sabato 11 aprile 2020

Tremonti zittisce Conte: «Il Mes? Tutta colpa di Monti”. Ecco cosa accadde dopo il golpe di Napolitano e UE



Una mossa da scacco matto. «Ho difficoltà a condividere la ricostruzione “storica” (?!) sull’origine del Mes fatta in tv dal presidente Conte». A far luce sulla vicenda del Mes, eliminando ogni equivoco, è Giulio Tremonti. L’ex ministro dell’Economia porta le prove inconfutabili del pasticciaccio fatto da Monti. E smaschera la furbata del premier, che a reti unificate ha cercato di gettare fango sulla Meloni e su Salvini. Tutto parte dai mesi che vennero dopo il golpe istituzionale del 2011.
Tremonti: il retroscena e le colpe ha Monti
«È una storia che viene oggi sinistramente illuminata dal senatore Monti svelando (confermando) l’inquietante retroscena della “Lettera Trichet-Draghi” inviata all’Italia il 5 agosto del 2011». «Per quanto mi riguarda», dice Monti, «e ne ho le prove (a partire dall’articolo di Juncker e Tremonti pubblicato il 5 dicembre 2010 sul Financial Times sotto il titolo E-bonds would end the crisis), l’approvazione definitiva del Mes era condizionata all’introduzione degli eurobond: no eurobond no Mes».
«Ricordate le terribili gesta della Troika?»
«Non è stato così: caduto il governo Berlusconi, il Mes è stato definitivamente approvato nel 2012 dal Governo Monti… senza eurobond», ricorda Tremonti.«La stessa auto può essere usata per andare in ufficio o per fare una rapina. A partire dal 2012 il Mes è stato utilizzato bene in Irlanda, Portogallo, etc. E invece malissimo in Grecia, teatro delle terribili gesta della sua Troika».
Tremonti: nell’ultimo anno il Mes è riapparso per nuove “missioni”
«Da allora, per un quinquennio, il Mes si è ritirato nell’ombra come uno zombie. Nell’autunno dell’anno scorso è riapparso animato dalla idea europea di assegnargli nuove missioni, ma il passare del tempo non è stato sufficiente per dimenticare quello che ha fatto in Grecia e per ignorare quanto ancora potrebbe fare di male in altri Stati europei. Per questo mi pare che molto bene abbia fatto e faccia in Parlamento l’opposizione a votare comunque contro il Mes», conclude l’ex ministro dell’Economia.

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