martedì 28 aprile 2020

Per rapinare un uomo, gli gettano candeggina negli occhi e poi bottigliate: immigrati scatenati a Torino




Di Paolo Sturaro – Continuano le violenze durante l’emergenza coronavirus. E a finire in manette altri immigrati. Stavolta la vittima è stata colpita con candeggina e a bottigliate. Il motivo dell’aggressione, il tentativo di rubargli la tracolla in cui custodiva il computer. È la brutta avventura vissuta, poco dopo l’una, da un passante, alla periferia nord del capoluogo piemontese. La vittima è, però, riuscita a dare una descrizione dettagliata dei due aggressori agli agenti.
Uno dei due immigrati è finito in manette
I poliziotti hanno fermato e arrestato uno dei due immigrati, un gabonese 33enne. Dovrà rispondere di tentata rapina in concorso, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Contro di lui la denuncia di danneggiamento e inottemperanza a un provvedimento di espulsione del Questore di Torino. Infine, per violazioni delle disposizioni legate all’emergenza Covid-19.

Ai cattolici proibita la Pasqua, alla comunità islamica l’ok al Ramadan. Cittadini in rivolta: “È discriminazione”


C’è malcontento a Valdilana, dopo che alla comunità islamica di Veglio sono state consentite le preghiere di inizio Ramadan e ai cattolici di Valle Mosso in occasione della Pasqua non è stato permesso di recarsi fuori dalle chiese per avere il tradizionale ramo d’ulivo. «Se le leggi sono uguali per tutti – dice il pro sindaco di Valle Mosso Gaetano Milesi a nome dei cittadini che gli hanno chiesto spiegazioni – mi chiedo come sia stata possibile una cosa del genere».

Il richiamo alla preghiera della comunità musulmana è stato autorizzato dal prefetto di Biella che ha autorizzato due/tre rappresentanti per moschea, che si è svolto venerdì alle 13. «Per Pasqua – dice Milesi – avevamo chiesto al parroco, don Mario Foglia Parrucin, la benedizione dell’ulivo e che lo stesso venisse deposto fuori dalla chiesa per permettere alle persone di prenderlo. Il parroco ha chiesto il consenso dei carabinieri, e ci è stato risposto che era meglio evitare per non creare assembramento. Se le leggi sono uguali per tutti non capisco perché questa discriminazione».

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