martedì 21 aprile 2020
AGLI ARRESTI DOMICILIARI ANCHE DOPO IL 4 MAGGIO, LA FOLLE IDEA DEL BECCHINO CONTE
Altro giro, altra promessa di Giuseppe Conte, che sposta sempre l’asticella più in là: “Prima della fine di questa settimana confido di comunicarvi e di illustrarvi i dettagli del programma” per la cosiddetta Fase 2 della gestione dell’emergenza coronavirus. L’annuncio del premier viaggia ovviamente su Facebook, dove scrive che “riaprire tutto subito sarebbe irresponsabile. Farebbe risalire la curva del contagio in modo incontrollato e vanificherebbe tutti gli sforzi fatti”.
E ancora: “Non possiamo permetterci di agire affidandoci all’improvvisazione – prosegue su Facebook il presidente del Consiglio -. Non possiamo abbandonare la linea della massima cautela, anche nella prospettiva della ripartenza. Non possiamo affidarci a decisioni estemporanee pur di assecondare una parte dell’opinione pubblica o di soddisfare le richieste di alcune categorie produttive, di singole aziende o di specifiche Regioni”.
La ricetta, ancora molto fumosa a pochi giorni dal suo teorico lancio, prevede un “allentamento delle misure” che “deve avvenire sulla base di un piano ben strutturato e articolato, un programma nazionale che tenga però conto delle peculiarità territoriali. Perché il trasporto in Basilicata non è lo stesso che in Lombardia. Come pure la recettività degli ospedali cambia da Regione a Regione e deve essere costantemente commisurata al numero dei contagi”.
Secondo Conte “dobbiamo riaprire sulla base di un programma che prenda in considerazione tutti i dettagli e incroci tutti i dati. Un programma serio, scientifico. Non possiamo permetterci di tralasciare nessun particolare, perché l’allentamento porta con sè il rischio concreto di un deciso innalzamento della curva dei contagi e dobbiamo essere preparati a contenere questa risalita ai minimi livelli, in modo che il rischio del contagio risulti ‘tollerabile’ soprattutto in considerazione della ricettività delle nostre strutture ospedaliere”.
Questi sono totalmente incapaci. Stare chiusi in casa non serve a nulla. Serviva impedire l’arrivo degli immigrati cinesi:
In Svezia hanno resistito alle sirene della quarantena, e ora hanno un un numero di morti molto inferiore al nostro in rapporto alla popolazione. E non avranno milioni di disoccupati e quindi morti di infarto, suicidio e altro.
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