martedì 12 febbraio 2019

Scamarcio, che schiaffo ai radical-chic: ho votato per loro e li appoggio. Non mi faccio abbindolare dalla propaganda buonista


Riccardo Scamarcio, tra gli attori italiani più quotati, oggi a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1 ha espresso il suo giudizio sull’operato del nuovo governo M5S-Lega, che sta provocando molte critiche di eccessiva durezza al nuovo esecutivo guidato da Giuseppe Conte.

Come ha vissuto la chiusura dei porti decisa dal Ministro Salvini? “Chiusura dei porti è una semplificazione, non diciamo cose che non sono corrette. C’è stata una presa di posizione dell’Italia che ha prodotto due incontri bilaterali con Francia e Germania.

Non sono d’accordo sul fatto che Malta, primo porto che avrebbe dovuto accogliere quella nave, poi non l’abbia accolta”. E’ stato giusto non accogliere l’Aquarius? “Non è che non l’abbiamo accolta, sono stati protetti e garantiti. Abbiamo sollevato un problema anche verso altri stati europei”. C’è chi dice che Salvini abbia dei comportamenti razzisti.

“Non sono assolutamente d’accordo con chi semplifica dicendo che questo sia un governo razzista. A tutti i pensatori di sinistra che si fanno abbindolare dalla stampa mainstream dico che all’interno di questo governo ci sono persone che hanno sempre votato a sinistra, che sono degli intellettuali, e che si sono candidati con Lega e M5S”.

Quindi questo non è un governo di destra. “No, è un governo che ingloba anche una larga parte di pensiero nazionalista nel senso più nobile nel termine”. Lei ha votato uno dei due partiti che sono al governo? “Si”. M5S o Lega? “Non ha importanza”. Meglio la Flat Tax o il reddito di cittadinanza?

Immigrati, due africani della Diciotti trascinano Salvini e Toninelli a processo


I giudici della Corte europea dei diritti dell'uomo hanno deciso di processare i ministri Danilo Toninelli e Matteo Salvini per alcune loro dichiarazioni sui migranti della nave Vos Thalassa fatte a luglio 2018.

La Cedu ha accolto il ricorso di un immigrato sudanese e uno ghanese che hanno denunciato i due ministri italiani per violazione dell'articolo 6 della Convenzione, quello che stabilisce il diritto a un equo processo. Il rimorchiatore italiano Vos Thalassa l'8 luglio 2018 aveva salvato 65 persone dopo un naufragio e aveva ricevuto l'ordine di riportare tutti in Libia.

A bordo era scoppiata la protesta dei naufraghi che avevano circondato il comandante, spingendolo a fare retromarcia. Era poi intervenuta la nave Diciotti, che aveva imbarcato i 65 immigranti, senza poter attraccare a Trapani se non dopo 5 giorni di scontri politici.

 Una volta sbarcati in Sicilia, un sudanese e un ghanese sono stati fermati e accusati di violenza, minaccia, resistenza a pubblico ufficiale e atti diretti a procurare illegalmente l'ingresso a stranieri. Nei loro confronti si erano espressi i ministri del governo italiano.

Prima Toninelli con un tweet del 10 luglio, quando parlava di "facinorosi" da "punire" e "senza sconti". Poi Salvini, che su Facebook e in tv aveva annunciato che "i delinquenti" e i "violenti dirottatori dovranno scendere in manette", e "finire in galera".

Alessandro Di Battista scaricato da Luigi Di Maio, retroscena-terremoto: "Meglio Giuseppe Conte"


Meglio Giuseppe Conte di Alessandro Di Battista. Il premier è più rassicurante, più convincente del "Che" pentastellato. Questa è la nuova idea che circola nel Movimento 5 stelle dopo la legnata che il partito di Luigi Di Maio ha preso alle elezioni in Abruzzo.

E sembra essere l'unica certezza nel caos in cui vivono in questo momento i grillini. Del resto, lo stesso Dibba dopo la sonora sconfitta, tace. E mentre lui sta zitto i Cinque stelle si sfogano. Tutta colpa dell'"appiattimento alla Lega", dei "temi razziali e della sicurezza" che "hanno compromesso l'identità plurale, sociale e tollerante del M5S", si sfoga Giorgio Trizzino secondo quanto riporta La Stampa.

 Tra gli strateghi della Casaleggio, qualcuno osserva che Di Battista "non ci fa sta facendo così bene". Dal Venezuela, al sostegno ai gilet gialli, alla crisi con la Francia, fino all'attacco a Bankitalia, il M5s cassa Dibba per lasciare più spazio a Conte. "Abbiamo bisogno di figure più come la sua - si ragiona - Avete visto i sondaggi? Ha un consenso altissimo".

L'unico che può davvero competere con Matteo Salvini. Con idee opposte a quelle di Dibba. Tanto che è proprio il premier a ricucire con la Francia, a mediare col Venezuela e con Bankitalia. Il M5s è comunque in preda a contraddizioni. La rottura con la Lega è ormai uno scenario possibile. Potrebbero farlo sulla Tav o sulla legge sulle autonomie. Ma davvero conviene a Di Maio rompere con Salvini? La verità è che potrebbe crollare ulteriorimente.

Ultima ora: Libia, un barcone alla deriva: ci sono 150 migranti a bordo... L'ITALIA E' MALTA SONO STATE AVVISATE...


Barcone alla deriva al largo della Libia con 150 migranti a rischio: l'allerta è lanciata da Alarm Phone, il numero di emergenza attivato dalla rete internazionale Borderline Europe e da Watch The Med.

Secondo quanto riferito, sul natante "proveniente da Khoms in Liba, ci sono 50-60 donne e 30 bambini. Ci sono malati e persone incinte. Il loro motore ha smesso di funzionare.

Nessun salvataggio in vista. Le autorità in Italia e Malta sono state informate intorno a mezzogiorno". "Chiediamo l'immediato intervento degli assetti della Marina militare e della Guardia costiera italiane e maltesi - prosegue la nota di Mediterranea - Chiediamo che venga diramato l'SOS ad ogni nave presente nell'area, senza che questo significhi in alcun modo, come avvenuto nel recente passato, ordinare ai cargo commerciali di riportare le persone soccorse in Libia. Ricordiamo che ciò configura una gravissima violazione di tutte le Convenzioni internazionali sui diritti umani e del diritto del mare".

E ancora: "Ricordiamo infine il terribile naufragio del 18 gennaio scorso su cui pesa un'inchiesta già avviata. Ci sono esseri umani che rischiano la vita in queste ore. Nessuno può dire di non sapere - conclude Mediterranea- e le responsabilità ricadrebbero su tutti i governi che non approntassero ogni mezzo per salvarle."

Elezioni Abruzzo: ecco la pagliacciata di Martina. Guardate cosa ha detto e diteci la vostra.


Il Partito Democratico ottiene l’11 per cento alle elezioni in Abruzzo ma i suoi esponenti di punta, Carlo Calenda e Maurizio Martina, lo vedono come un buon segnale da cui ripartire.

I due, infatti, contano la percentuale del centrosinistra, che è arrivato al 31,1% per cento grazie a sette listarelle che hanno ottenuto tra l’1 e il 5 per cento.

Ecco di seguito i risultati:
Partito democratico 11,1%
Legnini Presidente 5,6%
Abruzzo in Comune – Regione Facile 3,9%
Progressisti – Liberi e Uguali 2,8%
Abruzzo Insieme – Abruzzo Futuro 2,7%
Centro Democratico +Abruzzo 2,3%
Centristi X l’Europa 1,3%
Avanti Abruzzo – Italia dei Valori 0,9%

“Grazie a Giovanni Legnini e al PD per l’impegno straordinario in Abruzzo. Siamo l’unica alternativa alla destra. La propaganda 5 Stelle sbatte contro la realtà. Un nuovo centrosinistra aperto al civismo è la strada da percorrere per tornare a vincere #fiancoafianco,” ha commentato Martina.

In realtà, come spiegato dalla candidata presidente del M5S Sara Marcozzi, ai 5Stelle “è stata confermata la fiducia di 5 anni fa”. Semmai, ha aggiunto, “la debacle è del Pd dal 25% del 2014 al 9-10% di quest’anno, stessa cosa per Forza Italia dal 16% al 10%. È successo quello che dicevamo da anni. Queste grandi coalizioni formate da liste civetta, non civiche, per rastrellare i voti dei cittadini abruzzesi, hanno fatto questo risultato”.

“Troppi distinguo e perdite di tempo. Inizio a pensare che forse va davvero costruito qualcosa di nuovo lasciando il vecchio centrosinistra e cespugli vari al loro destino,” ha scritto su Twitter Calenda.

“In bocca al lupo al nuovo presidente dell’Abruzzo. Vittoria netta della destra. Crollano i 5stelle. Il centrosinistra riparte da un +12% rispetto alle politiche grazie a Giovanni Legnini. Il Pd è a disposizione di un nuovo centrosinistra. Alle primarie del Pd ora serve una bella partecipazione una leadership forte,” ha scritto su Twitter Matteo Ricci, responsabile Enti Locali del Pd.

Firenze, “i milioni per l’Africa sui conti del cognato di Renzi e dei fratelli”. Ma per la riforma Orlando indagine rischia lo stop


L'inchiesta, resa nota nel 2016 da La Nazione, è nata da movimenti bancari anomali segnalati dalla Banca d'Italia e dai dubbi di Monika Jephcott quando era direttrice di Play Therapy ltd Londra, la casa madre.

La donna manifestò ai pm dubbi su come impiegasse i soldi Play Therapy Africa. La società aveva intanto ricevuto circa 10 milioni di dollari di donazioni: secondo la procura ne avrebbe distratti oltre 6. Ora però ai pm serve una querela delle parti offese per continuare a indagare.

 Ricevevano generose donazioni da Unicef, Fondazione Pulitzer e altre onlus americane ed australiane per finanziare attività benefiche nei confronti dei bambini africani. Ma invece di spedire quei soldi in Eritrea, Burundi o Sierra Leone attraverso la Play Therapy Africa, sostiene la procura di Firenze, li giravano sui loro conti bancari.

Lo avrebbero fatto con circa 6,6 dei 10 milioni di dollari ricevuti. Per questo il cognato di Renzi, Andrea Conticini, sposato con sua sorella Matilde, e i fratelli Alessandro e Luca sono indagati da due anni con l’accusa di riciclaggio e – solo Alessandro e Luca – anche di appropriazione indebita aggravata. I pm Luca Turco e Giuseppina Mione, in base alle rogatorie internazionali, hanno ricostruito l’entità e i giri delle somme dirottati prima sui conti personali e poi impiegate, sostengono, per investimenti immobiliari in Portogallo e in altri Paesi esteri.

 A causa della riforma Orlando, però, buona parte dell’indagine rischia di diventare carta straccia. Perché la nuova legge prevede che il reato di appropriazione indebita sia procedibile solo per querela delle parti offese. Così, nelle scorse settimane, la procura ha dovuto fare una rogatoria verso Unicef, Fondazione Pulitzer e le altri parte offese spiegando la situazione e che, senza una loro denuncia, il procedimento non potrà andare avanti.

L’inchiesta, resa nota nel 2016 da La Nazione, è nata da movimenti bancari anomali in Emilia segnalati dalla Banca d’Italia e dai dubbi di Monika Jephcott quando era direttrice di Play Therapy ltd Londra, la casa madre. La donna manifestò ai pm dubbi su come impiegasse i soldi Play Therapy Africa, consociata fondata da Alessandro Conticini che aveva ottenuto il permesso di usare lo stesso nome e a cui successivamente, però, la direttrice revocò l’autorizzazione.

 La società di Conticini aveva intanto ricevuto cospicue donazioni dagli Usa, in particolare da Unicef (3,8 milioni di dollari tra 2008 e 2013) e Fondazione Pulitzer (5,5 milioni di dollari tra 2009 e 2016 transitati dalla onlus Operations Usa). Altri 900mila dollari complessivi sarebbero arrivati dalle ong Australian High Commission, Avsi, Fxb, Mobility without barriers foundation, Oak, Undp, France Volontaires.

I pm ritengono che i 6,6 milioni di dollari finiti nei conti dell’agenzia della Cassa di Risparmio di Rimini a Castenaso sia una somma sproporzionata – anche rispetto a eventuali compensi e spese sostenuti da Alessandro Conticini per i suoi impegni con la Play Therapy Africa -, sul totale dei 10 milioni donati. E le rogatorie e altri accertamenti avrebbero ricostruito che parte dei soldi avrebbe preso vie diverse dall’Africa.

Così, Andrea Conticini, cognato di Matteo Renzi, è indagato per aver prelevato soldi dai conti e averli destinati a tre società dell’inner circle renziano: la Eventi6 di Rignano (133.900 euro) riferibile proprio ai familiari dell’ex presidente del Consiglio; la Quality Press Italia (129.900 euro); oltre a 4mila euro per la Dot Media di Firenze, che organizzava la Leopolda. Luca Conticini e Alessandro Conticini devono invece rispondere anche di appropriazione indebita perché avrebbero usato parte del denaro per un investimento immobiliare in Portogallo da 1,9 milioni di euro e per un prestito obbligazionario da 798mila euro emesso dalla società estera Red Friar Private Equity Limited Guernsey.

Nei confronti di tutti e tre i fratelli, la procura ha notificato un invito a comparire per il 14 giugno scorso: nessuno di loro si è presentato negli uffici dei pm di Firenze. “I tempi della difesa li decide la difesa”, ha risposto l’avvocato Federico Bagattini, difensore dei Conticini. “A dicembre scorso – ha aggiunto – avevamo chiesto noi di comparire davanti al pm, ma non ce lo ha concesso”.

Il senatore di Rignano, invece, attraverso una nota del suo ufficio stampa annuncia di voler procedere “in sede civile e penale contro chiunque accosti il suo nome a una vicenda giudiziaria che da due anni ciclicamente viene rilanciata sulla stampa e che riguarderebbe un fratello del marito di una sorella di Renzi. I processi si fanno in aula, non sui media. Al termine del processo si fanno le sentenze. E le sentenze si rispettano. Anche quelle sui risarcimenti”.

lunedì 11 febbraio 2019

“Kyenge ti devi vergognare e chiedere scusa agli italiani” Giordano in diretta asfalta la congolese


Secondo Mario Giordano l’europarlamentare del Pd, Cécile Kyenge , dovrebbe vergognarsi e scusarsi con il nostro Paese (che ormai è anche il suo) per aver organizzato una iniziativa Politicamolto discutibile, almeno secondo il giornalista Mediaset.

La colpa dell’ex ministro del governo Letta, originaria del Congo, sarebbe quella di aver presentato a Modena, proprio durante questo fine settimana, il suo progetto politico denominato Afroitalian Power Initiative. La Kyenge, infatti, ha intenzione di dare voce a tutte quelle persone che lei stessa definisce afro-italiani, ovvero tutti i protagonisti della diaspora africana in Italia.

Non ancora un partito, dunque, ma un movimento politico in nuce che secondo Giordano rappresenta un insulto per l’Italia, Paese che l’ha accolta consentendole di fare anche una luminosa carriera.

Giordano accusa Cécile Kyenge: ‘Si dovrebbe vergognare’ È un Mario Giordano ancora più ‘Fuori dal coro’ del solito (nome della trasmissione da lui condotta su Rete 4) quello che, un paio di sere fa, prende di mira l’esponente politico del Pd Cécile Kyenge. Nella sua breve ma violenta intemerata contro la donna di origini africane [VIDEO], il giornalista classe 1966, non le perdona il fatto di aver dato vita alla Afroitalian Power Initiative. “Vorrei dire una cosa all’ex ministro Kyenge - esordisce Giordano - Lei è arrivata dal Congo, ha studiato in Italia, poi è stata eletta deputato provinciale, poi è stata eletta deputato nazionale, poi è stata eletta eurodeputato nazionale”.

Insomma, una carriera politica travolgente ma non solo, perché, prosegue il conduttore di Fuori dal coro, “le abbiamo pagato lo stipendio per fare il deputato, l’eurodeputato. Ha fatto il ministro. Ha avuto la cittadinanza onoraria da tre Comuni”. Tutto questo spinge Giordano a pensare che “la signora Kyenge dovrebbe ringraziare l’Italia, baciare la terra italiana che l’ha accolta e le ha dato queste possibilità. Non insultarla così”. Parole dure completate con una frase a effetto: “Io credo che lei si dovrebbe vergognare per le parole che ha detto e dovrebbe chiedere scusa”. Embedded video

Ma perché Mario Giordano ce l’ha tanto con Cécile Kyenge? Il motivo, come già accennato, risiede nella convocazione a Modena (il 9 e 10 novembre) della Afroitalian Power Initiative. Una iniziativa totalmente politica che, come annunciato in un video Fb dalla politica Pd, vuole “dare voce a chi voce non ne ha”, con lo scopo dichiarato di “esprimere un nuovo approccio alla partecipazione politica, sociale ed economica degli afro-italiani”. Insomma, non un nuovo partito politico degli afro-italiani, ma qualcosa di molto simile.

Guai a criticare Baglioni, ma se Lorella Cuccarini sostiene le politiche del Governo va censurata.

Anche questi sono i nostri democratici! Quando Claudio Baglioni usa la conferenza stampa del Festival di Sanremo (evento che costa agli italiani circa 20 milioni di euro) per fare dichiarazioni di carattere politico va bene, anzi guai a contestargli il fatto che non sia quello il palco giusto per parlare di immigrazione. Poi se la mitica Lorella Cuccarini rilascia una intervista su Oggi in cui critica il Papa e sostiene indirettamente le politiche di questo Governo, allora per due giorni si scatena il caos.

Perchè la libertà di opinione in questo Paese, dipende dal merito delle opinioni stesse.

Cosa sarebbe mai successo se Baglioni avesse espresso una opinione per sostenere questa o quella politica di Salvini o del Governo Conte? Guai solo a pensarlo, ricorsi alla vigilanza Rai, caschi blu dell’Onu che entrano a Viale Mazzini e liberano la sede romana dal potere sovranista!

O stabiliamo che tutti possano esprimere la propria opinione o stabiliamo che le opinioni personali ce le teniamo tutti per noi stessi e magari chiudiamo anche i social network come in un una democrazia popolare di matrice sovietica.

Resta il fatto che tra i due episodi di Baglioni e della Cuccarini, il primo ha utilizzato una conferenza di un evento che viene pagato da tutti i cittadini e che qualora dovesse andar male nella raccolta pubblicitaria degli sponsor creerebbe un danno diretto all’azienda Rai.

Cosa avvenisse se un solo sponsor si ritirasse dal Festival a seguito delle dichiarazioni del cantante romano, chi pagherebbe i danni ai contribuenti?

Che la Lorella Cuccarini abbia espresso le sue opinioni ad un giornale, Oggi, è una notizia più o meno importante di un personaggio pubblico che rilascia dichiarazioni su proprie opinioni, senza mettere in nessun modo a rischio soldi dei contribuenti.

Cosa ha detto la Cuccarini di tanto scandaloso? Ecco la dichiarazione:

“Sarebbe bello che il Papa si esprimesse anche su altre situazioni, oltre che sui migranti . Ci sono rimasta male quando ha detto ‘meglio atei e buoni, che cristiani e odiatori’. Per un cristiano, Cristo è fondamentale e il posto in cui lo incontri è la chiesa; e anche se sei un cattolico tiepido incontrare Cristo in quella eucaristia è la cosa più preziosa. Bisogna distinguere buoni e buonisti: i cattolici devono essere buoni, ma devono difendere i propri figli”.

A chi ha immediatamente etichettato la Lorella nazionale per persona di destra, lei ha risposto in maniera chiara e decisa affermando: “Ma quali politiche di destra? Ha fatto più cose di sinistra questo governo di quelli precedenti. Io vorrei che i miei figli fossero liberi di scegliere se andare fuori o rimanere in un Paese che offra loro delle possibilità. Invece qui non riesci a fare nulla, siamo in austerity, abbiamo un tasso di disoccupazione altissimo, 5 milioni di poveri. E mi dite che bloccare l’immigrazione è di destra? È sacrosanto”. TRA 5 MESI SI VOTA PER LE ELEZIONI EUROPEE. SE RICEVESSI OG

Arriva la benedizione di Luttwak: “Salvini-Di Maio? Stanno facendo bene, stanno cercando di riportare l’Italia alla legalità. Perché se io arrivo a Fiumicino, esigono di vedere il mio passaporto. Per quale ragione se vengono in mille in barca non devono vedere il loro passaporto? “



ADESSO SI ALLARGA IL CONSENSO NEI CONFRONTI DI QUESTI RAGAZZI. SENTITE COSA HA AVUTO IL CORAGGIO DI DIRE DINANZI ALLA STAMPA CHE REMA CONTRO DI LORO. ASSOLUTAMENTE DA VEDERE E DIFFONDERE, FORZA!

“Salvini? Sta facendo bene, sta cercando di riportare l’Italia alla legalità. Perché se io arrivo a Fiumicino, esigono di vedere il mio passaporto. Per quale ragione se vengono in mille in barca non devono vedere il loro passaporto? Non hanno il visto del consolato italiano del paese. L’unica ragione che è permessa dalla legge, è essere profugo di guerra. Il 90% di quelli venuti non sono profughi di guerra”.

Lo dice il politologo americano Edward Luttwak a La Zanzara su Radio 24. Salvini viene accusato di essere disumano perché ha bloccato l’Aquarius: “Le Ong vanno ribattezzate Onc, cioè Organizzazioni Non Controllate, cioè un gruppo di scalmanati qualsiasi che si sono autoeletti e riescono a persuadere qualche vedova a dargli i soldi, questi si comprano una barca e poi fanno quello che vogliono. Queste persone non sono nella legalità. Il primo dovere di ogni governo è quello di applicare la legge”.

Perché hanno vinto Cinque Stelle e Lega?: ”Perché i politici normali, professionisti, non ascoltano il popolo perché devono ascoltare George Clooney e il Papa, allora il popolo poi è costretto a rivolgersi ad altri. Il politico normale in Europa Occidentale oggi vuole essere ben visto da George Clooney e dal Papa. E quindi se ne infischia di ciò che vuole il popolo”. Come giudica Soros?: “E’ uno che dice che essere buonista è più importante della volontà del popolo. Lui vuole che i governi mandino a casa il popolo e ne eleggono uno nuovo”.

“Quello che è importante – dice ancora Luttwak – è l’opinione di George Clooney e del Papa. Il Papa è un extracomunitario e naturalmente vuole riempire l’Italia di extracomunitari. Lo capisco, è normale. Ma nessuno ha diritto di violare la legge e nessuno ha diritto di sopprimere la voce del popolo. In nome dell’Euro, in nome di George Clooney o in nome del Papa. Molti preti sono contro Salvini perché il Vaticano è contro. Il Pontefice vuole che l’Italia apra le frontiere a tutti. Ma non ha il diritto di invitare gente in casa altrui”.

Poi attacca Gino Strada e ancora le Ong: “Gino Strada dice che vuol andar via dall’Italia dei fascisti come Salvini? Giusto, dovrebbe andare in un paese che ha le opinioni di Gino Strada. Ha sempre pensato che il suo dovere personale fosse quello di aiutare tutti, meno che gli italiani. Lui è andato in Afghanistan, quando un talebano veniva ferito, andava in qualche ospedale sostenuto da Gino Strada per essere curato. Dobbiamo curarli anche se poi escono per andare a uccidere qualche ragazza che terribilmente va a scuola, è intollerabile, e va uccisa. Queste organizzazioni non controllate sono piene di gente, non lo so, magari nati in Norvegia che sono disposti ad aiutare chiunque, meno i norvegesi. E in Norvegia c’è un numero enorme di anziani abbandonati, che vivono da soli. E questi invece di andare a visitare gli anziani di fronte a casa loro, vogliono andare in Birmania per aiutare non so chi… Ma quello che vive di fronte a casa loro, non lo aiutano”.

Attacca ancora il modo in cui viene trattato Trump in America: “In America se voi guardate il New York Times, il Washington Post, e tutti i media dell’èlite degli ultimi 100 giorni dicono che Trump è un ignorante e un cretino, ma non si accorgono che la disoccupazione è più bassa che mai. I negri non si accorgono del fatto che la disoccupazione fra i negri è la più bassa da quando le statistiche sono iniziate, loro sognano ancora di Obama che non ha fatto niente per i negri d’America, niente, zero, zero, mentre Trump è il diavolo”.

“Trump? Merita due Nobel per la Pace, non uno. L’ultima vittoria – dice Luttwak – è il brillante successo a Singapore. Kim Jong Un ha promesso di portare fuori dalla Corea Del Nord le armi nucleari per essere eliminate. Quella in Corea non è una pacetta, una pacina, è una pace grande grande. A Obama il Nobel l’hanno dato quando era appena arrivato, aveva aperto le valigie e messo a posto le cose alla Casa Bianca. E i norvegesi erano emozionati perché non era bianco, veniva dopo Bush, era carino e prometteva di non affrontare nessun conflitto in politica estera”.

E chiude con un elogio al nuovo governo: “Queste due persone, Salvini e Di Maio, sono comunque riusciti a fare un accordo per governare, hanno fatto un regolare contratto fra partiti. Non è una coalizione vaga per non fare nulla, quindi non sono da disprezzare. Hanno fatto un contratto forte, dove possono agire in maniera vigorosa su differenti fronti"

martedì 5 febbraio 2019

Chi ci governa veramente?" l'inchiesta della Gabanelli censurata dalla Casta ( REDAZIONE. Un video una denuncia vera, dimostra dove stiamo andando se non ci fermiamo prima e cambiamo strada)


La Gabanelli e’ una famosa giornalista della RAI 3,che con il suo programma inchiesta REPORT ha spesso creato imbarazzo in autorità’ politiche.

Ma come tutti i giornalisti non supera quella famosa linea rossa dell’informazione che pero’ in questo caso sembra aver varcato anche se in modo soft. Guardatevi il video e’ capirete perché’ in Italia ed Europa sta accadendo quello che sta accadendo…

Pensate che stanno censurando questo video in tutto il mondo negli archivi on line Rai la puntata e’ stata letteralmete eliminata!!! E dovremmo pagare il canone per questi servi criminali!!!

La denuncia della Gabanelli che fa tremare “mezzo mondo”.Ecco chi ci comanda veramente.Il video della trasmissione “Report” da non perdere e condividere. “Quando la politica non funziona diventa tecnica (o meglio tecnocrazia, vedi i governi tecnici susseguitisi in italia dopo la caduta pilotata di Berlusconi, Monti in primis)”. Con queste parole la Gabanelli esordisce all’ inizio di questo video, che svela ciò che molti non sanno e che altri non vogliono che si sappia…

Tutto parte dagli anni 80, quando esponenti di spicco di Stati Uniti, Europa e Giappone diedero vita alla commissione trilaterale (gruppo Bilderberg) voluta da Rockfeller per disegnare il futuro del mondo. Da allora, questa commissione non ha mai smesso di riunirsi in seduta plenaria una volta l’anno (con esponenti politici, industriali ecc), eancora oggi decide le sorti politiche e non solo del pianeta.

Nel corso degli anni essa si è posta sempre l’obiettivo di ridurre la democrazia, dando sempre più potere ai governi e meno ai parlamenti, più tecnocrazia (dittatura fiscale e non solo) e meno politica.

I membri della commissione ritengono che ogni paese non abbia bisogno di uno “Stato” così come lo si è inteso per centinaia di anni, e quindi agiscono per poter eliminare il concetto di sovranità nazionale e di autodeterminazione(come dimostrato dall’ Euro e dall’ UE).

Negli anni in cui fu fondata la commissione trilaterale, nessuno poteva pensare che essa avrebbe portato il mondo a diventare ciò che è oggi, talmente connesso a livello finanziario che se dovesse cadere una nazione si trascinerebbe dietro l’intero pianeta.

E anche di ciò che è stato sopra citato l’Euro e l’ UE ne sono una palese dimostrazione alla luce del sole, dove la Grecia in primis e l’Italia rappresentano la minaccia europea, ossia le nazioni che potrebbero cadere e trascinarsi dietro l’intera Unione Europea. Ma chi sono attualmente i membri della commissione trilaterale? E chi sono quelli italiani?

Mario Monti lo troviamo, ovviamente, anche qui con un ruolo di prim’ordine: infatti è stato addirittura il presidente europeo della Commissione Trilaterale, posto che oggi è ricoperto da Jean-Claude Trichet, che guarda caso era già stato, proprio come Mario Monti, presidente della lobby belga Brugel. Trichet è anche Presidente del Gruppo dei 30, potenti della finanza mondiale di cui fa parte anche Mario Draghi. E come se non bastasse è proprio Trichet che ha preceduto Draghi alla presidenza della Banca Centrale Europea.

Come presidente onorario europeo della Commissione Trilaterale abbiamo un tale Peter Sutherland, e indovinate chi è? È il Presidente della Goldman Sachs, la stessa per la quale hanno lavorato proprio Monti, Prodi, Draghi, la stessa della crisi in America dei mutui subprime, la stessa della crisi in Italia con la vendita dei BTP, la stessa che ha aiutato la Grecia a truccare i conti con operazioni di finanza “creativa”, e che poi ha imposto in Grecia il suo uomo, Papademos. Nella Commissione Trilaterale troviamo anche il nostro ex Presidente del Consiglio Enrico Letta, che è anche vicepresidente di Aspen Italia, e che ha partecipato al Bilderberg nel 2012, ossia l’anno prima di essere scelto come Presidente del Consiglio italiano. Poi abbiamo John Elkann, presidente della Fiat, altro vicepresidente di Aspen Institute Italia, assiduo frequentatore del Bilderberg. Egli è inoltre presidente dell’Editrice La Stampa e di Itedi, ed è nel consiglio di amministrazione di RCS MediaGroup, e di “The Economist”.

È membro della Commissione Trilaterale anche Enrico Tommaso Cucchiani, che proprio nel 2013 ha partecipato al Bilderberg in sostituzione di Corrado Passera come CEO di Intesa Sanpaolo, la principale banca italiana e maggiore azionista della Banca d’Italia, che è rappresentata nella Trilaterale anche dal vicepresidente Marcello Sala, che ha ricevuto dal consiglio di gestione l’incarico di sviluppare le relazioni internazionali e seguire i progetti di internazionalizzazione del gruppo bancario. Presente anche Giuseppe Vita, presidente di UniCredit, altra banca azionista della Banca d’Italia. Cominciate a capire dove prendono le decisioni che riguardano i nostri soldi? Anche Gianfelice Rocca, presidente Techint Group, proprio come Cucchiani, ha partecipato al Bilderberg nel 2013, ed anche lui è membro del comitato esecutivo

di Aspen Institute. Queste lobby sembrano davvero essere onnipresenti, ed i partecipanti indissolubilmente interconnessi. Non faccio in tempo a cominciare la conta delle “tre”coincidenze che mi ritrovo subito davanti ad una prova.

Nella Commissione Trilaterale non poteva mancare Marco Tronchetti Provera, presidente della Pirelli, componente del consiglio di amministrazione di RCS Quotidiani, membro dell’esecutivo di Confindustria, vicepresidente di Mediobanca. Anche Tronchetti Provera ha ovviamente in passato partecipato alle riunioni del Gruppo Bilderberg. Ormai diventa quasi scontato e quindi superfluo ribadirlo. Poi troviamo Marta Dassù, che, oltre ad essere membro della Commissione Trilaterale, è Direttore Generale per le Attività Internazionali di Aspen Institute, ed è stata anche consulente per la politica estera di D’Alema.

Dassù è stata sottosegretario al ministero degli Affari Esteri nel Governo Monti (Bilderberg) e viceministro della Bonino (Bilderberg), agli Esteri nel Governo Letta (Bilderberg). Come noterete, si scelgono tra di loro. Su questo non ci può essere più alcun dubbio, alla faccia del popolo sovrano.

Poi c’è Federica Guidi, vicepresidente di Ducati, che ha partecipato alle riunioni della Commissione Trilaterale, e guarda caso proprio recentemente la Ducati è stata venduta ai tedeschi di Audi. Sarà anche questa una coincidenza? Ovviamente sono in pochi gli italiani a saperlo: tutti invece pensano che la casa motociclistica sia ancora italiana. La Guidi è anche Presidente dei giovani imprenditori di Confindustria. E perché no? è giusto che in queste lobby si cominci ad essere indottrinati fin da giovani (chissà che non ce la troveremo come Ministro al prossimo governo).

Cosa dire dei rappresentanti delle principali aziende da privatizzare? Ovviamente li ritroviamo tutti sugli attenti anche in quest’altra lobby di matrice neoliberista. Abbiamo infatti Giuseppe Recchi del gruppo Eni, e Pier Francesco Guarguaglini, presidente di Finmeccanica.

Abbiamo visto che le banche sono tutte in prima fila nella Commissione Trilaterale, ed, infatti, possiamo aggiungere oltre alle principali, già citate, anche Maurizio Sella, presidente del Gruppo Banca Sella ed ex Presidente della Associazione Banche Italiane; Ferdinando Salleo, vicepresidente di Mediocredito ed ex ambasciatore italiano negli Stati Uniti. Ma non si sono fatti mancare proprio nulla, ed infatti abbiamo anche Stefano Silvestri, presidente dell’Istituto Affari Internazionali, editorialista de “Il Sole 24 ore”, che è stato anche sottosegretario di stato alla Difesa ed è membro del consiglio d’amministrazione della Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza; ed ancora, Franco Venturini, giornalista, storico commentatore per gli affari esteri del “Corriere della Sera”, un altro gruppo che abbiamo visto essere sempre presente in vari modi in queste lobby.

E per concludere, proprio come Mario Monti abbiamo Carlo Secchi, professore ordinario di politica economica europea, e Rettore dell’Università Bocconi dal 2000 al 2004. Io ho ricevuto da una mia fonte una locandina assolutamente inedita che dimostra che addirittura nel 1983, in occasione dei dieci anni della Commissione Trilaterale, la riunione si svolse a Roma, e come relatori per L’Italia ci furono proprio Romano Prodi in veste di presidente dell’IRI, incredibilmente insieme a Mario Monti, che non sono riuscito a capire a che titolo sia stato scelto, a quei tempi, come relatore per l’Italia in una così importante commissione, essendo semplicemente un professore di economia. Soltanto l’anno dopo quella riunione, infatti, diventerà professore della Bocconi di Milano, e poi comincerà la sua carriera alla Commissione Europea.

Tra i relatori per l’America c’era il pericoloso, controverso e potentissimo Segretario di Stato Henry Kissinger. Per quanto riguarda i nostri politici che partecipano alle riunioni di queste lobby di potere, come il Bilderberg o la Commissione Trilaterale, la domanda che mi pongo è la seguente: non c’è un evidente conflitto d’interessi con gli incarichi pubblici che svolgono?

lunedì 4 febbraio 2019

KYENGE SBEFFEGGIATA LI MARITO SI CANDIDA CON LA LEGA


"Ho firmato per Salvini ai banchetti della Lega, entrerò in lista alle comunali di Castelfranco Emilia, sono persone perbene quelli della Lega".

La beffa estrema per Cecile Kyenge, ex ministra e oggi eurodeputata Pd: il marito Domenico Grispino, intervistato da La Zanzara su Radio 24, esce allo scoperto. "Ci sono le elezioni comunali e metto a disposizione della Lega quello che so, e mie competenze".

 Mister Kyenge ha firmato contro il processo a Matteo Salvini sulla Diciotti: "Finirà nel nulla, se uno prende una linea poi non può cambiare, è evidente che Salvini lo fa per svegliare l'Europa. Sta facendo bene". "Mia moglie? Io penso per me, ognuno pensa per sé, con mia moglie non parlo mai di queste cose". "Sono a favore dello slogan Aiutiamoli a casa loro e bisogna creare dei punti strategici in Africa di attrazione delle persone.

Ma mica con cattiveria. Salvini non è disumano, penso che sia una macchina da guerra per avere consensi. Poi ci sono altri personaggi a cui sono più vicino, come Giorgetti. Alle Europee non voterò Pd, per il partito di mia moglie. Le persone che ho conosciuto a Castelfranco sono molto in sintonia con me e tutt'altro che aggressive".

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