venerdì 15 febbraio 2019

ARRESTATI 2 GIUDICI! MIGLIAIA DI EURO DI TANGENTI: ECCO COME FUNZIONAVA LA GIUSTIZIA PER QUESTI “SIGNORI”


Tangenti a Milano, ​arrestati due giudici tributari

L’inchiesta della procura ha svelato un collaudato sistema di corruttele: soldi in cambio di sentenze “addolcite” dai giudici Mazzette per “addolcire” le sentenze sui contenziosi fiscali. Nuovo terremoto a Milano nel mondo delle Commissioni tributarie.

L’inchiesta della procura, dopo l’arresto del professore Luigi Vassallo, giudice tributario in Appello, detenuto a Opera, porta in carcere Marina Seregni, commercialista 70enne di Monza. La misura cautelare emessa oggi coinvolge entrambi i giudici, e riguarda nuovi presunti episodi di corruzione.

Ma andiamo con ordine. Le manette sono scattate il 17 dicembre scorso per Vassallo, colto in flagranza mentre incassava 5 mila euro, prima tranche di una tangente da 30mila. Ora la stessa sorte è toccata alla Seregni, rinchiusa nel carcere di San Vittore, e accusata di aver diviso con Vassallo i proventi di una nuova bustarella da 65mila euro, versata dalla Swe-co Sistemi Srl, una società che aveva subito una contestazione fiscale dell’Agenzia delle entrate di 14 milioni di euro.

Le Commissioni tributarie sono poco note: nominate con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del ministro dell’Economia, sono presiedute da magistrati, e composte da avvocati, notai, commercialisti e ufficiali della Guardia di finanza.

Vassallo, 58 anni, è un avvocato cassazionista e, dal 1988 è giudice tributario. Docentedell’Università di Pavia, per quattro anni presidente dell’Associazione magistrati tributari della Lombardia, nel 2013 nominato nell’Osservatorio della mediazione tributaria su incarico del direttore dell’Agenzia delle entrate.

A dare il via alle indagini sull’insospettabile giudice è stata la denuncia della Dow Europe Gmbh, multinazionale con un fatturato da 58 miliardi di dollari l’anno. I rappresentanti della società, contattati da Vassallo per “accordarsi” sul contenzioso in corso, non si sono piegati alla logica corruttiva e hanno denunciato tutto. Così i magistrati hanno deciso di infiltrare degli uomini delle Fiamme gialle tra gli impiegati della società nel giorno della consegna del denaro che doveva avvenire nello studio della Crowe Horwath Saspi di Milano. Mentre Vassallo incassava la prima tranche della tangente sono scattate le manette.

Qualche giorno più tardi i pm hanno interrogato un altro giudice tributario, Marina Seregni. La sua voce era stata registrata dalla segreteria del 58enne: la telefonata tra i due giudici aveva fatto sorgere sospetti tra gli investigatori. Il collega le comunicava di avere urgenza di parlare con lei a proposito di due processi e anche di “una pratica” che gli interessava. La commercialista monzese però, davanti al pubblici ministeri milanesi Eugenio Fusco e Laura Pedio, coordinati dal procuratore aggiunto Giulia Perotti, aveva respinto ogni addebito e anzi si era dichiarata “vittima di una millanteria”.

Ma grazie al materiale sequestrato nello studio di Vassallo i finanziari del gruppo Tutela spesa pubblica sono arrivati a lei.

Secondo le accuse formulate dalla procura i due giudici tributari erano d’accordo e hanno agito in concorso tra loro, dividendosi i proventi. Entrambi sono accusati di corruzione in atti giudiziari e induzione indebita a dare o promettere utilità. Ma dalle carte emergerebbe un collaudato sistema di corruttele, al punto che non si possono escludere ulteriori colpi di scena.

giovedì 14 febbraio 2019

La lezione di Conte a Moscovici: così ha inchiodato l’aguzzino francese al soldo della massoneria


Giuseppe Conte: “A Pierre Moscovici ho detto che la stabilità sociale conta più di quella finanziaria”

“La partita con l’Europa non sarà facile, lo so bene. Ho detto alla Commissione: Aiutateci. Ma le riforme le facciamo, non torniamo indietro. Il problema”, dice il premier Giuseppe Conte in una conversazione informale con il Corriere della Sera, “è farle bene. E se sarà possibile recuperare dei soldi, lo faremo, possibilmente destinandoli agli investimenti. Io non cerco alibi, ma non ne darò”.

Il presidente, sempre in tema di manovra, racconta anche di aver avvertito il commissario europeo Pierre Moscovici che “la stabilità sociale conta più di quella finanziaria: basta vedere le proteste dei gilet gialli in Francia”. E sostiene di essere consapevole “di essere salito, non sceso in politica”.

NOTIZIA CENSURATA DA TUTTI MA CONTE HA OTTENUTO UNA VITTORIA STRAORDINARIA PER GLI ITALIANI


“La visita di Giuseppe Conte a Washington, a soli due mesi dall’insediamento del nuovo governo, è stata un successo.”

Lo scrivono i 5Stelle sul proprio blog ufficiale.

“Il presidente del Consiglio – spiegano i pentastellati – ha ottenuto da Donald Trump un pieno riconoscimento per il nostro Paese che torna ad essere protagonista a livello internazionale, recupera centralità nel Mediterraneo e capacità di attrarre investimenti”.

Il M5S elenca quindi i 4 risultati ottenuti da Giuseppe Conte nella sua visita a Washington:

1. “Nasce, con l’ok dell’amministrazione americana, una cabina di regia permanente “Italia-Usa” per il Mediterraneo allargato. Questo significa che il nostro Paese diventa l’interlocutore privilegiato degli Stati Uniti in Europa per tutte le più importanti sfide da affrontare, dalla lotta al terrorismo alla gestione dell’immigrazione illegale fino alla complessa partita della stabilizzazione della Libia”.

2. “Il sostegno del Presidente americano alla Conferenza internazionale sulla Libia che il nostro Paese sta organizzando proprio in Italia nel prossimo autunno, con l’obiettivo di coinvolgere tutti i principali protagonisti del processo di stabilizzazione del paese nord africano”.

3. “Il nuovo approccio italiano al fenomeno dell’immigrazione illegale viene indicato da Trump come modello per gli altri leader europei”.

4. “L’appello del Presidente della prima potenza economica mondiale agli investitori: “Vi consiglio di investire in Italia, nazione grandiosa con gente grandiosa”. Questo significa che Trump condivide la politica economica che il nostro governo sta realizzando per rilanciare la crescita e l’occupazione. Un percorso che abbiamo avviato con il decreto dignità e che proseguirà con la riforma fiscale e il reddito di cittadinanza”.

“Tutto ciò rappresenta un riconoscimento importantissimo del cambiamento che abbiamo messo in moto in appena due mesi di governo, risultato che qualche giornale ha provato a mettere in ombra ma inutilmente,” commentano i 5Stelle, secondo i quali “i risultati sono sotto gli occhi di tutti”.

Piegatevi all’Europa altrimenti vi facciamo morire: così il crucco ci minaccia impunemente



Pieno di dottoroni tedeschi che sparano ad alzo zero sull’Italia.

E di giornali italiani, ostili al governo gialloverde, che li vanno a cercare e intervistare. L’ultimo della lista è tale Lars Feld (alzi la mano chi lo conosceva prima che la Repubblica lo arruolasse tra gli anti Salvini-Di Maio), che scopriamo essere uno dei cinque consiglieri del governo di Angela Merkel. E che tanto per cambiare spiega che “l’Italia rappresenta ora uno dei maggiori rischi economici per la Germania e l’Eurozona.

Ha un debito eccessivo e per questo i mercati stanno reagendo male alla manovra che ha illustrato a Bruxelles. Quando lo spread raggiungerà quota 400, allora si porrà la sostenibilità a lungo termine del debito”.

Dopo questa bella gufata sullo spread, Feld aggiunge che “l’unica cosa che funzionerebbe è una retromarcia sul rapporto deficit/Pil, oppure le banche andranno in affanno e si rischia una stretta sul credito. Il crollo del sistema bancario significherebbe la bancarotta dello Stato“.

“Sei il nulla mascherato da falso” Savona che goduria! Così smaschera il giornalista del Corriere che sperava di sputtanarlo


Lo scandalo Euklid sollevato contro Paolo Savona (accusato di mancate dimissioni dall’omonimo fondo di investimento e, dunque, più o meno indirettamente di insider trading visto il suo ruolo di ministro degli Affari Ue) si ritorce contro il Corriere della Sera. Il fondo ha comunicato le dimissioni avvenute, e lo stesso Savona attraverso il sito Scenarieconomici ha deciso di rispondere punto per punto al giornalista che lo ha attaccato, Federico Fubini.

ù“Non c’è alcun giallo dietro le mie dimissioni da direttore di Euklid LTD e presidente del Fondo di investimento omonimo lussemburghese”, esordisce il ministro. “Il suo è il nulla mascherato da un falso, al quale ho ormai fatto l’abitudine”. Parole durissime, quelle di Savona: “Ho seguito per anni le loro performance sperimentali prima di decidere di partecipare in prima persona alla start up; essa ha avuto riconoscimenti europei e internazionali, nonché una lungimirante accoglienza inglese”. Insomma, non un semplice fondo “speculativo”.

“Capisco che questi sentimenti non albergano nell’animo di Fubini“. “Non ho mai inseguito onori e guadagni fine a se stessi – conclude l’economista – e anche per Euklid, come per le altre mie esperienze, inclusa quella in corso, sono guidato, come scrisse Keynes, dalla curiosità di sperimentare la validità di nuove idee e di nuovi metodi di calcolo, non dal desiderio di servire interessi costituiti come altrui”.

La Chiesa: gli italiani devono ospitare i migranti


ROMA – Dopo le dichiarazioni di Papa Francesco sull’immigrazione, sottolineando come anche Gesù fosse un migrante, ora si muovono anche preti e vescovi italiani. Il loro ragionamento è molto semplice: le strutture della Chiesa Cattolica, essendo al collasso e non avendo più spazio, chiedono una sorta di “collaborazione” con i cittadini italiani.

Il primo ragionamento è: dove si mangia in 3 si può mangiare in 4. Sono le testuali parole di un prete in Sicilia in un’omelia domenicale esortando i fedeli a fare un po’ di spazio a casa per ospitare chi arriva dall’Africa. Molto spesso poi si appellano al fatto che nelle case c’è sempre una mezza stanza libera.

Un prete, in una piccola parrocchia della Puglia, faceva notare come spesso i suoi fedeli sono possessori di un divano-letto e che potrebbe essere sfruttato per dare un tetto per la notte a qualche migrante.

L’ultimo ragionamento in questione riguarda anche lo spazio in casa. Secondo tantissimi preti e vescovi, gli italiani vivono in case troppo grandi per loro e sovradimensionate per il numero di persone che ci abitano. In parole povere, se vivete in 4 in un appartamento per 6 persone potreste ospitare un paio di migranti per ogni casa. Il tutto senza nessuna collaborazione sulle spese, giusto una benedizione.

E mentre i deputati cattolici stanno presentando un disegno di legge che “obbligherebbe” chi ha stanze in disuso o peggio case sfitte ad ospitare i migranti senza fissa dimora, la Chiesa Cattolica fa sapere che la maggior parte delle risorse derivanti dall’ 8 per mille delle dichiarazioni dei redditi, saranno indirizzate alle strutture per i migranti. Il tutto mentre ci sono sempre più italiani in coda alle mense o alle strutture notturne della Caritas.

Deve pagare chi ha infamato sul giornale? Così la compagna straparla di fascismo e libertà di parola


Concita De Gregorio, dramma-soldi: “Voi fascisti…”. Conto corrente sequestrato, lei perde la testa Ha perso la testa, Concita De Gregorio.

Su Twitter la penna di Repubblica si scaglia contro i “fascisti” che, a suo dire, la starebbero affamando: “Mi potete anche sequestrare i conti correnti, impedirmi di pagare l’acqua e la luce, ma non è così che avrete la mia testa e mia voce, poveri illusi.

Che ne sapete voi della libertà”. Sconcerto tra i suoi followers, che infatti le domandano: i “fascisti” non saranno mica i giudici che l’hanno condannata a risarcire un totale astronomico di 5 milioni di euro (con pignoramento della casa) per alcune cause di diffamazione quando era alla direzione de L’Unità? Lei, nel merito, non risponde ma replica compulsivamente un link a un pezzo della Stampa firmato da Mattia Feltri: “Ex terroristi, naziskin e picchiatori da stadio: ecco la Cupola mafiosa attorno al Campidoglio”.

Svelato l’arcano: si parla d quello Stefano Andrini che l’Unità della De Gregorio aveva definito “fascista” perdendo, appunto, la causa per diffamazione (con danni per 37mila euro).

La proposta della consigliera Pd: "Adotta un musulmano"


Fa discutere la proposta, lanciata su Facebook questa mattina, della consigliera comunale pisana Francesca Del Corso del Partito democratico, affinché ciascuno "adotti un concittadino musulmano", per combattere una nuova forma di discriminazione sociale, nei confronti dei fedeli di religione islamica, che li colpirebbe soprattutto ora, cioè dopo gli attentati di Parigi.

"Non voglio - così scrive la consigliera - che si ceda alla paura! Non voglio così fare il gioco dei terroristi. Esprimo la mia solidarietà ai miei concittadini di fede islamica che in queste ore sono ingiustamente accusati e malvisti.

Siamo con voi, capiamo il vostro disorientamento. Propongo una iniziativa: che ogni credente cattolico o cristiano altro, adotti un concittadino musulmano, se ne faccia tutore e difensore da insulti ignoranti e beceri. Sarebbe bello manifestare così in piazza, a due a due". Già a gennaio la consigliera si era fatta organizzatrice della "Giornata del Dialogo Cristiano-Islamico di Pisa", subito dopo la strage all'interno della redazione del periodico satirico Charlie Hebdo.

 Peccato che gli stessi sentimenti di tolleranza, solidarietà e vicinanza per il popolo musulmano non vengano utilizzati anche in altri contesti, anzi. Proprio per rimarcare il concetto che non tutti i fedeli dell'islam sono terroristi, l'esponente Pd si fa forte di un attacco offensivo a un cantante italiano che, piaccia o meno, è di grande successo in Italia e all'estero.

 Neanche un giorno fa infatti sulla propria pagina Facebook la consigliera ha condiviso questo messaggio:

IMMIGRATI, VIOLENTA PROTESTA, VOGLIAMO PERMESSO SOGGIORNO SUBITO! SIAMO TUTTI ANTIFASCISTI



IMMIGRATI PROTESTANO AL GRIDO "SIAMO TUTTI ANTIFASCISTI".

PERMESSO DI SOGGIORNO SUBITO!

Qualcuno dovrebbe spiegare a questi signori che la resistenza è finita nel 1945 e che nessuno di loro ne ha fatto parte.



Sea Watch, è confermata la farsa dei finti minorenni! Tutti nati non solo lo stesso giorno, ma anche lo stesso anno


Per giorni il “caso Sea Watch” si è concentrato proprio sui 15 minori non accompagnati presenti a bordo della nave della Ong.

Per giorni il “caso Sea Watch” si è concentrato proprio sui 15 minori non accompagnati presenti a bordo della nave della Ong.

Sea Watch, parla il procuratore di Siracusa Sono solo una parte dei 47 immigrati sbarcati a Catania, ma quelli su cui si è più dibattuto. Ricordate gli appelli della sinistra, dell’associazione umanitaria tedesca e del garante dei minorenni? Beh, c’è un non detto, nascosto dai buonisti di ogni ordine e grado: in realtà sul’età dei “minori” del natante umanitario c’è più di un (legittimo) dubbio. E a dirlo non è un leghista qualsiasi, ma il procuratore di Siracusa Fabio Scavone.

Il pm, quando l’imbarcazione era ancora in fonda al largo di Siracusa, si era informato per verificare se vi fossero profili per aprire un fascicolo per “abbandono di minore“. Ipotesi subito crollata, visto che i “minorenni”, sebbene non accompagnati, erano comunque sotto la tutela legale del comandante della nave. Ma non è questo il punto. Ai giornalisti il procuratore Scavone ha anche spiegato chiaramente i dubbi che ruotano attorno alle dichiarazioni anagrafiche dei migranti. “Alcuni minorenni – diceva – hanno età dubbia perché non hanno documenti con sé ed è riportato solo l’anno di nascita”. Si parla di quasi tutti gli immigrati che hanno dichiarato di essere alla soglia dei 17 anni, ovvero 14 su 15 in totale. “Riportano tutti come data di nascita o 1 gennaio o solo l’anno di nascita, quindi il 2002”. Solo uno è un quindicenne.

Difficile dire se le dichiarazioni sono vere o false. Bisognerebbe indagare e probabilmente la prefettura lo farà. Anche perché è questione dirimente per ottenere o meno l’asilo in Italia: i migranti minori non accompagnati, infatti, sono di diritto considerati degni di ottenere un permesso di soggiorno per protezione internazionale. Dichiararsi 17enne potrebbe diventare, in alcuni casi, un espediente per strappare un documento senza averne il diritto.

E pensare che per giorni la sinistra ha costruito la sua propaganda proprio facendo leva sui “giovani” immigrati. “I minori a bordo della Sea Watch vanno incontro a rischi sempre più grandi: devono sbarcare immediatamente”, diceva la senatrice Vanna Iori, capogruppo del Pd nella Commissione Istruzione. E ancora: “Non sono numeri, ma ragazzi che hanno vissuto il trauma della guerra e della fame”. Non solo. Oltre 50 organizzazioni – in una lettara indirizzata a Giuseppe Conte – avevano definito “di urgenza improrogabile” il loro sbarco, senza però ricordare che sulla loro data di nascita c’è più di una controversia. Perché non dirlo?

Non lo ha spiegato bene neppure la stessa Sea Watch, che nei sei giorni di stallo al largo di Siracusa ha trovato il tempo inviare una diffida alla Capitaneria di porto e alla prefettura di Siracusa “per fare sbarcare i minori proprio in virtù di quel provvedimento che porta la firma dei magistrati della Procura dei minori di Catania”. La domanda è una: lo sapevano che la maggioranza si dichiarava nata lo stesso giorno, guarda caso nel 2002?

Lo schiaffo di Emma Bonino agli italiani: regalerà il posto da capolista alle Europee alla donna che ha rovinato la vita a milioni di persone


Altro che cancellarla, come Matteo Salvini aveva promesso di fare al primo Consiglio dei ministri del Governo con i Cinquestelle. La Fornero, intesa non come la legge nel mirino del governo pentaleghista che per ora ha solo sparato solo un colpo di avvertimento con Quota Cento, bensì come la professoressa ed ex ministro Elsa molto probabilmente sarà la candidata di punta alle Europee di maggio.

Il corteggiamento che sarebbe già approdato a una decisa proposta a presentarsi capolista nella circoscrizione Nord-Ovest (Piemonte, Lombardia, Liguria e Valle d’Aosta) per +Europa all’ex ministro del Governo di Mario Monti è stato condotto direttamente da Emma Bonino, con cui l’economista torinese coltiva una lunga e consolidata amicizia. Lei non ha ancora sciolto la riserva, ma negli ambienti della lista diventata partito con segretario Benedetto Della Vedova si respira un deciso ottimismo.

A suffragare l’ipotesi di una candidatura del ministro più impallinato del governo dei tecnici c’è anche la sua assidua presenza, non solo nel vari talk televisivi, ma anche nei convegni promossi proprio da +Europa, lista cui peraltro la Fornero non negò il suo endorsement alle scorse elezioni politiche.

ELSA FORNERO EMMA BONINO Ancora pochi giorni fa ha partecipato a un incontro pubblico a Lecco dove è stata accolta, accostandola proprio alla Bonino con la definizione: “due donne coraggiose”. Bersaglio prediletto del vicepremier leghista, piemontese di San Carlo Canavese, ordinaria di Economia Politica all’Università di Torino da cui è andata recentemente in pensione, un passato da vicepresidente della Compagnia di San Paolo e un esordio in politica in quell’Alleanza per Torino che portò lei in Sala Rossa e un altro professore, Valentino Castellani, sulla poltrona di sindaco, per la Fornero – come ormai viene chiamata accomunandola alla sua creatura normativa con il pesantissimo strascico degli esodati – quella delle europee sarebbe di fatto la seconda avventura politica dopo quella torinese di venticinque anni fa.

Un regalo alla Lega, con l’ormai storico bersaglio messo lì in bella vista per la campagna elettorale in cui ricordare “il disastro”, come spesso l’ha definita con epiteti e insulti vari a corredo? Il rischio c’è, inutile negarlo. Ma di converso potrebbe essere l’effetto anti-Salvini incarnato dalla professoressa torinese e, quindi, in grado di attrarre voti alla lista europeista da chi non sopporta il Capitano e magari non è, come dire, proprio ammaliato dalle proposte del Pd. Competenza e antisfascismo contrapposto alla propaganda populista e al dilettantismo gialloverde.

“Ritengo che i metodi di Salvini siano neofascisti. A me sembra una persona spregiudicata che usa gli argomenti che servono ad accrescere il consenso: in questo è molto bravo, ma non è credibile nella sua trasformazione da lupo in agnello” disse poco tempo fa lei. E lui, prontamente, replicò: “Che vergogna. Mi onoro, con quota100, di restituire vita e dignità agli italiani che la legge della signora aveva rovinato e tradito, alla faccia dei suoi insulti, per me medaglie“.

Insomma, i presupposti per una campagna elettorale tutt’altro che in punta di fioretto da parte del leader della Lega verso il suo nemico pubblico numero uno ci sono tutti. E, come detto, anche questo potrebbe paradossalmente, ma poi neppure troppo, giovare all’economista che +Europa vorrebbe portare a Strasburgo.

Lei non nega la passione politica, anche se in una recente intervista ne ha svelato un’altra assai più bucolica: “Quando posso vado in campagna, dove ho un orto, che purtroppo mi viene un po’ danneggiato dalle lumache perché non uso il diserbante. Cosa pianto nel mio campo? Ora spinaci e rape, ne faccio cinque o sei a settimana, e le mangio tutte io. Poi d’estate mi crescono i pomodori e le patate”.

Se cresceranno anche i voti per la lista europeista, grazie alla candidatura della Fornero, lo si vedrà: alle politiche in Piemonte +Europa si attestò sul 4% arrivando però al 7% a Torino. Cifre che supportano la speranza di spedire almeno un consigliere a Palazzo Lascaris nelle concomitanti elezioni regionali. La decisione di non entrare nell’ipotizzato listone del centrosinistra sembra non essere in discussione. Così come il nome su cui puntare: quello di Silvio Viale (compagno di avventura della Fornero, assieme a Carmelo Palma, all’epoca di Alleanza per Torino). L’altra figura di spicco, Igor Boni potrebbe trovare ospitalità nel listino del presidente.

Ma è sulla decisione, attesa a breve, della Fornero che si concentrerà l’attenzione: di chi la apprezza e chi la detesta. Toccherà a lei decidere se scendere l’agone contro il suo acerrimo accusatore Salvini (come peraltro sta già facendo sul terreno mediatico), oppure continuare a vedersela solo con le lumache che le insidiano l’orto.

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