle società scientifiche come dispositivi di protezione individuale per il rischio biologico elevato. Un combinato disposto normativo, provato come nefasto dalle evidenze sul campo, che è alla base dei contagi negli ospedali, trasformati in luoghi di diffusione della malattia Covid-19, nel vuoto di indicazioni e programmi coerenti“.
venerdì 24 aprile 2020
Coronavirus, scarcerato Pasquale Zagaria, superboss dei Casalesi: “Poverino È malato”
Scarcerato il boss Pasquale Zagaria. Il Tribunale di Sorveglianza di Sassari ha disposto ha scarcerazione di Pasquale Zagaria, l’imprenditore recluso al 41 bis legato al clan dei Casalesi, fratello del superboss Michele Zagaria. La decisione è stata presa dai magistrati anche a causa dell’indisponibilità da parte delle strutture sanitarie dell’isola di poter garantire al detenuto la prosecuzione dell’iter diagnostico e terapeutico di cui ha bisogno a causa di una grave patologia.
«È ristretto in regime di 41bis» e «quindi in celle singole e con tutte le limitazioni del predetto regime che lo proteggono dal rischio di contagio». Con questa motivazione il giudice della Sorveglianza di Milano ha bocciato la richiesta di differimento pena ai domiciliari per motivi di salute del capomafia ergastolano Nitto Santapaola.
Scarcerato il boss Pasquale Zagaria. Il Tribunale di Sorveglianza di Sassari ha disposto ha scarcerazione di Pasquale Zagaria, l’imprenditore recluso al 41 bis legato al clan dei Casalesi, fratello del superboss Michele Zagaria. La decisione è stata presa dai magistrati anche a causa dell’indisponibilità da parte delle strutture sanitarie dell’isola di poter garantire al detenuto la prosecuzione dell’iter diagnostico e terapeutico di cui ha bisogno a causa di una grave patologia.
«È ristretto in regime di 41bis» e «quindi in celle singole e con tutte le limitazioni del predetto regime che lo proteggono dal rischio di contagio». Con questa motivazione il giudice della Sorveglianza di Milano ha bocciato la richiesta di differimento pena ai domiciliari per motivi di salute del capomafia ergastolano Nitto Santapaola.
La Coldiretti lancia l’allarme: “Un milione di nuovi poveri a causa delle misure anti coronavirus del governo” Il governo aiuto solo i clandestini
Roma, 24 apr – L’emergenza coronavirus sta mettendo in ginocchio la nostra economia e i cittadini stessi. Salgono di oltre un milione infatti i nuovi poveri che hanno bisogno di aiuto anche per mangiare. E’ l’effetto delle limitazioni imposte per contenere il contagio e la conseguente perdita di opportunità di lavoro.
A lanciare l’allarme è la Coldiretti, secondo cui fra i nuovi poveri ci sono coloro che hanno perso il lavoro e non possono utilizzare lo smart working, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie.
“Alle mense si presentano famiglie mai state così in difficoltà”Coldiretti rivela che presso i centri di distribuzione dei pacchi alimentari e alle mense della solidarietà si presentano persone e famiglie che mai prima d’ora si erano ritrovate in condizioni così gravi e ai centralini arrivano decine di telefonate al giorno con richieste di aiuto perché padri e madri non sanno come sfamare i figli e si vergognano di trovarsi per la prima volta in questo tipo di difficoltà economica. E’ una fascia di nuovi indigenti che fa salire a 3,7 milioni il numero di persone che in Italia in questo momento sono talmente povere da avere bisogno di auto per mangiare.
I nuovi indigenti sono diffusi in tutto il PaeseLe situazioni di difficoltà sono diffuse in tutto il Paese ma le maggiori criticità – precisa la Coldiretti – si registrano nel Mezzogiorno con il 20% degli indigenti che si trova in Campania, il 14% in Calabria e l’11% in Sicilia. Tuttavia situazioni diffuse di bisogno alimentare si rilevano anche nel Lazio (10%) e nella Lombardia (9%) dove più duramente ha colpito l’emergenza sanitaria, secondo gli ultimi dati del Fead, il Fondo di aiuti europei agli indigenti.
La rete di distribuzione degli aiuti FeadUna emergenza sociale senza precedenti dal dopoguerra a oggi – sottolinea l’associazione degli imprenditori agricoli – contro la quale si è attivata la solidarietà per rafforzare gli interventi sul piano alimentare a chi si trova in difficoltà.
In campo sono scese molte organizzazioni attive nella distribuzione degli alimenti, e si contano in Italia circa diecimila strutture periferiche (mense e centri di distribuzione) promosse da quasi 200 istituzioni caritatevoli impegnate nel coordinamento degli enti territoriali ufficialmente riconosciute che si occupa della distribuzione degli aiuti Fead erogati dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea).
In prima fila, come sempre, per aiutare gli italiani in difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus anche CasaPound (ma senza fondi Ue), che in occasione del Natale di Roma lo scorso 21 aprile ha distribuito 5 tonnellate di aiuti alimentari e sanitari per le famiglie più bisognose della Capitale, abbandonate dalle istituzioni.
Truffa Mes, furia di Meloni contro Conte: “Ci prestano soldi nostri, pago interessi e ringrazio pure?”
Dopo il Consiglio europeo Giuseppe Conte esulta, al pari della sinistra, per l’accordo raggiunto a Bruxelles. E mai esultanza fu così fuori luogo: c’è il Mes, ben definito, mentre del cosiddetto Recovery Fund ancora si è capito poco. I dettagli? Rimandati. Staremo a vedere, ma le speranze – considerato cosa abbiamo “ottenuto” fino ad ora dalla Ue per gli aiuti per il post-coronavirus – sono piuttosto flebili. Ma Giorgia Meloni è ancor più tranchant, drastica, pessimista.
E ospite in collegamento a Dritto e Rovescio di Paolo Del Debbio, su Rete 4 nella puntata di giovedì 23 aprile, mette in guardia dai pericoli del Mes. E, soprattutto, la leader di Fratelli d’Italia spiega quale sia la trappola che la sinistra e Conte non vogliono raccontare. Insomma, al di là del Recovery Fund, il sospetto è che quel cappio attorno al collo, l’Italia lo abbia già. E ben stretto
“Il Mes non ha condizionalità per le spese santiarie?”, premette con amaro sarcasmo la Meloni. “Ci dicono: vogliono darci 36 miliardi di euro e che facciamo, non li prendiamo? In pratica te la raccontano come se questi soldi ce li stessero regalando. Allora vale la pena di chiarirlo agli italiani: nel fondo salva-Stati l’Italia ha messo 15 miliardi di euro. Quello che l’Euroopa ci propone è di prendere in prestito 36 miliardi di euro che noi dovremmo restituire per intero con gli interessi. In pratica mi prestano i soldi miei, ci devo pagare sopra gli interessi e gli devo pure dire grazie. Scusatemi, io non riesco a capire l’affare”, picchia durissimo.
Il leader dei “pagliacci” Grillo torna a fare il comico: “L’Europa comincia a diventare comunità. Continuiamo così”
Il premier Giuseppe Conte rivendica il risultato di aver ottenito òuna accelerazionein Ue sul piano sul Recovery Fund e la maggioranza è compatta con lui e anche Beppe Grillo plaude: ‘”Forse l’Europa comincia a diventare una Comunità. “Giuseppi” sta aprendo la strada a qualcosa di nuovo. Continuiamo così!”. Ma è scontro con Matteo Salvini.
“Approvato il MES, una drammatica ipoteca sul futuro dell’Italia e dei nostri figli. Di tutto il resto, come il Recovery Fund, si parlerà solo più avanti, ma già si delinea una dipendenza perenne da Berlino e Bruxelles. Sconfitta, fallimento, disfatta, oltretutto avendo impedito al Parlamento di votare, violando la legge”, dice il leader della Lega, Matteo Salvini mentre Giorgia Meloni fa sapere di avere presentato un odg che verrà messo in votazione alla Camera contro l’uso del Mes.
La maggioranza plaude a Conte.“I governi Ue hanno compreso l’importanza della proposta del Governo Conte per un fondo europeo a sostegno di famiglie e imprese. Quello che chiedevamo. L’Europa si sta muovendo, come si è visto in questi giorni drammatici di emergenza Covid-19. Ora sta alla nostra forza, alla nostra creatività, al nostro impegno realizzare la rinascita e ricostruire la fiducia”, dice il leader del Pd, Nicola Zingaretti.
“Il match è ancora in corso, ma possiamo dire di aver raggiunto un primo importante risultato: il Recovery Fund. Ora bisogna lavorare sui tempi, affinché i fondi siano disponibili da subito, per aiutare imprese, lavoratori e famiglie italiane. C’è un’Italia da ricostruire. Solo uniti ce la faremo”. Lo scrive su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, commentando l’esito del videosummit europeo. E aggiunge: “Grazie al presidente Conte per l’ottimo lavoro svolto fino ad ora. Grazie a chi sostiene la nostra Nazione nella sfida più importante di sempre. Non molliamo”
giovedì 23 aprile 2020
Rachele Mussolini: “Il 25 aprile si canti l’Inno di Mameli, non Bella Ciao”. “Per me il 25 aprile è la festa di San Marco”
– “Il Paese piange: la gente è disperata. E rischiamo una rivolta sociale. C’è ben poco da cantare. Piuttosto rimbocchiamoci le maniche”. Così Rachele Mussolini commenta l’ultima iniziativa dell’Anpi. Quella di intonare Bella ciao dalle finestre il 25 aprile.
Rachele Mussolini: c’è poco da festeggiare il 25 aprileAnche in tempi di pandemia i nipotini dei partigiani non dissotterrano l’ascia della divisione ideologica. “L’Italia è stata travolta dallo tsunami coronavirus”, dice la nipote del Duce. “Un anniversario sottotono sarebbe stato più opportuno. Rispetto chi ha voglia di festeggiare le ricorrenze di tutte la parti politiche. Ma, per favore, senza morti di Serie A e di serie B”. La Mussolini, consigliera comunale di Roma chiarisce. La scelta di utilizzare la canzone simbolo della Resistenza è inadeguata. “Mi è salito il sangue al cervello quando ho ascoltato la notizia. Se si vuole lanciare un messaggio unitario allora cantiamo l’inno di Mameli. Non Bella ciao”.
“Per me è la festa di San Marco…”E la proposta di La Russa? “Non sono in disaccordo. Ma dedicherei alle vittime del coronavirus un’altra data che non sia il 25 aprile”. Il senatore di Fratelli d’Italia ha lanciato l’idea di collocare il 25 aprile l’omaggio ai morti per il Covid-19. Una proposta che ha suscitato a destra la presa di distanza di molti. L’anniversario della Liberazione per Rachele Mussolini è semplicemente la festa di San Marco, Si chiama così il padre delle mie figlie. E per me quel giorno è la sua festa”. Poi non si sottrae alla verità storica. Per la figlia di Romano Mussolini il 25 aprile non può rappresentare un giorno di festa. “Il mio stesso dna non mi consente di festeggiarlo. Sebbene rispetto le ricorrenze di tutte la parti politiche”. Infine ricorda di aver sempre denunciato l’errore delle leggi razziali. “Anche se in Italia fu cosa ben diversa di quanto accaduto in Germania. Al di là dei fatti, io sono parte coinvolta della storia per ragioni familiari ed emotive”.
“Come mio padre, non guardo le immagini di Piazzale Loreto”“Mio padre quando perse il suo aveva solo 17 anni. Non riusciva a sopportare la vista delle immagini di piazzale Loreto. Ogni volta che venivano proiettate. Il suo era solo il dolore di un figlio. Che emotivamente mi ha trasmesso attraverso sentimenti di tristezza. E inquietudine. Al di là del fatto che potesse essere un criminale (e non era il caso di mio nonno) vedere tuo padre a testa ingiù è uno scenario che nessun figlio avrebbe il coraggio di guardare. Dolore riflesso. Aach’io come mio padre (jazzista di fama internazionale) ho il rifiuto di quelle immagini. Fanno male al cuore”.
Gasparri: “Chi favorisce e non espelle i clandestini viene messo sul trono. E sotto processo ci va Salvini”
Non è ancor chiaro se davvero il 4 luglio si avvierà il processo all’ex ministro dell’Interno, Salvini. Con tutto quello che c’è da fare in Italia, in termini di ricostruzione e in termini di ripresa del funzionamento della giustizia, ricominciare dal processo a Salvini sarà ancora di più un paradosso. Ci troviamo, infatti, in una condizione in cui il governo ha deciso di chiudere, a causa dell’emergenza cina-virus, i porti italiani.
O meglio, di chiuderli a metà, visto che gli sbarchi proseguono ogni giorno e i clandestini che non possono sbarcare vengono addirittura assistiti al largo con navi messe a disposizione per la quarantena, ovviamente con pagamento a carico dei cittadini italiani.
La loro priorità è processare Salvini
Ma di questo non ci preoccupiamo perché la priorità è processare Salvini, uno che i porti li voleva tenere chiusi e i clandestini rispediti nel loro Paese. Personalmente avevo sostenuto, in quanto presidente della Giunta per le immunità, la correttezza della condotta dell’allora capo del Viminale. Il Parlamento è stato, invece, di avviso contrario e quindi favorevole al processo.
Ma io mi chiedo ancora: è giusto processare chi ha bloccato l’ingresso di clandestini? Se critiche vanno mosse, ci sarebbe da farle per la mancata espulsione di tutti coloro che dovevano essere cacciati dall’Italia e che adesso il governo Conte 2 vorrebbe regolarizzare. Il processo a Salvini è assurdo, ma sarebbe giusto un cartellino giallo, invece, per le mancate espulsioni. In ogni caso credo che Salvini trasformerà questa iniziativa del 4 luglio, sempre che non venga rinviata, in una comprensibile platea per esporre con ancora con più forza le proprie giuste ragioni. E certamente ha più ragione lui di chi lo ha voluto mandare a giudizio.
Trump dà un altro schiaffone ai buonisti: “Per 2 mesi negli Usa non entrerà nemmeno un immigrato”
“Io tutelo gli americani”. Con queste parole il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che firmerà un ordine esecutivo per sospendere l’immigrazione negli Stati Uniti. Affermando che deve proteggere i lavori americani mentre il Coronavirus “devasta” l’economia.
“Alla luce dell’attacco del nemico invisibile e della necessità di proteggere i lavori dei nostri grandi cittadini, firmerò un ordine esecutivo per sospendere temporaneamente l’immigrazione negli Stati Uniti”. Lo ha scritto su twitter. E’ l’ultima di una serie di mosse di The Donald per fronteggiare il Covid. Che si propaga negli Stati Uniti a macchia d’olio. Gli Stati Uniti hanno di gran lunga il maggior numero al mondo di casi confermati di Coronavirus, con oltre 42mila vittime e 774mila contagi accertati.
Il piano di TrumpIl piano di Donald Trump si applicherà solo per chi aspira a ottenere la Green Card: durerà 60 giorni e non riguarderà i lavoratori che entreranno temporaneamente negli Usa. L’obiettivo del presidente degli Stati Uniti è quello di “tutelare i lavoratori americani”. Lo ha chiarito nelle ultime ore lo stesso Trump0, aggiungendo che l’ordine esecutivo è in fase di definizione e che probabilmente lo firmerà nelle prossime ore.
E’ quello che avrebbe dovuto fare anche l’Italia. Ma il nostro governo è in altre imprese impegnato. Attraverso i suoi avamposti, Lamorgese e Bellanova, i migranti sono al primo posto nelle priorità. Pur in tempi di pandemia. Tra l’altro Trump, non esclude una proroga alla scadenza dei 60 giorni. “Dobbiamo preoccuparci prima di tutto dei lavoratori americani”, ha insistito Trump nelle dichiarazioni rilanciate dalla Cnn .
“Sbagliato sostituire gli americani con immigrati dall’estero”“Con questa pausa, aiuteremo a mettere i disoccupati americani in prima fila per il lavoro. Sarebbe sbagliato sostituirli con flussi di nuovi lavoratori immigrati dall’estero“. Esattamente il contrario delle uscite del governo italiano. E’ la frase che vorremmo ascoltare anche noi: “tutelare i lavoratori italiani prima di ogni cosa”.
La dichiarazione è arrivata dopo un giorno di frenetiche consultazioni alla Casa Bianca tra funzionari e legali. Per valutare gli aspetti pratici e le implicazioni legali dell’annuncio di Trump. Forzando quindi la mano per arrivare in fretta ad una bozza. Nonostante i maggiori chiarimenti, al dipartimento di Stato aspettano ulteriori indicazioni. Indicazioni per sapere se tra i visti sospesi vi saranno anche quelli per i ricongiungimenti familiari con cittadini americani o residenti permanenti.
Altri visti sono per i lavoratori stranieri che hanno già un posto che li attende: tra questi infermieri richiesti negli ospedali. Quello che già è certo che lo stop non interesserà i lavoratori agricoli stagionali. Quanto mai necessari in questo momento in cui la raccolta stagionale coincide con la pandemia.
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