sabato 18 aprile 2020

Gli “abusivi” del PD hanno già pronta la legge per regolarizzare 600mila clandestini da “sfruttare” nei campi



Con il passare dei giorni sembra sempre più probabile la regolarizzazione di centinaia di migliaia di immigrati presenti in Italia. Il motivo dietro questa decisione, che di sicuro potrebbe creare tensione tra i partiti di maggioranza ed opposizione, sarebbe legato alla difficoltà di procedere con il raccolto a causa dell’emergenza coronavirus.

I braccianti stagionali europei, infatti, sono andati via dal nostro Paese con l’aggravarsi della crisi sanitaria. Terreni e serre, però, non possono aspettare tempi migliori. E così, come racconta il Corriere della Sera, in questo periodo segnato dal Covid-19 gli irregolari diventano appetibili per i raccolti. Tra i ministeri di Agricoltura, Lavoro, Interni, Economia e Giustizia starebbe circolando, per ora in via riservata, una bozza di legge in 18 articoli nella quale si parla esplicitamente della loro regolarizzazione tramite una “dichiarazione di emersione dei rapporti di lavoro”.

 All’articolo 1 sarebbe scritto che “al fine di sopperire alla carenza di lavoratori nei settori di agricoltura, allevamento, pesca e acquacoltura”, chi voglia mettere sotto contratto di lavoro subordinato “cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale in condizioni di irregolarità” può presentare istanza allo sportello unico per l’immigrazione. Il contratto“non superiore a un anno” genera, dopo una serie di verifiche, un permesso di soggiorno, che può essere rinnovato tramite nuovi rapporti di lavoro.

Una regolarizzazione degli immigrati che potrebbe avvenire proprio mentre è in corso una proroga dei permessi di soggiorno in scadenza. L’ipotesi è reale. Basta seguire gli indizi sparsi qua e là. Giovedì nella sua informativa alle Camere, il ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova, ha dichiarato che gli irregolari in Italia “sono circa 600mila e vivono in insediamenti informali, sottopagati e sfruttati spesso in modo inumano”. Il ministro renziano, uno dei fautori della sanatoria per gli immigrati, ha anche spiegato ai parlamentari di ritenere “fondamentale nella fase emergenziale regolarizzare gli extracomunitari che ricevano offerte di lavoro… o è lo Stato a farsi carico della vita di queste persone o sarà la criminalità a sfruttarla”.

Non ha parlato apertamente di sanatoria ma il concetto è sostanzialmente è quello. Anche perché successivamente la Bellanova ha spiegato che le associazioni da Nord a Sud denunciano “una carenza di manodopera stagionale tra le 270 e le 350 mila unità”.

Secondo il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, lo scenario è particolarmente grave: “Rischiamo di perdere il 35% di ciò che c’è nei campi, e questo peserà poi soprattutto su chi è più povero”. La sua associazione ha stilato una mappa delle province più colpite da questa inaspettata emergenza. In queste aree lavorava quasi un terzo degli stagionali svaniti: Bolzano e Trento, per fragole, mele e uva; Verona con gli asparagi; Cuneo con pesche, kiwi e susine; Latina coi suoi ortaggi in serra; Foggia coi pomodori, i broccoli e i cavoli. Se non si procederà al raccolto sarà un disastro.

In Trentino, invece, mancano almeno 12 mila braccianti, in gran parte romeni, che rappresentano il 75% della forza lavoro. Addirittura è scesa in campo la diplomazia. La Coldiretti sta aprendo canali con l’ambasciata di Bucarest per convincere i romeni a tornare indietro nei “corridoi verdi”, quelli cioè in sicurezza.

Ma non tutti sono concordi sull’uso della manodopera di immigrati clandestini. Qualcuno, come il già citatoPrandini, spinge per i voucher e spiega che in un solo giorno la piattaforma di Coldiretti “Job in country” ha raccolto“più di 500 richieste di cassintegrati e disoccupati per venire a lavorare nelle nostre aziende” e ha aggiunto di essere sicuro che “in venti giorni possiamo avere migliaia di curricula e fare entrare i lavoratori con procedure più semplici. Abbiamo contro la Cgil, ma insistiamo. E comunque la sanatoria non va, è un tema politico e partitico, queste persone non in regola non è detto affatto che lavorino in un contesto agricolo, anzi”.

I sindacati, però, si sono schierati in maniera compatta contro l’uso dei voucher. In una lettera indirizzata al premier Conte a inizio aprile, i segretari confederali hanno messo nero su bianco la lo posizione: “Si tratta di uno strumento che precarizza il lavoro”. Sempre secondo il Corriere, l’articolo 7 della, al momento presunta, bozza di legge esclude dal provvedimento destinatari di espulsioni, condannati o soggetti pericolosi per la sicurezza dello Stato. Ma difficilmente ciò basterà a placare le tensioni politiche che un simile provvedimento produrrà.

10 MILIONI DI ITALIANI SENZA REDDITO, IL PD: “REGOLARIZZIAMO 600MILA CLANDESTINI”



Circa 21 milioni di persone stanno vivendo questo momento di emergenza con serie difficoltà economiche, di cui la metà (oltre 10 milioni) con un reddito quasi nullo. E’ quanto emerge da una ricerca dell’Università della Tuscia che calcola: esistono almeno 3 milioni di persone che non dichiarano reddito al fisco e che difficilmente ora possono guadagnare un minimo per il sostentamento; oltre 18 milioni di persone con redditi inferiori a 15 mila euro, di cui 7,6 milioni con meno di 6 mila, cioè 500 euro lordi mensili.

Il blocco, pur se temporaneo, delle attività produttive per l’emergenza Covid-19 ha generato “per 3,7 milioni di lavoratori il venir meno dell’unica fonte di reddito familiare”. E a pagare il prezzo più alto, secondo la Fondazione studi dei consulenti del lavoro, vi son le coppie con figli (un milione 377.000, 37%) e i genitori ‘single’ (439.000, 12%), circostanza allarmante, scrivono, se si considera che “ben il 47,7% degli occupati dipendenti dei settori interessati dal ‘lockdown’ guadagnava meno di 1.250 euro mensili”, mentre “il 24,2% si trova addirittura sotto la soglia dei 1.000 euro”.

In tutto questo, il PD insiste con l’insana idea: “Un paese che lotta contro il coronavirus non può avere sul proprio territorio persone che sono fantasmi senza identità, irrintracciabili, che vivono in baraccopoli illegali potenziale focolaio di epidemia. Non è agli stranieri che facciamo un favore regolarizzandoli, ma all’Italia perché ne va della salute pubblica”. Ne è convinto l’ex ministro degli Interni degli ultimi governi di centrosinistra, Marco Minniti, che in un’intervista a la Repubblica avverte: “Il rischio è che con la pandemia si rompa qualcosa di molto profondo nel tessuto connettivo del nostro paese e delle democrazie più in generale”.

I coglioni ce li avete già rotti. E con questa ipotesi provocherete la guerra civile. Perché i clandestini si espellono, non si trasformano in regolari per portare voti ad un clan di picciotti che si crede un partito.

Salvini: “Migranti in quarantena sulla nave ‘Rubattino’ con ristorante, cinema e giochi”. Il post scatena il web



Di Massimo Baiocchi – Trasbordo al largo delle coste di Palermo, dei 150 immigrati clandestini della nave Ong tedesca Alan Kurdi sulla “Raffaele Rubattino” della Tirrenia. Matteo Salvini posta la foto del traghetto e va giù duro. «Ospiterà a spese degli italiani gli immigrati per la loro quarantena prima di essere sbarcati», scrive. «La “Rubattino” è uno dei più grandi traghetti d’Italia». La nave è in grado «di accogliere fino a 1.470 passeggeri, con 289 cabine e sala poltrone da 195 posti. È dotata di aria condizionata, ristorante, self service, due bar, negozio, infermeria, cinema, area giochi per bambini e solarium. In arrivo anche la nave Ong Aita Mari che ci porterà altri 40 immigrati. Avanti, c’è posto!».
La Rubattino e i post di Salvini
Già qualche ora prima lo stesso Salvini aveva scritto su Facebook: «La nave Ong (tedesca) si felicita di essere entrata in acque italiane e ringrazia il sindaco di Palermo che ha tanto aiutato. Pd sempre in prima linea per i porti aperti». I due post creano subito un forte dibattito. Migliaia e migliaia di condivisioni e di commenti.
La rabbia della gente su facebook
Basta dare un’occhiata per capire la rabbia della gente sul caso Rubettino. «Basta, basta, basta. Dobbiamo fermarli», scrive Domenico R. Molti ironizzano amaramente sul fatto che i migranti facciano la quarantena «in crociera» mentre gli italiani non sanno dove sbattere la testa.
C’è chi parla dei terremotati e chi si scaglia contro la Germania
Alcuni paragonano la differenza tra il trattamento dei «clandestini sulla Rubettino» rispetto a quello riservato agli italiani. «Noi siamo rimasti senza lavoro e abbiamo perso anche i diritti», insorge Daniela P. Invece Ivan S deduce che «ci stanno portando alla ribellione». Per Emiliano C «la Germania continua a creare problemi. Vogliono schiacciarci in qualunque modo. Dobbiamo dire basta se ci vogliamo bene».
Rubattino e l’incapacità del governo
La scelta della Rubattino avrà conseguenze. Davide M ne è sicuro: «Tutti i nodi verranno al pettine. Non possono scappare per sempre dal popolo italiano. Speriamo solo non sia troppo tardi». Duro il commento di Andrea T. Parte dal presupposto delle «spese sanitarie per la pandemia». Continua con «i sacrifici degli italiani in quarantena» e le «migliaia di persone intubate». Per poi concludere: «Questo Governo non ha la forza né la volontà di proteggere gli interessi degli italiani e sperpera preziose risorse per i furbetti dell’accoglienza».

ONG STRANIERE SCARICANO IN ITALIA E RINGRAZIANO IL PD: “AIUTO SENZA PRECEDENTI”



Mentre sbarcano centinaia di clandestini, e il governo pubblica bandi per la loro infame accoglienza: 



Mentre ce ne sono oltre 85mila in hotel per finti profughi, due agenti della polizia di Stato, di ronda per controllare il rispetto del famigerato DPCM di Conte, si sono ritrovati davanti ad una situazione drammatica.

Una famiglia in gravi difficoltà economiche non mangiava da giorni, a Siracusa, dove intanto un centinaio di immigrati appena sbarcato è ospitato in resort. La famiglia è stata aiutata dai carabinieri dopo la richiesta di mettersi in contatto con un ente assistenziale in grado di fornirgli qualche genere alimentare.

 “Pane, pasta, qualche scatola di legumi, passata di pomodoro, farina, una colomba e due uova di cioccolato per i due bambini, sono forse poca cosa in confronto alla sofferenza che quella famiglia – dicono -, come tante altre, sta patendo in questo periodo, ma il sorriso con cui gli uomini in uniforme sono stati ringraziati è un simbolo di grande speranza”.

EUROBOND CESSIONE DI SOVRANITÀ ALLA UE, SOLO LA LEGA VOTA CONTRO



La Lega oggi ha dimostrato di essere il vero movimento sovranista italiano. Lo ha dimostrato con il voto all’Europarlamento. Votando NO sia al MES che agli Eurobond, l’unico partito italiano a farlo.

L’emendamento dei Verdi sulla condivisione del debito tra i Paesi Ue alla risoluzione comune di Ppe, S&D, Renew Europe e Verdi, è stato respinto con 326 voti contrari, 282 sì e 74 astensioni. Favorevoli Pd, M5S e Fratelli d’Italia, contraria la Lega.

“Eurobond significa eurotasse, rinunciare alla sovranità fiscale, consegnare le chiavi di casa a Germania e Troika“. scrivono in una nota congiunta il presidente di Identità e democrazia (Id), Marco Zanni, e il capo delegazione della Lega al Parlamento Ue, Marco Campomenosi, denunciando la “vergognosa strumentalizzazione” del M5S per distogliere l’attenzione dalle disastrose scelte del governo Conte in Italia e in Europa.

Gli europarlamentari leghisti sostanzialmente assimilano gli eurobond al Mes, bocciandoli entrambi (che peraltro è la posizione espressa dal Primato Nazionale). “L’accusa sarebbe quella di aver votato contro l’emendamento dei Verdi al Parlamento Ue sugli eurobond: rivendichiamo che noi, a differenza del M5s e di Conte che cambiano idea ogni settimana, non siamo mai stati a favore dello strumento coronabond, che corrisponderebbe alla totale cessione di sovranità all’Ue“.

“Anzi, indichiamo sin dal principio la proposta più semplice, ovvero un ruolo più attivo da vero prestatore di ultima istanza della Bce per comprare Btp. Una proposta – sottolineano Zanni e Campomenosi – che M5s e Pd, sostenitori di Von der Leyen, Lagarde e sempre più inginocchiati al volere di Bruxelles e Berlino, colpevolmente non hanno mai voluto discutere, troppo impegnati a inseguire soluzioni inutili e dannose per gli italiani”.

Del resto la sinistra lo ha ammesso:

Anche un insospettabile come Bini Smaghi ha convenuto: “Eurobond un rischio che riduce sovranità”. Ed è vero. Sono peggio del MES. Il Mes ti indebita con la Ue, gli Eurobond ti portano via la sovranità, in modo definitivo. Perché a quel punto, emettendo titoli di debito a livello UE, il superstato sarebbe realtà.

venerdì 17 aprile 2020

Sardine? No, pesci lessi. Imbarazzante appello delle “nullità” a Conte: “Sostituisciti il governatore Fontana”



Di Marta Lima – Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere. Le Sardine, dopo due mesi di silenzi e sporadiche gaffe, si ricompattano contro i leghisti e iniziano a danzare intorno alla tragedia del coronavirus. E da grandi esperti di scienza, da lettori di Roberto Saviano e da haters di Salvini, scrivono al loro riferimento politico, il premier Conte, per chiedere di commissariare la Lombardia. A cosa può arrivare la battaglia politica di un Movimento che doveva cambiare l’Italia e che invece si ritrova a fare speculazione su una tragedia nazionale, per non essere dimenticato.
Sardine in ginocchio da Conte
Le sardine scrivono al premier Giuseppe Conte, dunque, puntando il dito contro la gestione della crisi del coronavirus in Lombardia. Il movimento chiede al governo, infatti, di intervenire, per far fronte da Roma, alla emergenza coronavirus nella regione governata da Fontana. Loro, le Sardine, processano e condannano la giunta lombarda, nel pieno dell’emergenza. Piranha, più che sardine.

“La regione Lombardia è inadeguata a gestire questa emergenza – si legge nel testo – . Per i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari e del volontariato che affrontano quotidianamente questa emergenza, per loro e per le cittadine e i cittadini tutti della regione Lombardia, per coloro che hanno visto portarsi via un amico o un’amica o un familiare, da questa epidemia”.
Quando il coronavirus era “disinformazione”
“Siamo qui a scriverle di responsabilità”, sottolineano, ricordando come “il modello Lombardo, quello che il fumo della propaganda ha venduto come esempio di eccellenza, quello che in questi anni ha basato la sanità sul concetto di business ha palesato le sue carenze, le sue fragilità e ha fallito”.

Sono indignate, le Sardine. Non per gli errori del governo Conte, ma per come è stata gestita male l’emergenza, in Lombardia. “Non possiamo più tacere i tanti fatti che ci allarmano e che ci fanno armare di pensieri, progetti e speranze per un futuro che, oggi, scorgiamo denso di nubi”, è l’attacco della lettera.

“Riconosciamo in Lei, Presidente, .- si legge nella missiva – un profondo senso delle istituzioni..”. Ed ancora: “”Abbiamo visto la nostra Regione – scrivono le sardine parlando della Lombardia – vantarsi per anni di un sistema sanitario, quello lombardo, di eccellenza e, nella miopia della propaganda e della lotta politica, non si sono accorti di aver costruito solo un fragile idolo…”.

E loro? Con la loro lungimiranza politica, che si sposa con quella di Conte, cosa avevano previsto sul coronavirus? Come si erano mosse queste aquile politiche, dopo i primi contagi? Avevano parlato di “disinformazione”. E avevano difeso i cinesi, prima che gli italiani.

Gasparri: “La Bellanova non ci provi, no sanatorie per i clandestini. Nei campi ci vada chi prende il reddito 5 Stelle”



di Maurizio Gasparri – Regolarizzare oltre 600mila immigrati irregolari per farne braccia per l’agricoltura. La trovata è del ministro dell’Agricoltura, Bellanova, che con la scusa di sottrarre questi possibili lavoratori dalle mani delle mafie locali, ammesso che avessero voglia di andar per campi, ha ben pensato a una maxi sanatoria per i clandestini. Una notizia clamorosa, in tempi di coronavirus in cui le priorità dovrebbero essere ben altre, tanto è vero che è finita in prima pagina sul sito web di informazione marocchino “Le 360”.
La ministra Bellanova vuole impiegare gli irregolari in agricoltura
Lo stesso sito che, per capirci, a fine febbraio ( quando ancora non c’era stato il lockdown da parte di alcuno Stato europeo), aveva pubblicato la notizia del divieto di ingresso al porto da parte delle autorità portuali di Tangeri di un traghetto italiano che collega Genova alla città marocchina, quale misura precauzionale contro il coronavirus. Quegli stessi italiani che oggi invece continuano ad accogliere chiunque, sobbarcandosi da soli di oneri che invece nessun altro Paese è disposto a sostenere. La proposta della Bellanova resterà tale perché impediremo in ogni modo che si metta in pratica.
Basta sbarchi. Migranti in quarantena in Libia o a Malta
Se il problema è far ripartire l’economia agricola duramente colpita dalla crisi e impedire che si buttino al macero tonnellate di frutti della terra perché nessuno li raccoglie, la soluzione sono i voucher, far lavorare gli italiani che hanno perso il lavoro, i cassintegrati, o mettere nei campi i titolari – ovviamente quelli giovani e capaci – del reddito di cittadinanza. Il messaggio che invece fa passare la Bellanova è un libera tutti. Italia ancora una volta terra di nessuno, come dimostra la ripresa delle attività nel Mediterraneo dei mercanti di schiavi esponendo centinaia di persone a rischi gravissimi. 

Ancora sbarchi e ancora nuovi clandestini nonostante l’Italia non sia un porto sicuro. L’Italia, soprattutto in questo momento di rischio di diffusione del coronavirus, non può diventare l’approdo di chiunque. Nessuna sanatoria. Basta sbarchi. Porti chiusi. E la quarantena la si faccia a Malta o in Libia, ma non a spese dell’Italia.

Alan Kurdi, gli “affaristi” della Cgil: “Subito un piano per l’accoglienza dei migranti ‘stressati’ in crisi d’ansia”



Di Riccardo Campolo – Anche la Cgil Palermo, col dipartimento migranti, e la Cgil di Termini Imerese, intervengono sul caso della nave Alan Kurdi, dove ci sono migranti stressati in crisi di ansia. Nei giorni scorsi era stato annunciato dal governo che i migranti sarebbero stati trasferiti su un’altra nave per trascorrere il periodo di quarantena. Ma ieri il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha sottolineato che “si sta ancora valutando la situazione” e al momento non è ancora stata individuata una soluzione.

“Chiediamo al governo – dichiarano Bijou Nzirirane, responsabile del dipartimento migranti Cgil Palermo e Laura Di Martino responsabile della Camera del lavoro zonale di Termini Imerese – l’immediato superamento di questa fase di stallo e soluzioni umane che garantiscano il diritto alla salute, già cagionevole, di donne, uomini e bambini che hanno attraversato il Mediterraneo e che non sono di certo immuni al coronavirus.

E’ inammissibile che in questo periodo di emergenza sanitaria mondiale le operazioni istituzionali si stiano complicando sempre più mettendo a rischio vite umane. Chiediamo pertanto il ripristino urgente di un piano di sbarchi nazionale per garantire l’approdo e l’accoglienza dei migranti. Soprattutto in questo periodo di preoccupazione per la salute di tutti è impellente l’esigenza di ribadire concretamente che il diritto alla salute è universale, riattivando un sistema di accoglienza smantellato dai decreti Salvini, puntando su norme sull’immigrazione che garantiscano la sicurezza e i diritti”.“

Anziano disperato piange su una panchina: “Non mangio da tre giorni”. I poliziotti gli fanno la spesa



Di Cristina Gauri – Bari, 16 apr – All’emergenza della pandemia di queste ultime settimane si aggiunge l’”indotto” drammatico delle situazioni di solitudine e povertà – specialmente tra gli anziani – che essa porta inevitabilmente allo scoperto. Così, mentre il governo e varie amministrazioni cittadine si premurano sempre più spesso di offrire pasti caldi e dispositivi di protezione individuale per rom e clandestini – liberi peraltro di scorrazzare per le città come se le misure di contrasto al contagio non fossero affar loro – anziani e poveri vengono abbandonati a loro stessi, affidati al buon cuore – quando sono fortunati – e alle iniziative individuali da parte di privati cittadini.

E’ il caso, ad esempio, della vicenda accaduta martedì a Bari e riportata da Bari Today, che ha visto come protagonista una coppia di agenti della polizia di Stato, di ronda per controllare che la cittadinanza si attenesse alle restrizioni contro il contagio da Covid-19; i due si sono ritrovati davanti ad un anziano che piangeva disperatamente, seduto su di una panchina posta vicino l’Ateneo del capoluogo pugliese. I poliziotti hanno approcciato l’uomo – un80enne del posto – e chiedendogli cosa stesse succedendo: lui ha risposto di trovarsi in condizione di totale solitudine, disperato, senza un tetto sulla propria testa e senza nessuno che potesse prendersi cura di lui, con l’unico figlio, domiciliato a Torino, che non vede e non sente da svariati mesi. Infine, la nota più straziante: l’anziano ha confessato agli agenti che di non mangiare da tre giorni.

Una situazione agghiacciante che ha mosso a compassione il buon cuore dei tutori dell’ordine, i quali, senza perdere altro tempo, si sono recati presso il più vicino panificio per acquistare pane, focacce e una grande quantità di alimenti di prima necessità, che potesse bastare all’80enne anche per i giorni a venire. I poliziotti hanno poi consegnato la spesa-dono all’anziano signore, visibilmente commosso dal gesto di generosità dei due agenti.

Il M5$ è pronto a un nuovo tradimento. Ora apre al Mes! Cosa non farebbero per una poltrona!



Di Luca Sablone – Il Movimento 5 Stelle fa l’ennesimo dietrofront: dal “no Mes” ora si è passati al “forse, vedremo“La versione light del fondo salva-Stati starebbe ingolosendo anche alcuni grillini, che non escludono del tutto il possibile ricorso a quello che comunque continuano a ritenere uno “strumento insufficiente e inefficace“. Una lieve apertura è arrivata da Giancarlo Cancelleri: “Qualsiasi strumento va valutato dopo averlo visto: servono interventi da centinaia di miliardi per ogni paese“. Il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ribadito che all’interno della maggioranza vi sono delle scintille sul nodo del Meccanismo europeo di stabilità: “Giuseppe Conte ha chiesto unità per andare al Consiglio europeo a trattare, noi del Movimento 5 Stelle abbiamo accolto l’invito e mi pare lo abbiano fatto anche gli altri“.

Lo stesso presidente del Consiglio nella giornata di ieri ha fatto un passo indietro, annunciando che le eventuali condizionalità del Mes dovranno essere giudicate dopo il 23 aprile, quando sarà ultimato il pacchetto completo al termine del Consiglio europeo: “Solo allora potremo valutare se questa nuova linea di credito pone condizioni, quali condizioni pone, e solo allora potremo discutere se quel regolamento è conforme al nostro interesse nazionale“.
“Il Mes può cambiare”
L’ultima parola comunque spetterà al Parlamento. Sulla stessa linea Stefano Patuanelli, che giudica surreale il dibattito “su qualcosa che non esiste“: il titolare del dicastero dello Sviluppo economico ha specificato che “con i se e con i ma non si prendono decisioni“. Al momento comunque i grillini considerano il fondo salva-Stati uno strumento “che prevede delle condizionalità” e dunque un vero e proprio “pericolo“, ma vogliono aspettare l’esito del Consiglio europeo: “Bisogna capire cosa esce“. Attualmente non vi è ancora alcun documento che dimostri una netta variazione rispetto al passato: con le attuali condizionalità dal M5S è arrivato un “no definitivo“.

Tuttavia si vuole attendere per una nuova valutazione: “Se invece il Mes è un salvadanaio che rompiamo e prendiamo i soldi per usarli, allora è un’altra cosa. Abbiamo rotto il salvadanaio, ovvero abbiamo rotto il Mes. Allora questo è un ragionamento diverso“. Patuanelli infine, intervenuto ad Agorà su Rai 3, ha concluso dicendosi certo sul fatto che il nostro Paese non dovrà attivarlo, ma ha sottolineato: “Aspettiamo il Consiglio europeo tra qualche giorno prima di fare commenti su qualsiasi ipotesi“.

giovedì 16 aprile 2020

BLITZ ANTIDROGA, ARRESTATO PADRE DESIREE



Operazione antidroga dei carabinieri vicino Latina. I carabinieri di Cisterna di Latina e Aprilia hanno eseguito, alle prime ore dell’alba, otto ordinanze di custodia cautelare a carico di presunti componenti di un gruppo criminale che operava a Cisterna, dedito allo smercio di sostanze stupefacenti, soprattutto cocaina, e di ‘recupero crediti’ a carattere estorsivo.

A quanto reso noto in un comunicato stampa tra gli arrestati di oggi c’è il 39enne Gianluca Zuncheddu, padre di Desirée Mariottini, la 16enne morta a ottobre 2018 in uno stabile abbandonato del quartiere San Lorenzo a Roma. Per gli investigatori “Zuncheddu è l’organizzatore e fa avere ai pusher la sostanza da smerciare”.

Due degli arrestati, inoltre, sono ritenuti responsabili di un atto intimidatorio avvenuto a maggio 2018 quando furono esplosi colpi di arma da fuoco contro l’automobile di un maresciallo della stazione carabinieri considerato “responsabile di contrastare la loro attività di spaccio con eccessiva determinazione”.

Se avesse pensato alla figlia, non sarebbe finita in un palazzo abbandonato a chiedere droga a dei fottuti ‘profughi’ africani.

Dopo quello che hanno fatto alla figlia, qualunque padre decente avrebbe passato la vita ad andare a caccia di spacciatori africani. Disseminando il territorio di cadaveri. Invece, questo spaccia. Al patibolo.

IL GOVERNO CACCIA GLI ITALIANI DISOCCUPATI DAI CAMPI PER FAR LAVORARE 600MILA CLANDESTINI



In Senato è andato in scena uno scontro a distanza tra Teresa Bellanova e Matteo Salvini sul tema dei clandestini. “Lo Stato deve farsi carico della vita di queste persone o sarà la criminalità a sfruttarla”, ha dichiarato la ministra delle politiche agricole durante la sua informativa in merito all’emergenza coronavirus. “Nella situazione attuale, le condizioni di questi irregolari sono ancora più complicate e fragili” e quindi la soluzione per la Bellanova è la sanatoria per 600mila clandestini da mandare a lavorare nei campi.

Ridicolo. L’Italia si appresta a vivere una caduta del 10 per cento del Pil con una disoccupazione del 17 per cento entro la fine dell’anno, milioni di disoccupati, e questi pensano ai clandestini. E’ ovviamente una scusa per crearsi un esercito di nuovi elettori, visto che gli italiani non li votano più.

Ogni scusa, anche la più delirante come il coronavirus, che semmai dovrebbe imporre l’espulsione coatta di massa dei clandestini. Del resto è da quando sono tornati con un golpe al governo che lo chiedono:

“Incredibile – è il commento a caldo di Salvini – ma non avrebbe più senso aiutare tutti gli italiani che hanno perso e perderanno il lavoro per il virus, dando a loro precedenza e contratti, invece di pensare a ‘regolarizzare’ un esercito di clandestini?”. Poi in conferenza stampa al Senato il leader leghista ha rimarcato il concetto: “”Ci sono due idee di Italia diverse. C’è quella ‘rispettabile’ del governo e della sinistra – ma non condivisa da noi – per la sanatoria per 600mila lavoratori clandestini, mentre la proposta della Lega è quella di reintrodurre i voucher”.

VIOLENTI A BORDO NAVE ONG TEDESCA: “PERICOLO PER SÉ E PER GLI ALTRI: SBARCHINO IN ITALIA O SI STRESSANO”

AGGIORNAMENTO: IL FINTO SUICIDA E ALTRI 3 SONO SBARCATI IN ITALIA .



Un clandestino di 24 anni ha tentato il suicidio a bordo della Alan Kurdi, la nave della Ong tedesca con 149 clandestini a bordo che in queste ore si trova a largo delle coste di Termini Imerese, nel palermitano, in attesa del provvedimento del governo italiano che ha previsto il trasbordo dei naufraghi su un’altra nave dove trascorreranno la quarantena.

Dopo dieci giorni, è quindi escalation nel ricatto. Il delinquente che ha provato ieri a togliersi la vita si trova, secondo il medico della nave, in rapporto conflittuale con altre persone salvate a bordo. Quindi, secondo questi scellerati, noi dovremmo prenderci i clandestini che si pestano tra loro? Portateli in Germania. Ancora meglio: in Africa.

“L’uomo è un pericolo per se stesso e per gli altri. E siamo certi che la condizione peggiorerà ulteriormente”, ha minacciato la dottoressa Caterina Ciufegni nella sua relazione medica comunicata alla guardia costiera italiana.

Un altro clandestino “è così stressato che da giorni ricorre ad atti di autolesionismo”.

La capitana della nave Bärbel Beuse ha chiesto ieri pomeriggio l’evacuazione di tre clandestini, subito portati a Lampedusa nonostante il coronavirus.

L’avvicinarsi delle motovedette della guardia costiera italiana ha causato, riferisce la Sea Eye, scene che evidenziano la criminalità di queste organizzazioni a bordo. “Trattenute da 10 giorni a bordo e talmente disperate, le persone a bordo volevano buttarsi in acqua alla vista delle motovedette. Non riuscivano a calmarsi”, ha riferito il capo missione della Alan Kurdi Jan Ribbeck. L’operazione di evacuazione è stata completata solo dopo due ore.

Ricordiamo che sia questa nave che quella spagnola sono state respinte da Malta. Mentre il governo italiano prepara navi da crociera e resort di lusso per accogliere il branco.

Migranti, Alan Kurdi le prova tutte: “A bordo della nave atti di autolesionismo e tentato suicidio”



Un uomo di 24 anni ha tentato il suicidio a bordo della Alan Kurdi, la nave della Ong tedesca con 149 migranti a bordo che in queste ore si trova a largo delle coste di Termini Imerese, nel palermitano, in attesa del provvedimento del governo italiano che ha previsto il trasbordo dei naufraghi su un’altra nave dove trascorreranno la quarantena.

Dopo dieci giorni, la disperazione di alcune persone a bordo “ha raggiunto livelli senza precedenti”, dichiara la Sea Eye. Il giovane che ha provato ieri a togliersi la vita si trova, secondo il medico della nave, in un grave stato d’ansia dopo esperienze di violenza in una prigione libica e in rapporto conflittuale con altre persone salvate a bordo.

“L’uomo è un pericolo per se stesso e per gli altri. E siamo certi che la condizione peggiorerà ulteriormente”, ha detto la dottoressa Caterina Ciufegni nella sua relazione medica comunicata alla guardia costiera italiana. Un altro giovane è così stressato che da giorni ricorre ad atti di autolesionismo.

La capitana della nave Bärbel Beuse ha chiesto ieri pomeriggio l’evacuazione di tre persone. Pronta la risposta della Guardia Costiera italiana. Ma l’evacuazione non è stata facile. L’avvicinarsi delle motovedette della guardia costiera italiana ha causato, riferisce la Sea Eye, scene drammatiche a bordo. “Trattenute da 10 giorni a bordo e talmente disperate, le persone a bordo volevano buttarsi in acqua alla vista delle motovedette. Non riuscivano a calmarsi”, ha riferito il capo missione della Alan Kurdi Jan Ribbeck. L’operazione di evacuazione è stata completata solo dopo due ore

I malati di Coronavirus dell’Emilia Romagna mandati nelle case di riposo: così è iniziata la “strage” di anziani



La casa di riposo Madonna della Bomba Scalabrini, a Piacenza, la conoscono tutti. È un’istituzione. E allo stesso modo tutti sanno che con l’arrivo dell’epidemia molto è cambiato. La struttura è risultata essere uno dei luoghi più colpiti dal coronavirus, probabilmente anche per colpa della vicinanza con Codogno, il paese in provincia di Lodi epicentro del primo focolaio. Nella struttura privata, accreditata e convenzionata, che a pieno regime accoglie circa 100 ospiti (“tutti grandi anziani, sopra i 90 anni di età”, spiegano dall’istituto), dall’inizio dell’epidemia hanno perso la vita dalle 25 alle 30 persone. E a contarle, con la voce quasi rotta dal pianto, è il presidente della fondazione, don Andrea Campisi.

 Troppi morti e pochi tamponi Se si paragonano i decessi di quest’anno con quelli dello stesso periodo dell’anno scorso, nel 2020 si registra un numero sicuramente “diverso”, come confermano dalla struttura. Non tutti sono “certificati” Covid-19, visto che l’Usl ha effettuato soltanto una decina di tamponi sugli ospiti, trovandone positivi otto. Ma gli altri, con l’esclusione -forse- di tre persone, sono deceduti con sintomi febbrili riconducibili al nuovo virus.

Ormai è tardi per una diagnosi, ma il sospetto è che anche qui l’infezione sia arrivata come un’onda, portandosi via più persone di quelle che rientreranno nei freddi numeri delle statistiche. “Venti morti, anche senza avere la certezza assoluta del coronavirus, sono tanti – sospira il direttore, Paolo Cavallo – Il numero che ha toccato noi e i nostri operatori è completamente diverso da quello che può accadere normalmente in una struttura, dove ci può essere un mese con più morti, ma in maniera assolutamente naturale e più compatibile con la vita“. Non così.
Le limitazioni all’ingresso
Come in altre rsa di tutta Italia, anche alla Madonna della Bomba Scalabrini nessuno si aspettava di dover pagare un prezzo così alto. Non le vittime, non gli operatori, né le famiglie degli anziani, che non hanno nemmeno potuto piangere da vicino i loro cari. “Abbiamo superato la fase d’emergenza iniziale e in questo momento possiamo dire di non avere casi gravi. Le persone che hanno avuto sintomi da Covid-19 sono stabili. Sono tutti isolati e la situazione è migliorata. Ma è vero -ammette Cavallo- che abbiamo avuto dei giorni con un numero di decessi importanti“.
Il ruolo della Regione
La struttura è stata interdetta al pubblico nei giorni successivi alla diffusione dell’epidemia. “Noi abbiamo avviato limitazioni, chiedendo una registrazione all’ingresso e facendo entrare, all’inizio, soltanto una persona per ospite. Ma quando è uscita la nota regionale, la casa è stata chiusa al pubblico“. Le disposizioni dalla Regione sono arrivate sì tempestivamente, dicono dall’istituto, ma quando ormai il coronavirus iniziava già a fare i suoi morti. “La nostra è stata una delle prime strutture a essere colpite ed è stata anche una delle prime che ha chiuso dopo che c’erano delle febbri“, racconta la direzione. “Ma a quel punto non c’era più nulla di preventivo”. Se l’istituto è riuscito, in qualche modo, a contenere il già alto numero di contagi lo deve a una decisione presa in autonomia, com’è accaduto in altre realtà: “Noi abbiamo avuto certamente uno sguardo di attenzione, anche prima che si parlasse di isolamento, perché avevamo Codogno vicino”.
I contagi e gli operatori
La domanda a questo punto è: come si sono infettati gli anziani ospiti? Le ipotesi non mancano: vettori del contagio potrebbero essere stati quei pazienti che prima dell’ingresso in struttura sono passati per l’ospedale, dove potrebbero aver incontrato il virus. Oppure i familiari. O ancora chi è transitato solo dal centro diurno per poi fare rientro a casa. “Noi proviamo a ragionarci, pur sapendo che non c’è una risposta”, sospira Cavallo. I sospetti più forti riguardano però il ruolo degli operatori. “Noi abbiamo circa 80 persone che lavorano qui dentro“, spiega il direttore. Persone che entrano ed escono, incontrano familiari, circolano.

Nessuno di loro, tuttavia, è mai stato sottoposto a tampone, a eccezione di chi è finito in malattia, al pronto soccorso chi presentava stati febbrili persistenti. Ma se la domanda è se sia stato fatto un esame sui “sani” o sugli asintomatici, magari per impedire che portassero dall’esterno il virus tra i letti degli anziani, la risposta è no. Certo, oggi chi si assenta dal lavoro per malattia deve sottoporsi a un test che accerti la negatività al virus. Ma all’inizio della crisi, in piena emergenza, questa misura preventiva non è stata presa. Don Campisi, che parla dell’istituto come di una famiglia che ha perso i suoi nonni, ci tiene però a precisare che “i tamponi non vengono decisi da noi”, ma a chiederli è “l’istituto di igiene”. Come a dire che le responsabilità ci sono e vanno cercate, probabilmente a livelli più alti.

CONTAGIO DILAGA IN HOTEL IMMIGRATI: CENTINAIA DI INFETTI IN TUTTA ITALIA



Molti degli infetti si recano regolarmente al lavoro

Cento solo a Verona. Decine di altri centri immigrati colpiti da nord a sud. Con dati spesso nascosti, come a Roma, dove il Comune si rifiuta di dare dati ufficiali. Impossibile, quindi, dare un numero preciso.

L’epidemia di coronavirus veicolata dai centri di accoglienza immigrati, diffusi in modo capillare nel territorio. Ce ne sono migliaia con oltre 85mila ospiti in hotel, strutture ricettive e altre abitazioni.

Molti degli ospiti fanno lavori che rischiano di diffondere il virus ovunque: sono rider. E si muovono senza controlli.

Le strutture adibite all’accoglienza dei finti profughi sono vere e proprie polveriere del contagio che stanno esplodendo sotto il nostro culo.

Dopo i casi di Milano, in provincia di Gorizia, ad Alpignano, al Palace Hotel Selam a Roma e in tante altre realtà periferiche, ecco la notizia da Verone, Hotel Monaco:

La prefettura ha disposto la vigilanza costante delle forze dell’ordine davanti agli ingressi della struttura: da ieri mattina il reparto mobile della polizia si alterna con i carabinieri. Parecchi degli immigrati risultati poi positivi, infatti, hanno un ‘lavoro’ – non si capisce quale, visto che non sono certo chirurghi e l’unica possibilità è quella dei rider – e insistono per andarci, nonostante il pericolo altissimo di contagio.

Difficile convincere gli stranieri della gravità del movimento – all’interno ci sono pakistani, nigeriani e altri. La prefettura di Verona sta valutando l’ipotesi di un trasferimento dei fancazzisti al momento negativi, in altri luoghi, per diffondere meglio l’epidemia, evidentemente.

Stessa situazione nel centro accoglienza di Torre Maura, periferia est di Roma, che dopo quanto accaduto ieri, è di nuovo nel mirino della protesta dei residenti per il grave pericolo che rappresenta sul fronte sanitario oltre che della sicurezza:

“I migranti e rifugiati presenti nella struttura devono essere trasferiti immediatamente. Non è possibile che noi siamo tutti chiusi in casa nel rispetto delle restrizioni anti contagio e qui ci sono soggetti positivi al coronavirus che scappano e vanno in giro mettendo a rischio i residenti”, spiega Mauro Antonini, già candidato presidente della Regione Lazio con CasaPound e portavoce degli abitanti del quartiere.

Antonini racconta che l’8 aprile “è stata innalzata un’ulteriore barriera lungo la recinzione alta due metri. Una barriera anti-scavalco con una rete metallica più alta, elettrosaldata, di quelle rigide da cantiere. Perché dopo i casi di coronavirus accertati sono stati segregati e quindi alcuni di loro sono scappati”.

“La cosa più grave è che i residenti ancora oggi non sono stati informati sui rischi sanitari causati dalla presenza nella struttura di un numero imprecisato di contagiati. A seguito dell’incendio poi alcuni locali sono inagibili e sono venute a mancare le condizioni di sicurezza sull’isolamento dei soggetti positivi. Ecco perché i cittadini chiedono l’immediato trasferimento degli ospiti in un’altra struttura. Protetta e lontano dai centri abitati”.

Secondo Antonini, poi, solo alcuni tra gli immigrati sarebbero stati ‘tamponati’, e il Comune non vuole rivelare il numero di contagiati. Possiamo quindi intuire che lo sono tutti.

mercoledì 15 aprile 2020

La nave per la quarantena dei clandestini? Ai contribuenti italiani potrebbe costare un milione di euro



I migranti in isolamento su una nave. È questa l’ultima idea per mettere in quarantena chi sbarca nel nostro Paese con mezzi propri o con l’aiuto delle Ong.Ma il prezzo per mantenere le imbarcazioni potrebbe essere molto alto. La Verità, infatti, ha stimato una spesa di circa 1 milione di euro per due settimane, per un traghetto.

A preoccupare, in queste ore, è la Alan Kurdi, nave dell’ong tedesca Sea Eye, che ha soccorso oltre 150 persone. Sia i migranti che i membri dell’equipaggio potrebbero essere ospitati su un traghetto italiano. Secondo quanto ha riferito il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, che per primo ha lanciato la proposta di una quarantena sulla nave, la compagnia Gnv avrebbe messo a disposizione la motonave Azzurra, dotata di protocollo sanitario per l’assistenza di eventuali casi da Covid-19 a bordo: “Basta solo sottoscrivere il contratto– incalzava Musumeci-È compito del governo nazionale“.

L’ipotesi della quarantena in mare era stata confermata anche dal ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, che aveva specificato come la vicenda dell’Alan Kurdi avrebbe portato “nelle prossime ore a prendere una nave passeggeri sulla quale far passare la quarantena sia all’equipaggio della Alan Kurdi sia ai 159 migranti che sono a bordo“. E aveva precisato: “Esiste un punto di organizzazione sanitaria rispetto al quale in questo momento di emergenza l’Italia sta facendo il massimo, ma di più non può fare. Poi esiste il governo e l’Italia che accoglie e comunque non si gira mai dall’altra parte“.

Sulla vicenda è intervenuto anche il capo della protezione civile, Angelo Borrelli, nel corso della conferenza stampa di ieri sera, precisando che “siamo in fase di valutazione“. “L’utilizzo di una specifica nave è ancora al vaglio del soggetto attuatore”, ha detto, indicando il capo dipartimento per le libertà civili e immigrazione, Michele Di Bari, che è al lavoro per “individuare le soluzioni sia per quanto riguarda le quarantene sulle navi sia per trovare dei luoghi” ai accoglienza.

A sostenere che “il governo italiano ha finalmente accolto la proposta, che in tanti abbiamo rivolto, per mettere in quarantena i migranti su una nave al largo delle coste siciliane” è stato, invece, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. “Possono così essere messi in sicurezza siciliani e migranti con una nave al largo del porto di Trapani dove vi sono i migranti salvati dalla nave Alan Kurdi- ha aggiunto il primo cittadino- È un atto di umanità e di rispetto delle convenzioni internazionali, in un tempo di emergenza nel quale è forte l’esigenza di rispettare il diritto alla vita alla salute di tutti“.

I migranti dell’Alan Kurdi, quindi, potrebbero essere trasferiti sul traghetto Azzurra, una nave che può ospitare fino a 2.180 persona, dispondendo si 518 cabine e 24 suites. Ma, secondo un’indagine effettuata dalla Verità, il costo del mantenimento non sarebbe basso. La compagnia Gnv non avrebbe risposto alle richieste dei giornalisti del quotidiano, che avrebbero però chiesto il parere di alcuni esperti. Secondo quanto riferito, ogni giorno le spese relative alla nave potrebbero venire a costare tra i 60 e gli 85mila euro, inclusi i pasti per gli ospiti. Se fosse vero, si tratterebbe di quasi 1 milione di euro, per le due settimane di quarantena richieste.

Ma le navi potrebbero non bastare. Per questo, il Viminale starebbe cercando anche degli alberghi. “Continuare a permettere a queste persone di sbarcare in Italia mi sembra molto grave per la situazione di sanità pubblica– ha commentato il leader della Lega, Matteo Salvini–Il governo non riesce a mandare sufficienti mascherine alle Regioni e rimborsi ad aziende, famiglie e lavoratori ma cerca alberghi per l’accoglienza degli immigrati in Sicilia. Il business dell’immigrazione è ripreso a tutta forza, anche a discapito della ripresa turistica“.

Follia a Biella: bracciante del Mali attacca brutalmente un carabiniere. I militari lo sparano alle gambe



Era stato da poco assunto come bracciante agricolo in un’azienda di frazione Piana, a Trivero, nel territorio di Valdilana, il cittadino maliano K. D., 37 anni, incensurato, con regolare permesso di soggiorno, arrestato domenica mattina alle 7 per tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale.

A chiamare i carabinieri è stato il titolare dell’azienda, dopo che l’uomo senza apparente motivo aveva iniziato a urlare contro i presenti, cercando di colpirli con un bastone e danneggiando un’autovettura.

All’arrivo dei carabinieri aggrediva anche loro colpendo il comandante della stazione di Valle Mosso e un brigadiere con il bastone, gettando a terra il secondo, senza fermarsi anche quando un terzo militare gli spruzzava in volto lo spray al peperoncino in dotazione. Visto che l’uomo cercava ancora di colpire alla testa il brigadiere, il maresciallo capo Daniele Ciani, impugnata la pistola gli ha sparato nel piede destro.

Dopo essere stato bloccato il maliano è stato sedato dai sanitari del 118 e trasportati in Pronto soccorso, dove gli sono stati diagnosticati 15 giorni di prognosi, subito dopo è stato trasferito in carcere. Anche due carabinieri e un dipendente dell’azienda agricola hanno dovuto essere medicati per i colpi subiti.

Roma, i residenti di Torre Maura si ribellano: incendiato il centro d’accoglienza. Polizia: “È un rogo doloso”



Tensione a Torre Maura dove poco dopo le 17.30 è esploso un incendio all’interno del centro d’accoglienza di via Codirossoni. A bruciare una zona alle spalle della struttura, dove erano ammassati suppelletili, materassi e detriti vari. Fumo in tutto il quartiere e allarme, anche sui social, da parte dei cittadini.

 Sul posto gli agenti della Polizia Locale del gruppo sicurezza pubblica emergenziale e del gruppo sicurezza sociale urbana per garantire la sicurezza ed impedire eventuali allontanamenti dal centro. Con loro la polizia di Stato, reparto mobile, volanti e commissariato Casilino. L’ipotesi delle forze dell’ordine è infatti quella di un rogo doloso, creato ad arte per rendere inagibile la struttura e causarne così l’evacuazione. Allertate due squadre dei vigili del fuoco, impegnate nel domare le fiamme. Gli ospiti del centro vengono tenuti in assoluta sicurezza all’interno del perimetro della struttura.

Nei giorni scorsi, in particolare nella giornata di martedì 7 aprile, ci sono stati attimi di tensione tra i residenti di zona e alcuni abitanti del centro perché sorpresi a scavalcare. Da lì ne sarebbe nata una sassaiola con l’intervento degli agenti della poliziale a calmare gli animi. Agitazione scaturita perché un richiedente asilo sarebbe risultato positivo al Covid-19, ragione per cui alcuni abitanti del quartiere hanno iniziato a monitorare i movimenti di chi vive all’interno del centro d’accoglienza. Nei giorni successivi è stata montata un’inferriata per impedire agli ospiti della struttura di scavalcare.

Il “medico” di Alan Kurdi senza vergogna: i malati italiani con il coronavirus? Prima vengono i migranti



Italiana, classe 1985, Caterina Ciufegni, medico, ha scelto di salire sulla nave Alan Kurdi per assistere i migranti soccorsi nelle acque del canale di Sicilia. Non ha paura del coronavirus. “La vita delle persone che muoiono nel Mediterraneo”, dice a Repubblica, vale di più. “La volontà di salvare chi, pandemia o non pandemia, sale sui gommoni per fuggire da torture e dalla guerra, era prevalente”, spiega al giornalista in un’intervista pubblicata ieri sullo stesso quotidiano.

Dopo una settimana al largo delle coste siciliane, domenica il Viminale ha assicurato che, nonostante i porti chiusi per l’emergenza sanitaria, non avrebbe “fatto mancare l’assistenza umanitaria ai migranti nello spirito di solidarietà già mostrato in tutte le altre precedenti occasioni”. La soluzione individuata dalle autorità italiane è quella del trasferimento dei naufraghi su una nave che verrà scelta con il supporto tecnico della Guardia Costiera, dove i migranti verranno controllati dalla Croce Rossa e sottoposti ad un periodo di quarantena.

Al termine dell’isolamento preventivo i 149 profughi soccorsi dalla nave della Ong tedesca Sea Eye verranno ricollocati in Germania. Il governo di Berlino avrebbe già dato rassicurazioni in questo senso alle autorità italiane. Si parla di “concreta disponibilità” ad accogliere i migranti, che arrivano per la maggior parte da Bangladesh, e da Marocco, Algeria, Chad, Sudan, Ghana, Siria. Le persone a bordo, assicura la dottoressa toscana, “non hanno sintomi da Covid”.

“Nessuno – ha assicurato a Repubblica – ha febbre, tosse o difficoltà respiratorie, nonostante stiano esposti al vento sul ponte di poppa”. Quando sono saliti sulla nave, racconta la giovane dottoressa, tutti hanno “chiesto notizie sul Covid”. Ma non è di certo il virus a fermarli, aggiunge. Quando la Alan Kurdi ha preso il largo da Burriana, in Spagna, due settimane fa, a bordo c’erano un centinaio di mascherine chirurgiche, guanti e tute di protezione, ha raccontato Ciufegni al quotidiano che l’ha intervistata.

Altri dispositivi sono stati forniti dalla Guardia Costiera italiana nei giorni scorsi. Ma i diciassette membri dell’equipaggio quando sono fra di loro non indossano i dispositivi di protezione.“La Alan Kurdi è piccola, molti di noi condividono la stessa cabina”, spiega. L’obbligo di portare le mascherine c’è soltanto con i migranti, mentre il protocollo da seguire con i casi sospetti è l’isolamento “nella cabina più vicina al bagno”.

“Sulla Alan Kurdi siamo in 166, e stiamo cercando di convivere in situazioni più che estreme”, ammette però la dottoressa. Insomma, il rischio che sulla nave possa scoppiare un focolaio esiste. “Quando siamo saliti su questa barca non l’abbiamo fatto di certo a cuor leggero”, va avanti il medico, che però è convinta che “di fronte a persone che scappano dalle torture, il coronavirus passi in secondo piano”.

Malta respinge Aita Mari, ora i “trafficanti umanitari” della Ong chiedono un porto all’Italia per i 43 clandestini



– Sono ammassati, uno accanto all’altro, sulla prua della Aita Mari, la nave di Salvamento Marìtimo Humanitario. Si riparano dal freddo e dal vento con le coperte di fortuna distribuite dai volontari, i 43 migranti soccorsi dall’imbarcazione della Ong spagnola, l’unica assieme alla Alan Kurdi a pattugliare il Mediterraneo in tempi di pandemia.

Sono stati recuperati ieri dopo aver preso il largo dalle coste libiche a bordo di un gommone. L’appello delle organizzazioni non governative, ora è quello di farli sbarcare in Italia o a Malta. “L’equipaggio sta facendo il possibile per assistere le persone soccorse – scrivono su Twitter i volontari di Mediterranea Saving Humans – hanno bisogno di sbarcare e di essere curati dopo oltre 80 ore su un gommone alla deriva”. “Il mare si sta ingrossando – avvertono – chiedono un porto sicuro, e noi con loro”.

Le autorità maltesi, però, hanno già messo in chiaro che non accoglieranno i migranti. È una decisione, ha fatto sapere il primo ministro dell’isola, Robert Abela che “non ha nulla a che fare con il razzismo o il colore della pelle”. Semplicemente, ha ribadito, “non è possibile effettuare operazioni di salvataggio in alto mare” ed è necessario “scegliere tra la salute a Malta ed altro”. “Ci hanno detto che non saranno mai fatti sbarcare”, si sfoga Michele Angioni, primo ufficiale di bordo, intervistato da Radio Radicale.

L’appello quindi è al governo italiano, che nelle scorse ore ha promesso di trasferire i circa 150 profughi che da quasi una settimana sono a bordo della nave Alan Kurdi su un’imbarcazione individuata con il supporto tecnico della Guardia Costiera, dove verranno controllati dalla Croce Rossa e sottoposti ad un periodo di quarantena per poi essere ricollocati in Germania.

Gli attivisti chiedono alle autorità del nostro Paese di intervenire anche sul caso di un altro gommone con a bordo 55 persone. A segnalarlo, ieri notte,era stata Alarm Phone, ma dopo il rifiuto ad intervenire del centro di coordinamento dei soccorsi maltese, e il tentativo di salvataggio non andato a buon fine da parte di una nave commerciale battente bandiera portoghese, dei naufraghi non si hanno più notizie. “Le condizioni meteorologiche sono terribili – ha scritto la Ong su Twitter – speriamo siano ancora vive”.

“Malta è legalmente responsabile per i casi di pericolo nella sua zona SAR e sta agendo illegalmente”, denunciano i volontari che incalzano la Guardia Costiera italiana. “L’Italia può soccorrere ed è ugualmente responsabile di lasciare 55 persone morire a poche miglia dalla sue coste, speriamo siano vivi, salvateli adesso”, esortano gli attivisti. Anche Mediterranea, in un post pubblicato su Facebook, definisce “gravissimo il silenzio delle autorità di Malta e Italia”.

“Se il gommone non è ancora affondato e le 55 persone sono ancora vive, adesso dovrebbe trovarsi a meno di 30 miglia nautiche da Lampedusa”, continuano invitando il governo italiano ad“intervenire in soccorso, anche fuori dalle acque territoriali”. Le partenze dalle coste africane si sono intensificate nelle ultime ore. Nonostante il decreto che nei giorni scorsi ha stabilito la chiusura dei porti a causa dell’emergenza sanitaria, 177 migranti sono sbarcati in Sicilia a Pozzallo e Portopalo.

Da Bruxelles intanto fanno sapere che “non è competenza della Commissione europea avere opinioni sulla questione dei porti sicuri o non sicuri o indicare dei luoghi di sbarco delle persone salvate in mare”. “Siamo coscienti che gli Stati membri sono in contatto gli uni con gli altri su questa situazione eccezionale” e “incoraggiamo gli Stati membri a continuare lavorare insieme in uno spirito di collaborazione per trovare delle soluzioni”, ha detto uno dei portavoce dell’istituzione, Adalbert Jahnz, assicurando che la Commissione è pronta a “fornire assistenza se necessario”.

CORONAVIRUS È MUTATO IL 9 FEBBRAIO: CEPPO EUROPEO È PIÙ CONTAGIOSO



Il coronavirus è mutato, adesso esistono almeno due grandi ceppi: c’è il Covid originale, il cinese, e quello europeo-americano frutto di una mutazione.

L’analisi dei loro genomi ha permesso di coglierne alcune importanti differenze e capire come mai sia diventato così contagioso.

I ricercatori dell’università del Maryland (con il pioniere delle ricerche sull’Aids Robert Gallo e l’italiano Davide Zella) insieme ad un’equipe del Campus Biomedico e dell’Area Science Park di Trieste, leggendo l’Rna lettera per lettera, hanno scoperto delle varianti che lo renderebbero potenzialmente più contagioso. La “colpa” è di un enzima essenziale per la replicazione del virus chiamato polimerasi Rna dipendente.

Dopo aver analizzato 220 genomi del virus fra le migliaia sequenziate e pubblicate online dagli scienziati di tutto il mondo, i ricercatori italiani ed americani hanno puntato l’attenzione sulla mutazione dell’enzima della polimerasi. “Nel nostro database – come hanno scritto sulla rivista Journal of Translational Medicine – la prima comparsa di questa mutazione è del 9 febbraio in Gran Bretagna, quando un drammatico incremento dei pazienti infettati in Europa viene registrato dall’Oms”.

Questo cambiamento del genoma, oltre a rendere potenzialmente più contagioso il Covid, lo rende anche più instabile: è il materiale genetico del virus l’oggetto del cambiamento. I coronavirus, infatti, non possiedono il Dna ma una molecola simile, l’Rna. Cosa accade, quindi? In pratica, ogni volta che il genoma di un organismo si replica, avvengono degli “errori di trascrizione” come nel caso del ceppo europeo ed americano del Coronavirus (l’uno è il derivato dall’altro: il contagio negli Usa proviene soprattutto dall’Europa). A causa della mutazione del 9 febbraio, quindi, sembra avere un “correttore di bozze” particolarmente distratto che favorisce la proliferazione di copie un po’ diverse dall’originale.

“Il tasso di mutazione dei virus a Rna è molto alto, fino a un milione di volte più alto di quello dei loro ospiti: questo serve al virus per adattarsi, modulando la sua virulenza” scrivono gli scienziati. Circolando e replicandosi in un numero di individui così grande, come sta avvenendo oggi, le possibilità di mutazione non fanno che aumentare ulteriormente.

Se il Covid-19 continuasse a cambiare, anche di poco, i suoi connotati, c’è un rischio concreto che possa diventare irriconoscibile per la memoria del sistema immunitario nelle persone guarite o vaccinate o che impari a resistere ai farmaci, rendendo quindi inutili vaccini e terapie. Molti degli antivirali usati oggi negli ospedali cercano di neutralizzare l’enzima polimerasi.

“Il nostro risultato ci aiuta a comprendere meglio il comportamento del virus” spiega Massimo Ciccozzi, epidemiologo molecolare del Campus Biomedico e direttore dell’unità di statistica medica. “In prospettiva, ci aiuterà a mettere a punto un vaccino specifico e a capire quali sono le terapie più adeguate”.

Tutti i virus mutano. Ma questo signorino è un po’ strano. Parte in Cina, dove non tocca né la capitale amministrativa né quella economica. Poi si diffonde in Europa e muta diventando più mortale.

Anche se è un comportamento naturale dei virus, basti ricordare le tre ondate della ‘spagnola’, con la seconda estremamente più mortale della prima, e la terza in calo ma comunque sempre più devastante della prima.

Comunque, non si vede perché essere possessivi verso questa mutazione e non estenderla anche agli altri continenti e Paesi, prima fra tutti la Cina. Condividiamo.

martedì 14 aprile 2020

"A pensare male...". Pandemia, Salvini contro la Cina: ciò che molti pensano (ma nessuno dice)



Nessuno ancora conosce la vera origine del coronavirus. Una cosa però è certa: l'epicentro è stato Wuhan. Un dettaglio che dà molto da pensare a Matteo Salvini. "Il virus è arrivato dalla Cina in tutto il mondo, e oggi leggiamo che l’economia cinese è l’unica al mondo a crescere, e di tanto. A pensare male si fa peccato ma...". Il leader della Lega - in un'intervista ad Affaritaliani,it - lascia pensare quasi a una teoria complottista.

D'altronde l'epidemia, come abbiamo avuto modo di provare, non mina solo il sistema sanitario, ma anche quello economico. Motivo per cui Salvini si appella al governo, affinché tutto torni al più presto alla normalità: "Rispettando tutte le norme di sicurezza e la tutela della salute, che viene prima di tutto, prima imprenditori, lavoratori e commercianti tornano a uscire e produrre, meglio sarà per l’Italia", a maggior ragione ora che l'Europa ci ha abbandonati.
"La Cina vola, noi fermi. Il governo vuole rispondere?". Riapertura, Salvini ora picchia duro
Sono stati in molti ad aver condiviso l'idea che la Cina abbia pianificato l'epidemia per far fuori i rivali. La stessa Alessandra Mussolini sembra sostenere l'ipotesi che il Covid-19 sia un'arma biologica: "Perché in Italia sono venuti i russi che sono specializzati nelle armi biologiche? - si è interrogata quasi retoricamente -. C’è stata una manipolazione da parte dell’uomo, una cosa così non è possibile”. Insomma, per l'ex europarlamentare si tratta di "un’arma biologica di sterminio di massa".

CORONAVIRUS, INGEGNERE PERCULA CONTE, MULTATO 9 VOLTE IN 12 GIORNI. “NON RESTO A CASA”



«Voglio sentirmi libero so di violare la legge, ma non ce la faccio a stare chiuso in casa”. Petto nudo, calzoncini al ginocchio e senza scarpe, Erminio Nobili, 62 anni, l’ostinato e abbronzatissimo ingegnere specialista in fughe da casa, si è beccato ieri mattina la nona multa in soli 12 giorni.

I carabinieri di Riccione l’hanno ‘scovato’ stavolta sulla spiaggia, all’altezza di Piazzale Azzarita. I militari l’hanno riconosciuto da lontano, e lui non ha fatto una piega, nè ha cercato giustificazioni, tenendo una sorta di amichevole comizio alle divise davanti alle telecamere di NewsRimini, sul perchè e il percome è un trasgressore seriale del tutto consapevole.

“Qualcuno stupidamente potrebbe emularmi – ha detto – ma non voglio sicuramente mettermi contro lo Stato. Mi sono solo ritagliato un piccolo spazio. Le misure coercitive sono necessarie in ogni società civile”. Quindi ha firmato sorridente l’ennesimo verbale, annunciando che spedirà il malloppo di sanzioni al suo avvocato.

Grande. Opporsi a Conte con il sorriso di una presa per il culo.

CORONAVIRUS, SCIENZIATI USA NEL LABORATORIO DI WUHAN NEL 2018: “RISCHIO PANDEMIA”



Nel 2018 alcuni I funzionari dell’ambasciata americana in Cina visitarono il laboratorio di Wuhan e segnalarono alla Casa Bianca misure di sicurezza inadeguate rispetto agli studi condotti sui coronavirus associati ai pipistrelli.

Dal 2015 l’ambasciata degli Stati Uniti inviava sistematicamente scienziati al Wuhan Institute of Virology, che veniva anche finanziato dagli Usa per diversi milioni. L’ultima visita è avvenuta il 27 marzo 2018 e ha evidenziato i rischi legati alla sicurezza e le carenze del laboratorio.

Secondo il Washington Post, la prima comunicazione “avvertiva che il lavoro in corso nel laboratorio sui coronavirus dei pipistrelli e sulla potenziale trasmissione umana rappresentava un rischio di una nuova pandemia simile alla Sars”. In particolare, i funzionari americani hanno notato che nel laboratorio di Wuhan c’era carenza di tecnici adeguatamente preparati. Il dipartimento di Stato americano non ha voluto commentare la notizia.

SGARBI ASFALTA URSULA VON DER LEYEN: “È UNA TOTALE DEPENSANTE”



Il critico d’arte, ospite a Quarta Repubblica di Nicola Porro, all’attacco della presidente della Commissione europea che ha invitato tutti a non prenotare le vacanze estive

Nel corso della serata, Sgarbi se l’è presa anche con il prezzemolino Roberto Burioni, parlando di una “dittatura degli esperti e della scienza”: “Burioni? È un mio amico, ma ha deciso di sostituirsi anche al Papa dicendo che si può pregare anche a casa.

Scopriremo che siamo sotto una dittatura della scienza che ha una posizione, ma non una soluzione ad oggi. Dio quindi è fuori tema, Dio. è morto”.

Il critico d’arte, ospite a Quarta Repubblica di Nicola Porro, all’attacco della presidente della Commissione europea che ha invitato tutti a non prenotare le vacanze estive

Nel corso della serata, Sgarbi se l’è presa anche con il prezzemolino Roberto Burioni, parlando di una “dittatura degli esperti e della scienza”: “Burioni? È un mio amico, ma ha deciso di sostituirsi anche al Papa dicendo che si può pregare anche a casa.

Scopriremo che siamo sotto una dittatura della scienza che ha una posizione, ma non una soluzione ad oggi. Dio quindi è fuori tema, Dio. è morto”.

PIL CROLLA DEL 10% E DISOCCUPAZIONE RADDOPPIA: E IL GOVERNO PENSA A REGOLARIZZARE 600MILA CLANDESTINI




È l’Italia il Paese a registrare la contrazione economica più violenta a causa del coronavirus secondo le previsioni del Fondo monetario internazionale (Fmi).

Il World Economic Forum redatto ogni sei mesi dall’organismo di Washington è appena uscito e rivela l’impatto devastante della pandemia sull’economia mondiale, il commercio e sui Paesi occidentali in particolare.

Quasi come fosse stata un’arma scatenata da un Paese ostile. Anche perché l’impatto più devastante sarà in Europa e Usa. Non in Asia. E’ tempo di fare pagare il conto alla Cina: chiudere le frontiere al commercio cinese e agli immigrati cinesi.

Per l’Italia la caduta del Prodotto interno lordo (Pil) nel 2020 potrebbe essere del 9,1%, seguita da un piccolo rimbalzo del 4,8% l’anno prossimo: sufficiente dunque a recuperare solo metà dei livelli di reddito perduti in questi mesi.

Si tratta della seconda peggior proiezione fra quelle di tutti i Paesi presi in conto nel World Economic Forum, con la sola Grecia che rischia di fare ancora peggio, con un crollo del Pil del 10%.

Insomma: il combinato tra governo e coronavirus affonda l’Italia.

In Germania la contrazione economica dovrebbe essere del 7% quest’anno, con un rimbalzo del 5,2% nel 2021 (qui il Fondo prende senz’altro in considerazione il forte stimolo di bilancio già varato dal governo di Berlino). In Francia si dovrebbe arrivare a un crollo del Pil del 7,2% nel 2020, seguito da un parziale recupero l’anno prossimo.

Quanto alla Spagna, altro Paese profondamente segnato dalla pandemia, l’Fmi si aspetta una brusca caduta dell’attività (meno 8% quest’anno) e un recupero di poco più di metà del terreno perduto l’anno prossimo.

Il Fondo monetario però avverte che le sue stime sono tutte basate sull’ipotesi che gli effetti della pandemia, con i lockdown che ha imposto, vengano gradualmente meno dal prossimo luglio in poi. “Così come sulla dimensione della recessione – scrive nel World Economic Outlook – c’è estrema incertezza sulla forza della ripresa. Alcuni aspetti alla base del rimbalzo potrebbero non concretizzarsi e sono possibili esiti peggiori a livello internazionale. Per esempio, una contrazione dell’economia più profonda nel 2020 e una ripresa più debole nel 2021”. Tutto dipende, ammette l’Fmi, “dal percorso della pandemia e dalla durezza delle conseguenze economiche e finanziarie ad essa collegate”.

L’emergenza porterà in alto il tasso di disoccupazione in tutte le economie mondiali: per l’Italia nel 2020 la stima è del 12,7% (una crescita del 30% in più rispetto all’anno precedente). Ma le ripercussioni più gravi sono attese in Spagna dove dal 14,1% del 2019, quest’anno si potrebbe passare al 20,8% per poi scendere leggermente al 17,5% nel 2021. Tasso raddoppiato anche nel vicino Portogallo con una stima dal 6,5% del 2019 al 13,9% quest’anno.

E questi idioti:

Dati troppo ottimistici secondo la famigerata Goldman Sachs, che prevede per l’Italia un tracollo del PIL compreso fra l’11% e l’11,5% mentre la Spagna dovrebbe riuscire a contenere la flessione a una sola cifra sebbene molto vicina al 10%. Peggiora anche la proiezione per il Regno Unito dove l’economia e’ attesa nel 2020 a un declino del 7,5% mentre la Germania farà registrare un calo pari a quello dell’eurozona, ovvero del 9%.

Fra gli impatti del crollo del Pil ovviamente la perdita di milioni di posti di lavoro in tutta Europa. Secondo gli analisti della banca d’affari americana, il tasso di disoccupazione nell’eurozona potrebbe salire all’11% entro la meta’ dell’anno con balzi particolarmente vistosi in Spagna, al 23%, e in Italia, al 17%.

Resort di lusso con piscina, ecco la quarantena dei migranti che continuano a sbarcare. Lega: “È una vergogna”


Malumori per la riapertura, avvenuta in sordina nel giorno di Pasqua, del centro di accoglienza per immigrati di Siculiana, che era stato chiuso mesi fa. “Conte affronta la situazione degli sbarchi in modo approssimativo, sommando ai problemi degli sbarchi i rischi di contagio da Covid19. Il governo nonostante l’emergenza sanitaria non attua alcun vero blocco navale al largo della Libia, invitando gli scafisti a riprendere i traffici di clandestini”.

Lo dihiara Stefano Candiani, segretario regionale della Lega, senatore leghista già sottosegretario all’Interno con Salvini ministro.

“In modo assurdo e irresponsabile – sottolinea – Conte e Lamorgese hanno deciso la riapertura di strutture private per richiedenti asilo senza nemmeno coinvolgere i sindaci, come accaduto per Villa Sikania, a Siculiana”. “Mentre gli Italiani sono confinati nelle loro abitazioni per fermare la diffusione del Coronavirus – conclude il segretario della Lega in Sicilia – Lamorgese consente nuovi sbarchi di clandestini infetti e li manda in giro per la Sicilia, amplificando in modo folle i rischi di contagio ed esponendo al rischio decine di operatori e cittadini”.

“Ennesimo blitz nascosto ad istituzioni locali e cittadini per sistemare immigrati alla bene e meglio. Dopo il caso di Pozzallo, ieri, gli abitanti di Siculiana si sono ritrovati con il centro di accoglienza Villa Sikania di nuovo aperto (dopo che era stato chiuso in autunno) per ospitare una settantina di immigrati”. E’ il commento del deputato siciliano Alessandro Pagano, vice capogruppo della Lega alla Camera.

“Presenterò un’interrogazione urgente al ministro dell’interno – spiega – per chiedere spiegazioni e soprattutto per esigere che vengano bloccati gli sbarchi in Sicilia. Cosa ha deciso il governo Conte? Vuole forse trasformare la Sicilia nel centro di accoglienza d’Europa? E’ vergognoso che neanche durante l’emergenza non si blocchi l’arrivo di immigrati. E’ grave constatare come il sindaco di Siculiana non sia stato avvertito su quanto sarebbe accaduto e che si sia ritrovato il centro riaperto senza il minimo preavviso”.

“Questa è una dittatura celata di buonismo – conclude Pagano – che mette a repentaglio la salute di tutta la nostra Regione. È ormai consolidata l’opinione che bloccato il contagio proveniente dall’oriente, il ‘contagio di ritorno’ arriverà da sud, in particolare dall’Africa. Da Pozzallo a Lampedusa, da Siculiana a Ragusa, fino a Porto Empedocle, amministratori di tutti i colori, compresi 5S e PD e comitati cittadini denunciano preoccupati una situazione che sta precipitando e contestano tali incoerenti strategie che vedono gli italiani ossequiosi chiusi in casa e gli immigrati giungere indisturbati nei territori italiani e specificatamente in quelli dell’Italia del sud”.

Regione Sicilia si ribella al governo “scafista”: “Basta sbarchi, non siamo disposti a farci contagiare”



“La Sicilia ha oggi numeri contenuti di contagi grazie allo sforzo di tutti i siciliani, che hanno abbattuto di oltre il 90% gli spostamenti e grazie ad una responsabile e lungimirante politica di contenimento del Coronavirus da parte del Presidente Musumeci, oggi riconosciuta da tutti gli esperti.

La luce in fondo al tunnel già si vede. Non possiamo e non vogliamo mettere a rischio i tanti sforzi fatti chiudendo tutto, vedendo arrivare adesso sulle nostre coste, con imbarcazioni di fortuna, immigrati partiti dall’Africa, continente oggi ad alto rischio contagio”. Lo dice la presidente della Commissione Ambiente dell’Ars Giusi Savarino. “Ho sentito in questi giorni Sindaci, amministratori, che non sanno più come contenere le fibrillazioni di cittadini fortemente preoccupati e allarmati.

Il Presidente Musumeci tempestivamente, già diversi giorni fa, ha lanciato l’allarme al governo Conte, individuando anche una soluzione concreta: una nave in rada che accolga gli immigrati e ne disponga la quarantena in loco, senza mettere ulteriormente a rischio i siciliani – dice – Faccio appello al Presidente della Repubblica Mattarella siciliano come noi, che quindi sa che siamo un popolo di accoglienza, ma certo non disposto a farsi contagiare e morire in silenzio.

Presidente, con la sua autorevolezza interceda Lei col governo Conte perché sia rispettata e tutelata la salute di tutti, e affinché si facciano subito i controlli in mare, e si blocchino i barchini prima che arrivino sulle nostre coste a Licata, a Porto Empedocle a Siculiana, a Pozzallo e da lì gli immigrati si disperdano nell’entroterra incontrollati. Presidente Mattarella faccia in modo che a Roma non si perda ulteriore tempo, non permetta che nasca in noi siciliani il sentimento della paura e della rabbia”.

lunedì 13 aprile 2020

Conte senza vergogna rivendica l’attacco in tv a Salvini e Meloni. Il leghista lo gela: “E’ ossessionato”



Non si placa lo scontro sul Mes. Dopo che l’Eurogruppo ha respinto l’ipotesi degli Eurobond e offerto lo strumento del Mes in formato light, l’opposizione si è scatenata contro il presidente del Consiglio. Conte è così passato all’attacco e nel corso dell’ultima conferenza stampa non ha usato mezzi termini: “Sul Mes vedo che in Italia sin da questa notte si è levato un dibattito assai vivace che è importante ma è importante che si sviluppi con chiarezza e senza falsità. Con le menzogne rischiamo di compromettere la nostra forza negoziale, non si indebolisce il presidente del Consiglio Conte ma l’Italia“. Poi ha alzato il tiro: “Il Mes esiste dal 2012, non è stato attivato la scorsa notte come falsamente è stato dichiarato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Stavolta devo fare nomi e cognomi“. Pochi secondi dopo sono arrivate le dure repliche di Matteo Salvini e Giorgia Meloni che hanno accusato Conte di “usare la tv di Stato per dire falsità” e “senza possibilità di replica e senza contraddittorio“.

Le polemiche sono andate avanti per tutto il weekend di Pasqua e ora il premier è tornato sull’argomento con una nota diffusa dall’ufficio stampa di Palazzo Chigi. “Il 10 aprile il Presidente del Consiglio ha tenuto una conferenza stampa, come tante altre volte avvenuto in queste settimane – si legge -. E come ogni volta ha illustrato i provvedimenti adottati, ha spiegato e chiarito i fatti più rilevanti e ha risposto a tutte le domande dei giornalisti, tanto sull’emergenza coronavirus quanto sul Mes“. Su questo punto, viene sottolineato come il premier “nell’occasione ha smentito vere e proprie fake news che rischiavano di alimentare divisioni nel Paese e di danneggiarlo, compromettendo il ‘senso di comunità’, fondamentale soprattutto in questa fase di emergenza“.

Accusato di aver usato la tv di Stato – “È roba da regime“, aveva commentato Salvini mentre la leader di FdI aveva chiamato in causa il presidente Mattarella -, il premier si giustifica così: “Palazzo Chigi non ha mai chiesto che la conferenza stampa venisse trasmessa a reti unificate; e infatti è stata trasmessa solo da alcuni canali tv e solo per una parte e non interamente“, si legge nella nota. Poi la precisazione: “Tutti gli interventi del presidente del Consiglio si sono sempre svolti secondo le consuete modalità e, in particolare, nella forma di conferenze stampa, salvo qualche rara eccezione.

Sin dall’inizio del primo mandato del presidente del Consiglio Conte, dal giugno 2018, Palazzo Chigi trasmette il segnale audio video in Hd mettendolo a disposizione di tutti e di tutte le reti televisive, le quali liberamente decidono se e cosa mandare in onda sui propri canali. Lo stesso è avvenuto in occasione delle dichiarazioni alla stampa di sabato 21 marzo (per le quali alcuni hanno parlato, del tutto impropriamente, di ‘diretta facebook’) e della conferenza stampa di venerdì 10 aprile (per la quale alcuni, anche qui del tutto impropriamente, hanno parlato di ‘discorso alla nazione a reti unificate’“. Secondo quanto riferito, sono “le singole testate giornalistiche” a decidere “di trasmettere o meno le conferenze stampa del Presidente del Consiglio“.

Nella nota si spiega infine che il riferimento al Mes è stato inevitabile. “Conte non avrebbe potuto evitare di affrontare il tema del Mes e chiarire le relative fake news veicolate dell’opposizione, visto che questo tema è poi stato oggetto delle domande poste dai giornalisti. A conferma del fatto che si tratta di argomento di interesse generale“.

“Anche a Pasquetta il governo trova il tempo di attaccare Lega, opposizioni e giornalisti, una vera e propria ossessione“, ha subito commentato il leder della Lega. “Gli italiani gradirebbero lo stesso impegno del governo nel fornire almeno una mascherina protettiva ad ogni cittadino, invece di chiacchiere – ha continuato Matteo Salvini -. Oppure nel garantire il pagamento della cassa integrazione in tempi decenti e non fra settimane, come accadrà. O nell’aiutare le imprese con soldi veri, e non solo a parole o con debiti“.

Coronavirus, rivolta dei residenti a Roma: “Noi in quarantena e migranti a spasso. Razzismo contro gli italiani”



Tensioni durante la giornata di ieri nel quartiere romano di Statuario-Capannelle, dove un gruppo di residenti ha deciso di manifestare dopo che alcuni cittadini stranieri sono stati trasferiti nel vicino hotel Capannelle per trascorrere il periodo di quarantena imposto dal governo. Il timore dei cittadini, stando a quanto riferito dai quotidiani locali che hanno riportato la notizia, è che fra gli extracomunitari ve ne siano alcuni provenienti dal “Selam Palace”, palazzo occupato in zona Romanina dove si sono registrati alcuni contagi da Coronavirus.

Preoccupati dal fatto che i nuovi ospiti dell’albergo possano non rispettare le regole, durante la mattinata di domenica alcuni residenti di via Siderno, strada su cui si affaccia anche la struttura ricettiva, si sono presentati dinanzi all’edificio per chiedere spiegazioni alle autorità locali. Secondo alcuni cittadini, inoltre, si sarebbero già verificate delle sortite fuori dall’hotel.

“L’hotel Capannelle ha ben 8 uscite. È il posto meno controllato e controllabile per chi deve stare in quarantena. Un rischio enorme per tutta la popolazione della zona”, ha detto Manuela Rella, vicepresidente del Comitato di quartiere, come riportato da “Il Secolo d’Italia”. “Abbiamo avvertito noi la presidente del Municipio, Monica Lozzi (M5S) che è caduta dalle nuvole. Non volevano darci informazioni, la polizia ha minacciato di denunciarci”, ha aggiunto.

“Oggi ne sono arrivati 6. Altri 29 arriveranno all’Hotel Capannelle nelle prossime ore. Vogliamo assicurazioni. Ci dicono che queste persone non sono contagiate, ma essendo state a contatto con malati di Covid-19 potrebbero esserlo. Chi li controlla? Chi garantisce che non abbandonino l’hotel ed escano tranquillamente?”.

A dare per primo l’allarme, secondo il “Messaggero”, era stato il consigliere regionale della Lega Daniele Giannini. “Durante la notte sono stati trasferiti dei migranti dal Selam Palace della Romanina, compresi alcuni bambini e genitori. Ci chiediamo quali misure di accortezza sono state adottate per permettere un simile spostamento e chi, soprattutto, ha autorizzato il tutto senza prevedere il tampone per i trasferiti”, aveva dichiarato.

Chiamati dai residenti, gli agenti della polizia municipale hanno cercato di dare loro delle rassicurazioni. Sul caso è intervenuta anche la Asl Roma 2. “La struttura di via Siderno è stata messa a disposizione della autorità sanitaria per la gestione delle quarantene. Attualmente ospita solo persone negative al tampone ma venute in contatto con positivo che dovranno rimanere in quarantena. Le attuali persone non sono di Selam Palace. Il tutto secondo i protocolli sanitari di contrasto al Covid 19”, ha comunicato tramite i propri canali social. La protesta è quindi rientrata, ma il dubbio resta, come si evince dai post sulla pagina Facebook del quartiere.

Daniele Giannini è tornato nuovamente sulla vicenda, lanciando un ulteriore allarme sulla questione dell’hotel Capannelle di Roma. “Si tratta dell’ennesimo caso di razzismo contro gli italiani. Vorremmo sapere infatti per quali motivi siano state portate in quella struttura delle persone che a detta della ASL sono ‘negative’ e se hanno goduto del privilegio di aver fatto il tampone per verificarlo. Tampone che sappiamo essere negato addirittura a medici ed infermieri. Vorremmo sapere chi garantisce la quarantena a questi signori che meritavano il rimpatrio immediato anziché vitto e alloggio pagato, considerato che la struttura dispone di una decina di uscite difficili da controllare. Inoltre, chiediamo all’assessore regionale alla Sanità D’Amato se davvero sono stati effettuati tamponi a tutti e il perché – in questa operazione – non sono state coinvolte tutte le forze politiche dai municipi alla regione stessa”, dichiara a “La Presse” il consigliere della Lega.

“Ma non solo. A questi migranti se ne aggiungeranno presto altri come già accaduto questa mattina considerata già la disponibilità della struttura? Questo trasferimento ha dei limiti temporali ben precisi o questa presenza si trasformerà a tempo indefinito come quella della Romanina? Zingaretti e Raggi battano un colpo al più presto, anche perché quel quartiere che conta tre strutture per anziani e tre per disabili è già fortemente a rischio infezione da Covid-19″, conclude.

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